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The Bridge, il ponte che collega il mondo poliziesco americano a quello messicano

Creato il 17 settembre 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Una delle serie partite durante questa estate e che ha diviso un po’ il pubblico è The Bridge. Lo show, targato FX,  ha debuttato  il 10 luglio in America e il 18 luglio in Italia su Fox Crime. Remake della serie scandinava Bron, segue la storia della detective statunitense Sonya Cross (Diane Kruger) e quella del messicano Marco Ruiz (Demián Bichir).I due detective, rispettivamente di paesi diversi, sono costretti a collaborare insieme allo stesso caso a causa del ritrovamento, nel ponte che collega i due Stati, di due metà di diversi cadaveri, una appartenente a una donna proveniente dagli Stati Uniti, l’altro ad una messicana. Partirà dunque la ricerca allo spietato serial killer che agisce tra Messico e Stati Uniti. Il messaggio del criminale è chiaro: fare sapere al mondo perché in Messico a nessuno interessi delle tante vittime causate dai cartelli della droga o dai giri di prostituzione. Il serial killer punta il dito contro una piccola redazione giornalistica, che guida lo spocchioso Daniel Frye.

Considerata come un mix cinematografico tra Non è un paese per vecchi e Millennium – Uomini che odiano le donne, l’aspetto che colpisce tantissimo di questa serie è l’unione dei due personaggi principali che racchiudono mondi e modi di vivere completamente differenti. Per quanto riguarda i due protagonisti, Demián Bichir, attore candidato all’oscar nel 2011 per A Better life e vecchia conoscenza di Weeds, riesce ad interpretare magistralmente Marco Ruiz, tanto da poter essere considerato la sorpresa dello show e il suo maggiore punto di forza. Ruiz, infatti, possiede contemporaneamente un carattere forte e pacato, sa fare molto bene il suo lavoro, anche nel mondo della complicata polizia messicana, e riesce a prendere quasi sempre la decisione corretta. Ci si aspettava, invece, molto di più da un’attrice di spessore come Diane Kruger. La fidanzata di Joshua Jackson, dopo aver convinto il pubblico a forza di performance eccellenti come in Troy, Il mistero dei Templari e in Bastardi senza gloria, non riesce a far suo il personaggio di Sonya Cross. La Kruger  infatti non fa  evincere al pubblico le ottime doti di Sonya come detective e soprattutto la sua grossa difficoltà che ha nelle pubbliche relazioni, ed è questo l’aspetto che più ha fatto notare la stampa.

Alla messa in onda, The Bridge ha registrato un’ottima accoglienza sia da parte della critica, con gli elogi da parte di tantissime riviste specializzate, sia da parte del pubblico dal momento che ha ottenuto circa 3.040.000 telespettatori, che arrivano a 4.012.000 comprendendo le repliche. Tuttavia, partito come uno dei crime destinati a lasciare il segno, The Bridge con il trascorrere delle puntate non riesce a conquistare a pieno, dal momento che sembra troppo un qualcosa di già visto e  non riesce a dare quel pizzico di pepe in più che permetterebbe allo show di fare il salto di qualità e di distinguersi completamente.
La prima stagione di The Bridge si concluderà in America il 2 ottobre 2013 e, durante il TCA Summer Press Tour, gli autori hanno specificato che il caso che riguarda il primo ciclo di episodi si concluderà con la prima stagione mentre, qualora la serie venisse rinnovata, l’attenzione non sarà focalizzata più soltanto su un singolo caso, ma su diversi crimini. Insomma, per chi ama il genere, lo show risulta molto gradevole. Però, viste le premesse e lo straordinario cast, si poteva dare di più.

di Francesco Sciortino per oggialcinema.net


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