L’Ufficio di Stato Civile del Comune di Campli, in provincia di Teramo, nel 2004 annota, a margine dell’atto di matrimonio di G.M. – pensionato 60enne di San Benedetto del Tronto – e di A.P. – 55enne casalinga di Giulianova -, una sentenza di divorzio emessa dal Tribunale di Teramo. Pochi giorni dopo, G.M. convola a nuove nozze.
Nel 2009 A.P. si reca presso il Comune di Campli per chiedere un certificato relativo al proprio stato di famiglia e scopre quanto è accaduto. Si rivolge, quindi, al Tribunale di Teramo per vedere tutelati i propri diritti.
Il Tribunale ha accolto la domanda di A.P., ordinando all’Ufficiale di Stato Civile del Comune di Campli “la cancellazione sull’atto di matrimonio celebrato nell’aprile del 1980 tra i coniugi G.M. e A.P. dell’annotazione della sentenza numero 349/2004, apparentemente emessa da questo Tribunale in data 8 marzo 2004, con cui è stata pronunciata la cessazione degli effetti civili del matrimonio“.
Gli inquirenti stanno cercando di risolvere il mistero dell’annotazione della sentenza – a cominciare dalla consegna materiale del provvedimento – senza effettuare alcuna verifica per anni. G.M. è stato denunciato per bigamia.
Roma, 3 maggio 2011 Avv. Daniela Conte
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