All’interno del nuovo contratto collettivo però è stata inserita una nuova clausola (già vista nel 2005 a dire il vero e denominata Allan Houston Rule): la Amnesty Clause. Con questa “eccezione” una volta soltanto durante l’estate, in un periodo predefinito dalla Lega, una franchigia potrà liberarsi di un giocatore, tagliandolo, continuando a pagarlo ma senza che il suo contratto vada a pesare sul salary cap.
Spieghiamo meglio con un esempio. Uno dei principali indiziati a diventare “vittima” della Amnesty Clause è Baron Davis, attualmente in forza ai Cleveland Cavaliers con ancora due anni di contratto da circa 29 milioni di dollari complessivi; vista anche la scelta al draft con la #1 assoluta di Kyrye Irving pare chiaro che il Barone sia in più all’interno del roster e così i Cavs decideranno di tagliarlo. A questo punto i 29 milioni che gli spettano dovranno comunque essergli corrisposti (la parte garantita di questo contratto, circa 26 milioni per Davis), come succede a un qualsiasi giocatore tagliato da una franchigia, ma questi non andranno a ingolfare il salary cap di Cleveland, che avrà quindi altri 29 milioni (su due anni) da poter spendere sul mercato, senza il rischio di incorrere nella tanto temuta Luxury Tax.
Chi sono questi giocatori che potrebbero diventare disponibili sul mercato? Gilbert Arenas, Rashard Lewis, Antawn Jamison, Brandon Roy, Metta World Peace, Mike Miller, Elton Brand, Mehmet Okur, Marvin Williams, Brendan Haywood, Andris Biedrins, Richard Jefferson e Al Harrington solamente per citare alcuni dei papabili. Nomi importanti che creerebbero delle discrete battaglie sul mercato per cercare di firmarli.
Ecco perchè questa clausola potrebbe diventare molto importante.