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E fin qui niente di male.
Alejandro è figlio adottivo di Don e Ellie che però non stanno più insieme da tempo.
E questo è un problema perché il giovane ha invitato anche la sua madre biologica al matrimonio e lei è una cattolica bigottissima che non tollererebbe divorzi e tutte le altre amenità di cui è ricca la famiglia di Don ed Ellie che così fingono di stare ancora insieme ad uso e consumo della signora colombiana.
Ma poi ci sono anche gli altri due figli di Don ed Ellie, con una vita disfunzionale al massimo, c'è la fidanzata di Don , c'è un prete che ama la religione e la bottiglia allo stesso modo, c'è la figlia della signora colombiana che non sembra bigotta come la madre, anzi, e ci sono anche i genitori della sposa che anche loro non si fanno mancare proprio nulla in quanto a stranezze.
Insomma un gran casino questa riunione di famiglia.
Un gran matrimonio....di merda.
La battuta viene spontanea quando vedi un film come questo che promette fuochi d'artificio e invece si rivela una bufala bella e buona.
Un cast stellare come pochi che viene sprecato delittuosamente da una specie di dilettante allo sbaraglio, tale Justin Zackham che dirige il suo secondo film a distanza di 12 anni dal primo ( e qualcosa vorrà pur dire), il quale riprendendo le fila da una commedia francese di qualche anno fa "Mon frére se marie" e banalizza il tutto con una serie di situazioni che vorrebbero essere esilaranti e invece sono solamente tristi.
De Niro che fa il pischelletto arrapato, la Keaton che sembra un pesce fuor d'acqua, Barnes che lo vogliono spacciare per colombiano semplicemente "abbronzandolo" un po', la Sarandon che fa la figlia dei fiori fuori tempo massimo, Williams che recita la classica figura del prete maldestro, la Seyfried che è tanto bellina ma ahimè anche tanto sciapina e tra gli altri si distingue in peggio la Heigl ormai imprigionata nello stesso ruolo di femmina frustrata da talmente tanti film che ormai sembra un incantesimo. E purtroppo per lei, visto che gli anni passano per tutti, anche per l'ex dottoressa di Grey's Anatomy, sta diventando sempre di più la caricatura di se stessa.
Il problema di The Big Wedding è che è praticamente identica a centinaia di altre commedie matrimoniali e manca clamorosamente il bersaglio: vorrebbe far ridere ma non ci riesce, proprio mai con gags di terza mano e scenette che ambirebbero alla pochade e che invece si rivelano di una stupidità sconfortante.
Quasi fa rivalutare la commedia italiota di questi ultimi tempi...
E il cast si adegua con un De Niro all'ennesima , imbarazzante , presenza alimentare.
Zackham cerca di infarcire il matrimonio con una comicità grossolana e trasgressioni varie assortite ma il tutto è annacquato dalla scelta di uno stile da soap opera, o meglio da sit com, con la sola differenza che qui mancano le risate preregistrate.
E poi vogliamo dire che nel finale dopo tutta questa sagra del politicamente scorretto si ritorna al solito, stantio, moralista perbenismo a stelle e strisce?
E diciamolo.
Così come diciamo di evitarlo questo film e così come facciamo il solito complimento alla distribuzione italiana che fa uscire nelle sale questo film a più di un anno dall'uscita americana e a svariati mesi dall'uscita in tutti gli altri Paesi, terzo mondo cinematografico compreso.
E non è che sia stato tutto questo successone...
Una volta tanto potevano lasciar perdere....
( VOTO : 4 / 10 )
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