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Terremoti e aumento della temperatura

Da Pensierospensierato @P3nsi3ro
Si torna, inevitabilmente, a parlare di terremoti.
Oramai ai miei amici fantasmi hanno fatto le valigie visto che il blog non si sta più occupando di loro da tempo immemore, ma quando qualcosa ti colpisce vien quasi naturale catalizzare su di essa la propria attenzione e cercare informazioni per dare risposta alle tante domande che sorgono spontanee per cercare di meglio capire e interpretare un fenomeno che anche gli esperti hanno definito "insolito".
Terremoti e aumento della temperatura Il terremoto dei giorni scorsi ha provocato, tra l'altro, uno spostamento del suolo di circa 12 cm, lungo la linea verticale, il che significa che la parte meridionale del settore della Pianura Padana interessato dal sisma si è accavallato sul settore settentrionale (faglia di sovrascorrimento). La figura qui a fianco, tratta da INGV, mostra gli spostamenti in direzione di vista del satellite. Le zone in blu sono quelle in sollevamento fino ad un massimo di 12 cm, quelle in verde sono stabili e quelle in rosso sono le aree in abbassamento di circa 3 cm. Sì, perchè oltre ad essersi alzata, la terra si è anche abbassata di circa 3 cm nella zona di Finale Emilia, luogo dell'epicentro del sisma del 20 maggio. Tali abbassamenti sono fenomeni dovuti a movimenti superficiali di acqua nel sottosuolo, fenomeni tra l'altro che sono stati riportati dalle osservazioni del gruppo Emergeo-INGV.
Terremoti e aumento della temperatura Se le scosse in Italia per il momento appaiono in diminuzione (nelle ultime 24 ore sono stati 40 gli eventi registrati, con un unico evento che ha avuto magnitudo maggiore di 3.0, il terremoto di magnitudo 3.2 alle ore 03.47  del 7 giugno; fonte: INGV) non possiamo certamente affermare che la Terra si sia calmata: ieri mattina alle 08:58 locali (le 09:58 italiane) c'è stata una scossa di terremoto di magnitudo 4.0 che ha colpito, con soli 3km di profondità, le acque appena a largo dell’Irlanda nord/occidentale, lì dove le scosse sismiche sono rarissime. Un sismologo britannico (fonte: meteoweb.eu) ha affermato che questa scossa in quella zona era “assolutamente inaspettata” e che “pone domande molto interessanti per i geologi“. Tom Blake, dell’INSN (Rete Sismica Nazionale Irlandese) riferisce anche che s’è trattato del più forte terremoto mai verificatosi in questa zona, e il secondo più intenso mai registrato su tutte le isole Britanniche, dopo quello di magnitudo 5.4 del 19 luglio 1984, a largo della costa occidentale del Galles.
E c'è di più: secondo meteoweb.eu, il geologo statunitense Randy Baldwin, del Geological Hazard Team Office del governo degli Stati Uniti, in un’intervista rilasciata a "La Stampa", ha dichiarato: “I due terremoti precedenti, con gli epicentri sulla terraferma (quello del 20 maggio e quelli del 29 maggio, nota  di LadyGhost) erano avvenuti lungo la faglia Ovest. Avevamo riscontrato scosse di assestamento nei giorni precedenti e sapevamo che ne sarebbero avvenute altre, ma non ci aspettavamo un nuovo sisma in una zona diversa, ovvero sulla faglia Est". “La genesi di tale fenomeno – ha spiegato Baldwin, che ha descritto in diretta il terremoto avvenuto al largo di Ravenna – si deve al fatto che il sisma del 20 maggio è stato di grado alto. Quando ciò avviene la conseguenza è una forte pressione sulle faglie adiacenti. Probabilmente è stato lo stress ricevuto dalla faglia Ovest a causa del primo sisma, a determinare il terremoto a largo di Ravenna. Questo è uno dei motivi. L’altro ha a che vedere con i precedenti perchè nel 2002, sempre a largo della città di Ravenna si ebbe un sisma di categoria 5 e dunque ciò significa che si tratta di un’area che deve essere considerata a rischio“.
Rispondendo alla domanda se sia possibile preavvertire le popolazioni interessate, per tentare di limitare i danni alle persone, il geologo statunitense ha detto “la prevenzione che stiamo mettendo in atto nei confronti degli tsunami non è possibile per i terremoti perchè nel caso delle grandi onde anomale oceaniche si tratta di un pericolo potenziale che si manifesta dopo una forte scossa iniziale, che viene registrata. Nel caso dei terremoti è assai più complicato, per non dire impossibile".
Terremoti e aumento della temperatura Però si potrebbe prestare ascolto a quelli che vengono comunemente identificati come i "segnali premonitori" di un terremoto.
Secondo quanto si afferma da più parti, fenomeni quali le variazioni del livello dell’acqua nei pozzi, fenomeni meteorologi particolari come l’innalzamento senza cause evidenti della temperatura, la diminuzione della pressione atmosferica o anche la variazione di temperatura all'interno di grossi bacini d'acqua, potrebbero essere un segnale dell'arrivo di un terremoto. Per non parlare poi dell'aumento della quantità di radon (il più liquefacibile dei gas nobili) nelle acque dei pozzi e delle variazioni del campo magnetico nell'area epicentrale del terremoto per citare solo alcuni esempi.
Tuttavia si dibatte a lungo sulla possibilità che questi segnali possano effettivamente segnalare l'arrivo di un terremoto, e nonostante quarant'anni di sforzi e finanziamenti, pochi settori della scienza si sono rivelati così frustranti come quella branca della geologia che cerca di anticipare il percorso delle onde sismiche. La lunga serie dei fallimenti ha un'unica eccezione. Gridarono una volta al successo i cinesi, quando nel 1975 una combinazione di segnali disegnò con sufficiente chiarezza il quadro di un imminente terremoto. Tutto, dai comportamenti bizzarri di animali domestici e serpenti alla variazione improvvisa dell'altezza di colline e bacini acquiferi, mise in allarme gli scienziati. Nell'inverno del 1975 le autorità della provincia di Haicheng ordinarono l'evacuazione in massa di un milione di persone. Un sisma immenso di magnitudo 7,3, che avrebbe potuto fare 150mila vittime, si presentò puntuale all'appuntamento il 4 febbraio e non trovò nessuno da uccidere. (Fonte: Repubblica.it)
Ma è un caso isolato. A lungo Giampaolo Giuliani parlò dell'aumento della quantità di Radon in Abruzzo, dove poi si scatenò il terremoto disastroso che ben ricordiamo, ma la certezza è che prevenire scientificamente i terremoti è difficile, per non dire impossibile...
Eppure...eppure apprendiamo che un mese prima della scossa del 20 maggio scorso alcuni contadini riferirono di aver notato un sensibile aumento nell'acqua dei pozzi dei loro appezzamenti. Un segnale a quale forse non si diede troppo peso, così come le microscosse registrate e tralasciate, più una serie di altri elementi che avrebbero magari fatto porre maggiore attenzione su quanto potenzialmente sarebbe potuto accadere.
E proprio la temperatura, o meglio la variazione di temperatura può essere una costante in un terremoto. Non solo la temperatura delle profondità terrestri (sappiamo che un terremoto è scatenato da un grande accumulo di energia che la terra rilascia in maniera più o meno violenta). Non solo la temperatura atmosferica: alcuni segnalano, ad esempio, un notevole aumento di temperatura atmosferica nei giorni immediatamente precedenti una scossa, ed è facilmente documentabile su internet, in un qualsiasi sito di meteorologia, come qualche giorno prima del 20 maggio si sia effettivamente verificato un aumento insolito di temperatura atmosferica.
La temperatura e le sue variazioni interessano anche l'acqua, e dunque sono state segnalate degli effettivi aumenti di temperatura nei pozzi delle areee poi colpite dal sisma. Ma andiamo oltre.
Piccola parentesi: non faccio sul mio blog del "terrorismo psicologico per aumentare le visite al sito" come qualche stronzo invidioso mi ha gentilmente fatto notare via mail. Mi limito a riproporre notizie e dati che reperisco su internet e che dunque sono alla portata di tutti, sai che fatica prenderli, segnalare opportunamente le fonti (so bene che non scrivo tutto io, non sono geologa nè sismologa ma solo una tipa estremamente curiosa che vuol rompere le scatole a tutti per conoscere qualcosa che ignoro e che mi spaventa) e divulgarli. Sul blog mi pongo delle domande, che posso ipotizzare siano le stesse domande che chiunque si pone, in questo periodo così difficile, e posso pensare che voglia trovar delle risposte, per cui scrivo e diffondo ciò che trovo. Nessun terrorismo psicologico. Non dico certo: domani alle ore 8:08 un terremoto colpirà il paese XY perchè i rospi si sono messi a uscir dagli stagni zompettando a testa in giù.
Chiedo, mi informo e scrivo. Che male faccio? Se ho i dati e se verifico la loro veridicità o plausibilità, perchè non posso diffonderli? Chiusa parentesi.

Dopo essermi posta la (legittima) domanda se la faglia detta "Arco di Ferrara" fosse attiva nella sua interezza, dopo essermi chiesta se qualcosa di strano si muovesse sotto la Pianura Padana e se qualche terremoto potesse verificarsi anche qui, e soprattutto nell'estremità est, quella più "silenziosa", (e giusto ieri abbiamo visto che una scossa è stata effettivamente registrata a Est, nella parte più orientale dello stesso Arco di Ferrara finora in tranquillità) mi sono chiesta se qualche evento sospetto si stesse verificando in altre zone.
E puntualmente ho avuto una segnalazione da X che lavora ad Abano Terme in uno dei tantissimi hotel che ci sono in questa cittadina alla periferia di Padova, situata ai piedi dei colli  euganei, che, lo voglio ricordare, altro no nsono che vulcani estinti da milioni di anni.
Cosa c'è nel sottosuolo di Abano Terme? Acqua calda, ovviamente, dato che si parla di terme antichissime, in cui la temperatura dell'acqua oscilla tra i 72 e gli 85 gradi, e ha una salinità tra le 4000 e le 6000 parti per milione...ebbene, ogni albergo dispone, logicamente, di strumentazioni per monitorare i dati relativi all'acqua che mette a disposizione della clientela, e nei giorni scorsi X mi ha segnalato un aumento della temperatura dell'acqua pari a 1,5 gradi centigradi, oltre che a una più contenuta diminuzione della salinità. Tutto normale? In teoria, variazioni e oscillazioni sono quasi all'ordine del giorno, soprattutto in un territorio come Abano, ma...ma viene spontaneo chiedersi: sotto i nostri piedi sta succedendo qualcosa che non riusciamo ancora a vedere? Nessun terremoto in superficie nel padovano, per ora, abbiamo solo vissuto delle scosse emiliane, ma...c'è qualche correlazione tra i terremoti e i movimenti alle Terme?

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