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Terzo valico: nessuno crede più al grande tunnel. Sarà una Val Susa 2?

Creato il 19 ottobre 2011 da Lapulceonline

terzo valico E’ ormai un tema che appare a scadenze più o meno regolari nel dibattito politico da anni. Ogni tanto qualcuno, da destra o da sinistra, riesuma l’argomento e dà il via ad una nuova cascata di dichiarazioni, smentite, annunci in pompa magna e così via. La questione Terzo Valico è uno spettro che di tanto in tanto riappare anche nella discussione pubblica piemontese, rievocato trasversalmente.
Da una parte c’è la Regione che ogni tanto la butta lì e annuncia l’avvio dei lavori (che non iniziano mai); dall’altra l’opposizione lamenta lentezza, ritardi e scarso interesse da parte del governo regionale nei confronti della grande opera. Su una cosa sola le due parti sono d’accordo: quest’opera s’ha da fare. Ma questa, vedi TAV /Val di Susa, non è una novità: quando c’è nell’aria un progetto monumentale che profuma d’appalto – anche a pesante discapito delle popolazioni coinvolte – il via libera è sempre bipartisan. Peccato però che la situazione sia a dir poco paludosa e versi in condizioni di paralisi più totale.

Il progetto, approvato nel marzo 2006, marcisce ormai da 5 anni nei cassetti di Palazzo Lascaris; partito con un costo complessivo di 5 miliardi di euro, ora, dato che il tempo è denaro, la cifra è lievitata a 7. (Dettaglio: come tutte le cosiddette Grandi Opere è a carico anche dei contribuenti, cioè noi); al momento i fondi disponibili sfi orano appena i 5oo milioni, per altro sottratti al TAS, il Fondo Aree Sottosviluppate destinato – di norma – a zone del territorio nazionale fortemente arretrate; gli enti locali che verranno coinvolti nel progetto (che avrà un impatto mostruoso sul territorio) lamentano poca voce in capitolo nel progetto e, ultimo ma non meno importante: siamo proprio sicuri che sia questo un buon momento per spendere miliardi (di euro e di parole) su progetti del genere, che se tutto va bene vedranno la luce tra chissà quanti anni? Non si rischierebbe una seconda Val di Susa, con presidi, cariche della polizia, appalti oscuri e disperazione dei residenti? E’ certamente di questa idea Claudio Sanita, membro del Laboratorio Sociale di Alessandria. “A mio parere”, ci dice, “i lavori per il Terzo Valico non partiranno mai, si tratta della solita chimera che non farà altro che imbestialire la popolazione locale come in val di Susa. Nel caso però si dovesse un giorno procedere coi cantieri ci sono migliaia e migliaia di persone come me pronte a manifestare e a occupare le zone degli scavi. Siamo in molti, disponibili già ora, anche se tutto dovesse iniziare domani”. “Inoltre”, continua Sanita, “si tratta dell’ennesima ‘grande opera’ inutile basata solo su interessi fi nanziari: col Terzo Valico la distanza tra Genova e Milano si ridurrebbe di soli 39 km rispetto alle linee merci già esistenti ed impiegherebbe solo 10 minuti in meno per giungere a destinazione”.

Il Terzo Valico è sostanzialmente un traforo lungo circa 34 km che partirebbe da Borzoli (Genova) e che lambirebbe – solo per citarne alcuni – Appennino, Val di Lemme, il Parco Capanne di Marcarolo, l’arquatese, fi no ad arrivare a Novi Ligure; svilupperebbe circa 850 metri in galleria a doppio binario più altri 33.900 metri circa in galleria bitubo e poco meno di altri 5 km allo scoperto. Costando complessivamente 7 miliardi ed essendo lungo 34 km, il Terzo Valico ci costerebbe qualcosa come 206 milioni al km. Un ennesimo annuncio (clamoroso) è arrivato, nella prima settimana di ottobre, da parte del commissario del governo per il Terzo Valico, Walter Lupi, il quale ha fornito nuove sensazionali tempistiche sull’inizio dei lavori.
Lupi ha dichiarato che l’atto integrativo appena fi rmato diventerà attivo entro fine novembre, dando il via al primo lotto (quello da 500 milioni) nel mese di gennaio. Sì, avete capito bene: tra due mesi. Nelle prime settimane del 2012 dovrebbero partire i primi scavi, ovvero quelli di carattere archeologico e le operazioni di bonifica da eventuali residuati bellici. I cantieri che riguarderanno la viabilità invece apriranno tra fi ne del 2012-inizio 2013. E via così, di lotto in lotto (in tutto 6), fi no al completamento dell’opera, che sarà ultimata in 7 anni e mezzo. “Se i lavori partono”, ha inoltre dichiarato Lupi, “non si fermano più”.
Sarà, ma come hanno replicato l’assessore ai Trasporti, Graziano Moro, e il capogruppo PD del consiglio provinciale e sindaco di Castelletto d’Orba, Federico Fornaro, è anche vero che “qualsiasi governo può fermare l’opera, lasciando un danno ambientale ed economico”. Molte riserve sono state espresse anche dal consigliere PdL Antonio Maconi circa la realizzazione “graduale” per lotti. (Il secondo sarà di 1 miliardo e 200 milioni). Dunque, alla luce delle tempistiche fornite da Lupi saremmo agli sgoccioli, tra poco più di 60 giorni si parte. I fatti dimostreranno se si tratta dell’ennesimo anello d’aria fritta nella catena degli annunci oppure se – volenti o nolenti – gli scavi cominceranno davvero. Chi vivrà, vedrà.

Per leggere l’intervista a Daniele Borioli cliccare qui.

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