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TFF: dalle origini alla 32° edizione

Creato il 19 novembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Eleonora Pesci e Giulia Porzionato

Nel 1982 nasceva, a Torino, il Festival internazionale Cinema Giovani, noto dal 1998 come Torino Film Festival (TFF). A volere fortemente la realizzazione di questo evento furono personalità di spicco del panorama cinematografico e culturale torinese, quali Gianni Rondolino ed Ansano Giannarelli (direttori della prima edizione), e il filosofo, nonché presidente dell’Ente Festival internazionale Cinema Giovani, Gianni Vattimo.
Sin dal principio, e con pochi cambiamenti nel corso degli anni, la manifestazione si è contraddistinta, nel vasto panorama di festival cinematografici italiani, per alcune, peculiari caratteristiche: una particolare attenzione agli esordienti, così come alle opere che affrontano tematiche giovanili.
In questo modo il TFF ha scoperto, e contribuito a far crescere, cineasti del calibro di Jane Campion (Sweetie, Lezioni di Piano, Bright Star), Jim Jarmusch (Dead Man, Coffee and Cigarettes, Broken Flowers, Solo gli amanti sopravvivono), Leos Carax (Rosso sangue, Gli amanti del Pont-Neuf, Holy Motors), e molti altri.
L’altra faccia della medaglia di quest’occhio di riguardo per il cinema “giovane” sono le retrospettive, che da sempre costituiscono una sezione fondamentale delle proiezioni del Festival. Il TFF si propone di indagare e riscoprire correnti cinematografiche e/o singoli autori che, in un modo o nell’altro, abbiano innovato, o rinnovato, il linguaggio della settima arte: per portare un esempio, nel 2013 ha avuto inizio la monumentale retrospettiva (la quale, data l’estensione del movimento, prosegue anche quest’anno) sulla New Hollywood, ossia quel profondo rinnovamento del cinema statunitense fondamentalmente ispirato alla Nouvelle Vague.
Evidentemente, agli occhi degli organizzatori del Torino Film Festival, per poter esplorare e comprendere appieno le tendenze cinematografiche contemporanee è necessario anche un approfondito lavoro di ricerca sul passato.
Ulteriore caratteristica del TFF è sempre stata quella di dare ampio spazio al cinema italiano, in tutte le sue forme e durate, così come a quello asiatico e a quello americano, scegliendo i prodotti migliori delle produzioni indipendenti e di quelle hollywoodiane di genere.

Nel corso degli anni, all’interno della manifestazione cinematografica torinese le sezioni sono state ampliate e diversificate, e i premi si sono moltiplicati; mentre le prime edizioni del TFF non furono competitive, nel 1986 fu istituita la prima giuria, presieduta da Jean Rouch. Nel 1988 fu introdotto il premio del pubblico, intitolato al giornalista Achille Valdata. Tra i vari premi collaterali istituiti negli anni, merita una menzione speciale il Premio Cipputi: creato nel 1996, viene assegnato al miglior film incentrato sul mondo del lavoro.
Lontano ma ancora legato alle sue origini, anche nel 2014 il TFF torna a riempire Torino per la sua XXXII edizione, sfoggiando la sua ultima rosa di film da presentare. La manifestazione si svolgerà dal 21 al 29 novembre, sotto la direzione della neodirettrice Emanuela Martini (che fino al 2013 ha ricoperto la carica di vice-direttrice) e con la presenza di Paolo Virzì nelle vesti di “guest director”, già direttore del festival nell’edizione del 2013. Il programma ufficiale del Festival è stato presentato a Torino e a Roma l’11 novembre; i numeri di questa edizione sono, come sempre, da capogiro: 197 film in cartellone, 15 in concorso, 65 lungometraggi, 45 anteprime mondiali, 23 anteprime internazionali, 3 anteprime europee e, ultimo ma non per importanza, 70 anteprime italiane. I film presenti sono inoltre “opere prime, seconde e una terza, con giovani autori che guardano a se stessi, agli adolescenti, ma anche alle storie di sentimenti e al cinema di genere”. Il simbolo di quest’edizione è rappresentato da un autoscatto del 1975 del regista americano Jerry Schatzberg (un riflesso di Schatzberg in uno specchio in frantumi) che, per la seconda edizione consecutiva, sarà protagonista di una delle due retrospettive previste dal Festival sul New Hollywood, intitolata “Suicide is Painless: il nuovo cinema americano 1967-1976”. La seconda sarà invece imperniata su Giulio Questi e la relativa filmografia, con una selezione di lunghi e cortometraggi. La manifestazione coinvolgerà inoltre tutta la città e le sue sale cinematografiche, nonostante la perdita di due di esse, tra cui il Lux, rimpiazzato dal Classico.
Come film d’apertura del TFF sarà presentato Gemma Bovery di Anne Fontaine, ispirato a una graphic novel omonima di Posy Simmonds, datato 1999. La chiusura sarà invece affidata a “Wild” del canadese Jean Marc Vallée. Martini ha inoltre definito il programma dell’edizione 2014 come “Più horror e meno fronzoli”, con chiaro riferimento ai film prosaicamente definiti “di paura” presenti in cartellone. Tra essi troviamo The Babadook (film in concorso), It follows (il miglior horror degli ultimi anni) e The Canal. Ma non manca nemmeno una strizzata d’occhio al thriller classico; gli spettatori avranno infatti la possibilità di rivedere sugli schermi la versione restaurata di Profondo Rosso, film cult di Dario Argento del 1975.
Una tematica che vede una presenza capillare al TFF è quella dell’assenza di lavoro, esplorata particolarmente dalla regia femminile, tra cui troviamo titoli come Let’s Go di Antonietta De Lillo con, Per tutta la vita di Susanna Nichiarelli, Qualcosa di noi di Wilma Labate.
Anche le première si rivelano ricche di nomi noti e blasonati nel mondo della settima arte; basti pensare a quella di Magic in the Moonlight di Woody Allen, o a quella, europea, di La teoria del tutto di James Marsh (film incentrato sul celebre fisico Stephen Hawking).
In ultimo, naturalmente, non sono da scordare le premiazioni. La Giuria internazionale del concorso lungometraggi dovrà premiare i vincitori appartenenti a diverse categorie, tra cui troviamo “Miglior film Concorso internazionale lungometraggi” (premio: 20.000 euro), “Premio speciale della giuria” (8.000 euro), “Premio per la miglior attrice”, “Premio per il miglior attore”. Sarà inoltre assegnato anche il “Gran Premio Torino”, premio alla carriera per uno o due registi, la cui assegnazione avviene prima della conferenza stampa di presentazione del TFF.

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