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The Suffering of the Phoenix - Capitolo 5

Da Taibaibai

Arrivammo a Jiankang, capitale dei Regni del Sud e le persone al nostro passaggio gettavano petali di rose, felici di aver sconfitto il nemico e ringraziavano gli dei con sacrifici. Ero in sella al mio cavallo bianco con una macchia nera sul muso, Sun Quan al mio fianco sorridente. Aveva urgenza di parlare col padre, aveva urgenza di dirgli una cosa che avrebbe fatto felice sia il genitore che me, ma, continuava a tenermi nascosto a cosa mirava, cos’era quella cosa che lo rendeva allegro.Arrivati al palazzo amaranto, fummo accolti da Lu Xun, che ci condusse nelle stanze di Sun Jian. La sua camera da letto ea molto grande e tapezzata da stoffe scarlatte, le tende di un tenue cremisi, mentre c’erano dipinti sparsi. L’uomo dai capelli argento, la fronte ampia e il volto largo, indossava un abito nero, sul quale era ricamato una tigre rossa ruggente, mentre una fusciacca cremisi era annodata in vita. Ai suoi piedi era accocolata la sua gigantesca tigre, che appena ci vide balzò all’impiedi, osservandoci guardinga. Il re dei Regni del Sud quella mattina era sorridente e felice per la vittoria e l’umiliazione che aveva macchiato l’orgoglio del Primo Ministro, Cao Cao.“Ottimo lavoro, Fran Shin” mi disse. “Peccato che manchi di qualità. Hai fatto morire troppi uomini”.Abbassai il capo. Quell’uomo sapeva sempre dove colpirmi per farmi del male, demoralizzarmi e avvilirmi. Ed ora temevo che mi avrebbe fatto retrocedere di grado, ma per fortuna, i suoi occhi color miele si posarono sul suo amato figliolo e il sorriso si allargò ulteriormente.“Tu sì che sei un generale vincente” si alzò dalla sedia di legno e si avvicinò al figlio abbracciandolo.Ma se non aveva fatto nulla!!“Padre, devo parlarle”. Sun Quan si voltò verso di me. “Fran Shin aspettami fuori”.Mi inchinai ed uscì dalla stanza, lasciando padre e figlio in privato, in modo che potessero chiacchierare senza essere disturbati dalla prenseza ignobile di una donna, che aveva causato, senza avere nessuna intenzione, la morte di molti suoi soldati.Al diamine, Sun Jian! Che gli dei lo facessero morire immediatamente.Da lontano vidi l’arrivo di un uomo che correva trafelato. Quando si fermò dinanzi a me, aveva il respiro ansante.“Ho un messaggio per lei”.“Chi me lo manda?”.L’uomo scrollò le spalle. “Il messaggero del mittente attenderà la sua risposta qui in città. Vuole che la riferisca stesso questa sera”. Si inchinò e andò via.Srotolai la pergamena ed iniziai a leggere:La sua grazia, la sua agilità, la sua velocità e la sua forza sono davvero incredibili, Capitano, incredibili per una donna come lei, soprattutto giovane e di aspetto avvenente ed esile. Con queste parole non vorrei offenderla, anzi, tutt’altro. Le sue qualità mi hanno impressionato, scioccato che, per la mia causa, sono alla disperata ricerca di soldati, che come lei, sappiano essere unici, che abbiano la sua stessa natura.Ad osservarla attentamente, il suo volto mi è molto familiare, mi sembra scorgere una persona che conosco molto bene, ma forse mi sbaglio. Il colore della sua pelle, dei suoi capelli, la sua altezza e la sua forza mi fanno pensare che lei provenga dai Regni del Sud Ovest, ma sarebbe impossibile, dato che lei lavorava per Lu Bu e Dong Zhuo, a meno che, questi due non l’abbiano rapita.Ritornando al discorso principale, le faccio dono di cinquecento ettari di terra, giada, oro, pietre preziose, gemme e se non le soddisfano la nomino comandante di cavalleria, comandante della sciurezza del distretto di Chang’an, guardia imperiale. Se ancora non è contenta, esaudirò qualsiasi suo desiderio, al prezzo modico che lei appoggi la mia causa, passando dalla mia parte.Con queste parole la saluto, capitano.Attendo con impazienza una sua risposta.Rilessi attentamente il messaggio per ben due volte, prima di farlo scomparire nell’armatura, in modo che nessuno potesse vederlo. Dovevo sbarazzarmene al più presto, perché, mancava solo che Sun Jian lo leggesse e mi accusasse anche di essere una traditrice, già non si fidava di me, nonostante fosse passato un anno che gli mostravo la mia piena fedeltà.Aveva davvero una testa dura! Sbuffai al pensiero, mentre cercavo di origliare cosa si stessero dicendo i due uomini, chiusi nella stanza. Le loro voci erano diventate più forte, padre e figlio stavano litigando animatamente.

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