Dopo i numerosi appelli e le centinaia di cartoline mandate al Papa e al Presidente della Repubblica, non si ferma l’ondata di protesta dei cittadini della Terra dei Fuochi: settemila persone hanno sfilato in corteo a Giugliano per dire “No” al nuovo inceneritore. E, finalmente, sono arrivate buone notizie dalle riunioni in Regione.
Da via Roma a Piazza Matteotti, settemila persone unite da un solo coro: “vergogna,vergogna”. In questi giorni è definitivamente terminato il silenzio della popolazione di quei paesi che sono stati avvelenati per tanti anni. Oggi c’è uno spirito diverso, c’è voglia di cambiare e voglia di urlare al Paese intero che questa tragedia non può più continuare. Fino a questa manifestazione, mai così tante persone erano scese in piazza, in questi luoghi, a testimoniare il loro dissenso verso un’opera, l’inceneritore, che “potrà solo peggiorare la situazione”. Padre Maurizio Patriciello è uno degli esponenti più importanti di questa lotta ed è colui che, tramite il suo profilo Facebook, ha invitato tutti a scendere in piazza. Tanti applausi per il suo intervento e per le testimonianze delle mamme di Acerra, quelle apparse sulle ormai famose cartoline. Tanti i bambini presenti, molti hanno sfilato proprio in testa al corteo. Tra loro non c’è potuta essere Marianna, 9 anni: la bambina era di Carinaro, paese in provincia di Caserta, ed è morta di leucemia. Si aggiunge alla lunghissima lista dei bambini morti per patologie tumorali a causa dei veleni versati in quelle terre.
Anche dal punto di vista istituzionale si sta muovendo qualcosa visto che i sindaci dei comuni della Terra dei Fuochi sono tornati dalle riunioni in Regione con due buone notizie: la prima è che il bando per l’inceneritore di Giugliano sarà,con ogni probabilità, sospeso. Si punta sulla legge 87, che prevede che le aree mai bonificate non possano ospitare nuovi impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Inoltre, si è appresa la notizia che la commissione regionale per le bonifiche avrebbe intenzione di puntare su nuove tecnologie,più ecosostenibili, diverse all’inceneritore. E Antonio Amato, il presidente, conferma l’ipotesi: “Si è aperto un significativo spiraglio sulla questione: troveremo soluzioni alternative all’inceneritore per smaltire le ecoballe di Giugliano”.