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Terremoto, struzzi e posizioni pericolose

Creato il 03 giugno 2012 da Laperonza

crisi, terremoto, emilia, papa, milano, parata, 2 giugnoC’è una voglia matta di far finta di niente. E’ così evidente lo sforzo della nostra classe dirigente di simulare una normalità improbabile nell’intento di far credere alla gente che va tutto bene. C’è stato un terremoto terribile in Italia, un evento catastrofico che ha ucciso e distrutto e messo in ginocchio una delle aree più forti del Paese e ha messo in evidenza quanto fragile sia la nostra forza. Perché se L’Aquila è crollata sotto le scosse della terra impazzita e i danni sembravano inevitabili per le difficili condizioni della zona, in Emilia appare impossibile come un territorio ricco e florido possa sbriciolarsi come le case di pietra della montagna abruzzese.

Ora il tentativo è quello di far dimenticare l’orrore emiliano quanto prima, più velocemente di quanto abbiamo rimosso dalla mente le macerie de L’Aquila che pure stanno ancora lì. E allora guai ad annullare la parata del 2 giugno, guai a fermare la visita a Milano del Papa: qualcuno potrebbe pensare che la situazione sia davvero grave. Berlusconi disse che parlare di mafia equivale a farle pubblicità. Amici di sinistra mi accusano di fare pubblicità a Casapound quando ne denuncio i comportamenti. Ci sarebbe da supporre che rischiamo di fare pubblicità al terremoto e alla miseria economica e sociale che ci sta pian piano strangolando soltanto parlandone. Meglio infilare la testa nella sabbia. Solo che, per far questo, siamo costretti ad assumere una posizione corporea poco tranquillizzante.

Luca Craia


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