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The Suffering of the Phoenix - Capitolo 4

Da Taibaibai

Chang’an, la capitale del Regno del Nord, era immersa nella nebbia di quella fredda mattina, avvolta da un denso velo di umidità, che a stento i raggi del sole riuscivano a trasparire.Cao Cao, dopo la disfatta a Changsha, aveva preferito rientrare, piuttosto che affrontare l’esercito di Sun Jian nuovamente e subire un’altra sconfitta. Le sue truppe avevano un morale molto basso e alcune erano distrutte. Alle spalle, il Primo Ministro si portava una scia di feriti e che forse a stento riuscivano ancora a tenere duro.Fu accolto dall’imperatore nel suo sontuoso palazzo, situato in collina, in modo di avere la città ai suoi piedi. Salì le scale di marmo e superò diversi corridoi col su incedere svelto ma deciso. Le porte della sala imperiale si aprirono e, arrivato al trono, Cao Cao si inchinò dinanzi al cospetto del suo signore, poggiando la testa al pavimento.“Un’altra sconfitta macchia il nome della dinastia Han” disse l’imperatore, un giovane ragazzo sulla ventina. “Avrei fatto meglio a non dare ascolto alle sue parole, Primo Ministro”.Cao Cao alzò lo sguardo guardandolo dritto negli occhi. L’imperatore ebbe un fremito, un brivido di paura gli attraversò le spalle.“Potrebbe anche destituirmi dalla mia carica, sua ecellenza” disse Cao con la sua voce dura. “Se solo lei non avesse paura delle minacce esterne al suo regno”.“Cosa intende dire, Primo Ministro?”.“Lei teme che Sun Jian e Liu Bei possano impadronirsi delle sue terre e del potere”.L’imperatore calò il volto cercando di sfuggire al magnetismo degli occhi di Cao Cao, ma il Primo Ministro era in grado di incantare anche con la sua voce seducente.“Li distrugga” sussurrò.“Ogni desiderio di sua eccellenza è un ordine per me” si inchinò ed uscì dal palazzo.Attraversò un giardino in fiore, mentre la nebbia iniziava a disperdersi e i raggi del sole iniziavano ad inondare con il loro calore la città e il palazzo dell’imperatore. Al suo passo, si aggiunse uno dei suoi uomini che lo aveva accompagnato nella campagna contro Changsha. Era suo cugino Xiahou Dun, il suo uomo più fedele e leale. Aveva i capelli neri tagliati molto corti, mentre un ciuffo gli ricadeva sulla guancia destra e la barba incolta. Aveva un solo occhio, quello destro, il sinistro bendato, purtroppo, lo aveva perso nella battaglia di Xia Pi, combattendo contro gli uomini di Lu Bu. Indossava un’armatura scintillante, intarsiata da venature blu, mentre una fenice dorata era impressa a fuoco dietro le sue spalle. Portava una ferita alla guancia, un graffio che un soldato di Sun Jian gli aveva inferto con la sua arma e questo soldato in questione si trattava di Fran Shin, ex ufficile di Lu Bu.Cao Cao era rimasto affascinanto dall’abilità della guerriera durante la battaglia di Puyang, che aveva causato un’altra sconfitta al Primo Ministro e da allora che cercava soldati con le sue stesse qualità. Purtroppo, guerrieri come lei erano davvero pochi, ma, per fortuna poteva contare sui suoi cugini: Xiahou Dun, Xiahou Yuan e Cao Ren e, anche, su uomini dal calibro di Dian Wei, Zhang Liao, Xu Zhu e Xu Huang.“L’imperatore è ancora più risoluto nel distruggere i regni di Liu Bei e Sun Jian” disse Cao Cao rivolto al cugino.“Lo è lui o lo è lei?” domandò questi, lasciandolo per un momento attonito. Erano così evidenti i suoi intenti? O suo cugino lo conosceva così bene?Si voltò lievemente per guardarlo dritto in faccia. “Contraddici il volere del tuo signore, Dun?”.L’uomo scosse la testa. “Non è nelle mie intenzioni”.Cao annuì. “Ho bisogno di uomi valorosi”.“So benissimo cosa le frulla in testa. E’ da mesi che cerca di corrompere quella donnaccia”.“Ce l’hai con lei solo perché ti ha portato via un occhio, ma sai benissimo che è una guerriera eccezionale. Dobbiamo trovare un modo per farla passare dalla nostra parte”.Xiahou Dun si fermò un attimo, mentre osservava suo cugino camminare con passo deciso il lungo giardino, prima di entrare in una sala. Era talmente ossessionato da quella guerra che, ormai, non faceva altro che cercare ottimi soldati. Ma, la bravura di quella donna sul campo di battaglia lo aveva così impressionato che non faceva altro che scriverle messaggi per convincerla a disertare e passare alla fazione degli Wei. E Dun era consapevole che quel guerriero era incorruttibile, Cao Cao stava perdendo il suo tempo con lei.Lo raggiunse mentre uscivano dal palazzo dell’imperatore. “Vuoi quella puttana, cugino?”.Il Primo Ministro annuì.“Allora dobbiamo ingannarla. Nella prossma battaglia dobbiamo isolarla dal suo esercito e portarla via con noi. Solo con la forza puo farla sua”.Cao Cao si lisciò il lungo pizzetto con aria pensierosa. “Come piano non è male”. Scesero le lunghe scale di marmo, mentre le due gigantesche guardie del corpo del Primo Ministro, Dian Wei e Xu Zhu, l’attendevano fuori. “E’ deciso, Dun di lei te ne occuperai tu”.

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