Magazine Per Lei
Uno di questi è il pranzo fuori con la famiglia di Lui, di domenica.
Quelli precedenti sono stati giorni di profonde riflessioni, prese di coscienza dolorose, scambi intimi, domande fitte fitte, ricerca di contatto e sostegno reciproco, decisioni da prendere e di questo vi parlerò presto.
In questo subbuglio e sconvolgimento emotivo ho trovato lo spazio anche per il quesito della settimana, la domanda da un milione di dollari, alla quale non si è ancora trovata la risposta, anche se io una mezza idea me la sono fatta e dopo aver letto le ultime dal fronte sono certa che ve la farete anche voi e somiglierà molto alla mia.
Il dilemma è semplice, ma la sua risoluzione richiede di prevedere e affrontare molteplici variabili che si potrebbero scatenare se decidessimo di rivelare tutto alla di Lui mamma.
Ma procediamo con ordine. Vista ormai la nostra situazione di coppia, irreversibile direi, mi sono sentita di chiedere a Lui:
- Che dici è arrivato il momento di dirlo a tua madre come stanno le cose riguardo alla prospettiva dei nipotini? Magari sarebbe meglio spiegarle che non possiamo avere bambini naturalmente, no? Così si mette l'anima in pace e capisce che dovrà attendere e che non dipende da noi. -
Certo non mi aspettavo un SI immediato e squillante che la tattica che penso di utilizzare in verità è quella detta "della goccia cinese". Per intendelci: instillo il dubbio goccia a goccia, metodicamente e con costanza. Spelo di ottenele un qualche lisulatato a bleve pelchè non cledo di potel andale avanti così ancola pel molto.
Con così io mi riferisco alla piega che prendono le conversazioni ogni volta che ci vediamo con la suocera e il peggio è che non mi posso neanche incazzare a dovere, perchè la povera non sospetta nulla. Così accuso in silenzio e ingoio l'amaro boccone in solitaria, con Lui che mi fa l'occhiolino e io che medito vendetta immaginando di legarla alla sedia e di infilarle in bocca il primo oggetto utile che trovo, così da indurla al silenzio. La pace sia con noi. Amen.
E allora, mi chiedo, tutto questo può essere evitato?
Vi ricordate la storia dei temi a piacere ? Bè continua ad avere i suoi sequel, si aggiorna nei personaggi pur mantenendosi fedele al topic: "La gravidanza di tutte meno che di te. Sottotitolo: lo vedi come è facile? Che stai aspettando ancora?".
Che poi ste storielle di vita vissuta lei te le sforna così, all'improvviso, anche di domenica, mentre siete tutti al ristorante, tra un assaggino di pasta e l'altro. Quando proprio non c'entra una emerita mazza. Quando tu ti stai beatamente e allegramente ingozzando e l'unica preoccupazione che ti affligge, dopo giorni emotivamente pesanti, è mantenere dello spazio nel tuo stomaco per il secondo e per il dolce. Sei in uno stato di grazia assoluto.
E ti piace che sia così, dio se ti piace, tu vuoi che rimanga tutto esattamente così com'è fino alla fine del pasto: attività cerebrale non rilevata, mascella ipertrofica e iperattiva.
Ma quel momento maledetto arriva sempre, hai fatto male ad abbassare la guardia, dovevi saperlo che è così che và la vita. Quel dannato momento in cui lei riesumerà la Lista d'oro delle elette e viaaaa, partirà col monologo spinto. E nel farlo non si rivolgerà quasi mai a te direttamente, ma userà Lui come intermediario, che è più fine e fa tanto Signo-ora. E in un momento a caso, unoqualunque giuro, senza logica e criterio alcuno, lei prenderà la parola riuscendo a loopparti completamente il cervello e a mandarti a puttane il pranzo.
* Primo tema, rivolta a Lui:
- Ma lo sai che ho incontrato quel mio ex alunno ti ricordi? Quello che ha la tua età? - trattasi sempre e comunque di domande retoriche, nessuna pausa per attendere l'eventuale risposta, lei và dritta verso la meta - Lo sai si è messo con una ragazzetta poco più che ventenne...e l'ha messa subito incinta? Così, SUBITO! -
E bravo Speedy Gonzales, questo non fa di te un uomo, ma un coglione. Eccheccacchio però.
* Secondo tema, sempre rivolta a Lui:
- Sai la mia amica M. ieri è andata a un battesimo? Indovina di chi? - altra domandina subdolamente retorica, guarda mi butto: forse di un bambino? - Del figlio di S.! -
E ride, ride di gusto come se quella nascita la riguardasse, una sorta di transfert emotivo, si vede che muore dalla voglia di essere nonna, poverina. E io la capisco pure, sapessi cara suocera la voglia che teniamo noi di essere genitori. Poi guarda me, che sono quella affranta e rassegnata al peggio, con gli occhi bassi sul piatto, impegnata ad assumere l'aria assente di chi non ascolta, non ne vuol sapere, non gliene frega una ceppa.
Ma evidentemente recito molto male la parte perchè lei decide che è arrivato il momento di coinvolgermi nella conversazione, di rivelarmi ciò che mi impedisce di apprezzare appieno i suoi racconti e quindi si rivolge a me:
- Non sai chi è S.? - Ma scusa, te lo chiesto? Non mi pare, anzi no ora che ci penso bene ne sono sicura: io-NON-te-l'ho-chiesto, che poi tradotto in francese diventa sticazzi
- S. è una ragazza che lavora in una profumeria vicina casa nostra, la mia amica M. ha preso il suo posto al lavoro perchè lei era in MATERNITA' (e qui alza di un tono) e adesso ha partorito. E' il secondo figlio sai? Due anni fa ha fatto il primo e adesso ha deciso di fare il secondo -
No no ma...mi interessa davvero. Mentre lei continua a sorridere soddisfatta manco fosse di suo figlio quel bambino battezzato. Io ho solo un'eco in testa che mi ripete "deciso-iso-isooo"...che bizarra parola, continua a sfuggirmi il suo singificato.
L'appetito vien mangiando, si dice così no. Mi permetto di dissentire, dipende chi è il tuo vicino a tavola e cosa ti obbliga ad ascoltare. Il mio sorriso si affievolisce, ma reggo botta anche se la mia volontà vacilla seriamente.
Per fortuna che il cibo era sublime. Ma, povera illusa, non avevo fatto i conti con la spietata determinazione di mia suocera, a volte penso seriamente che lei sia convinta che questo suo atteggiamento la porterà ad accelerare il processo che la vedrà assurgere al ruolo di nonna. Chissà, fatto sta che la mazzata se la tiene per il gran finale. Quello col botto, per intenderci:
*Clamoroso fuori tema: Sempre rivolta a me:
- Dopo potreste passare a casa da noi. - Come no, si chiama FANTASCIENZA!
- No, ti ricordi che abbiamo appuntamento con mio fratello e l'amoredezia per portarlo a fare una passeggiata a Villa Ada? -
- Ah già -
- E siamo gente impegnata noi! - è una battuta, ovvio, ma lei non coglie
- Si, voglio vedere quando ce l'avrai anche tu di questi impegni! -
Ecco sono sfinita eppure tento l'ultimo gesto difensivo, quello della disperazione: io-fingo-spudoratamente-di-non-capire e così domando ingenuamente:
- Di andare a passeggiare a Villa Ada? - mi vergogno di me e della figura da idiota che sto facendo.
- No, di scorrazzarti in giro TUO figlio - tra le righe non quello degli altri. Che classe.
Touchè. Hai vinto tu suocera mi arrendo, basta che la finiamo qui.
Sprofondo la testa nelle spalle. Sono avvilita, vorrei solo sparire, scomparire, e.v.a.p.o.r.a.r.e.
Lei nota questo "impercettibile" mutamento della mia postura (che occhio!) e mi viene in soccorso: ommioddio no tiprego tiprego tiprego...lasciami naufragare da sola col mio legnetto stile Titanic, non infierire porcazzozza.
- Massì, è solo che dovete sbrigarvi a trovare la casa che poi...-
Che poi che? E qui non ce l'ho fatta più, per sopravvivere e non soccombere ho lasciato che parlasse il briciolo di dignità rimasta:
- ...si che poi troviamo anche il nano lì dentro alla casa ad aspettarci. Bell'effatto!-E stavolta ho riso io di gusto. E andiamo! Eccheccazz una soddisfazione me la sono tolta almeno.
No, dico io, ma che equivalenza è mai questa: CASAnuova = FIGLIOsicuro? Ma che insieme alle chiavinmano ti danno anche un bambinoinbraccio? E con quale formula? Comodato d'uso, ci gioco un po' e quando mi stufo lo rendo, a Canone libero, concordiamo insieme il costo dell'affitto, oppure diventiamo automaticamente Proprietari, te lo tieni a vita mo so cazzi tuoi se non ti piace?
Perciò l'idea che mi sono fatta è che non possiamo andare avanti così, mi pare evidente no? Perciò forse, immagino, credo che l'unica soluzione sia dirle tutta la verità nient'altro cha la verità. Con il rischio del senso di colpa retroattivo, ma sento di poterlo correre. Ne và della MIA salute mentale e della SUA incolumità fisica.
Vedo solo dei vantaggi in questa scelta, l'eventuale sua delusione credo sia grande abbastanza da saperla gestire.
E credo anche che la cosa non mi riguardi direttamente.
Sono troppo cinica?
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