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Terremoti da prima pagina (ma senza la notizia)

Creato il 26 luglio 2011 da Kobayashi @K0bayashi

Per chi osserva regolarmente le prime pagine di Libero e il Giornale non è un mistero che il box centrale, da qualche mese, sia diventato il posto preferito dai rispettivi direttori (da una parte Maurizio Belpietro, dall’altra un tempo Vittorio Feltri e ora Alessandro Sallusti) per le proprie campagne di delegittimazione di avversari veri o presunti del centrodestra in ambito politico, giornalistico, economico o culturale.

Non stupisce dunque, se non nella pochezza delle argomentazioni, l’ampio spazio dedicato dai due quotidiani nell’edizione di martedì 26 luglio all’episodio occorso al giornalista del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, sorpreso dal terremoto che ha fatto tremare il Piemonte e la Val D’Aosta proprio mentre andava in onda (in diretta streaming sul web) il suo appuntamento fisso del lunedì pomeriggio, l’ormai celebre “Passaparola” rilanciato poi dal blog di Beppe Grillo e – fino a qualche settimana fa – dal canale satellitare Current Tv.

travaglio_terremoto_libero_giornale

Colto di sorpresa dal sisma, infatti, il giornalista – che si autoproduce dallo studio della sua abitazione torinese – si alza di scatto non appena si accorge di quel che sta accadendo intorno a lui, con la pila di libri in primo piano visibilmente tremolante; soltanto che, dato l’abbigliamento casalingo e la diretta web, l’occhio indiscreto della telecamera inquadra e manda in onda anche quel che di solito lo spettatore non vede, ovvero la parte di sotto del mezzobusto improvvisato.

Rilevanza e notiziabilità del fatto, ovviamente, sono prossime allo zero se non per qualche secondo di divertimento dato dal vedere un giornalista solitamente dall’aspetto impeccabile colto alla sprovvista da un evento imprevedibile e mostrato nella sua inaspettata quotidianità. Della scossa vera e propria (4,3 gradi della scala Richter) né Libero né il Giornale dicono nulla. Stesso titolo, praticamente stessa immagine. Giornalismo da tabloid: ma l’occasione era evidentemente troppo ghiotta per mettere alla berlina, per l’ennesima volta, l’odiato editorialista del Fatto Quotidiano, vittima da anni di attacchi da una parte e dall’altra (Filippo Facci docet).


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