Magazine Poesie
Dopo due settimane la situazione era davvero cambiata, ma non solo per noi, ma anche per Cao Cao. La sua alleanza con Liu Bei, uno dei suoi rivali, gli dava un vantaggio sulla vittoria senza eguali, anche perché il sovrano dei Regni dell’Ovest aveva dei guerrieri fenomenali. Ma, ancora, restavo perplessa di quell’alleanza che non sarebbe durata a lungo. No, i due uomini avevano scopi ben diversi e miravano a cause opposte. Presto fra loro sarebbe scoppiata una guerra senza eguali.Il generale Lian Shi, totalmente vestita di rosso e con i lunghi capelli neri legati in una lunga coda, montava un grosso stallone bianco, mentre imbracciava un arco. Io stavo dietro di lei, impugnavo la mia Phoenix e combattevo al suo fianco.Stavamo massacrando uomini sia del Primo Ministro sia di Liu Bei per non far cadere un’altra città nelle mani di Cao Cao. In quei giorni le sconfitte si susseguivano una dopo l’altra, le strategie vincenti risultavano essere perdenti, i più nobili e virtuosi guerrieri di Sun Jian erano caduti e la loro testa mozzata inviata a palazzo. A nulla erano valse le vittorie precedenti, e, come una fenice che rinasce dalle proprie ceneri, ora Cao Cao era tornato più potente e forte di prima, controllando guerrieri da qualità ineguagliabili.Un’alleanza che gli avrebbe causato sicuramente la vittoria, ma dove, in realtà, il Primo Ministro voleva andare a parare? Cosa mirava sul serio? E cosa aspettava a Liu Bei? Cao Cao se si era alleato con gli Shu era perché aveva doppi fini e, sicuramente, stava progettando qualcosache era sconosciuto anche ai suoi uomini più fedeli.Su un piana leggermente sollevata vidi Guan Yu stagliato all’orizzonte. La lunga barba corvina al vento, mentre i suoi occhi guardavano guardinghi di sotto. Perché non si lanciava all’attacco? Cosa stava aspettando? Intanto stringeva nelle sue mani la lancia Dragone Verde che sembrava brillare sotto i caldi raggi del sole.“Comandante!” gridai rivolto alla donna. “Stia attenta, mi sa che stanno preprando un agguato”.Lian Shi vide anche lei Guan Yu fermo, in solitudine su quella piccola zolla di terra sul suo cavallo.“Cosa avranno in mente?” domandò.“Non dobbiamo distrarci, comandante”.“Fran Shin restami accanto”.“Senz’altro, mia signora”.Nel frattempo continuammo a combattere, mentre proteggevo il mio comandante evitando che le frece la colpissero, ma una mi penetrò una spalla. Il dolore fu lancinante, urlai, mentre macchie rosse presero a danzarmi dinanzi agli occhi.“Tutto bene?” chiese la donna.“Non si preoccupi, mia signora” dissi affannando.“Ritirati, posso cavarmela da sola”.“Non vi abbandonerò mai, comandante”.Frattanto alcuni soldati ci avevano accerchiato e ci puntavano le lance al petto. Cercavo di osservare la scena con mente lucida, mentre una macchia nera avanzava all’orizzonte. Qualcuno dei generali nemici stava avanzando, l’agguato stava iniziando.Con tutte le forze che avevo, strinsi nelle mani la mia Phoenix e combattei con i soldati che ci circondavano. Con potenti colpi spezzai le loro lance, in modo da garantire a Lian Shi la fuga.“Vada mia signora, almeno lei si salvi”.“Fran Shin non posso lasciarti”.“No!” urlai e diedi un forte colpo al cavallo della donna, che impressionato iniziò a correre veloce, portando Lian Shi lontana da me. “Addio!” sussurrai, mentre un’altra freccia si conficcava nella stessa spalla. Cercai di non urlare e strinsi forte i denti, mi girai sul cavallo e decisi di affrontare uno dei generali di Cao Cao, ma, una corda, lanciata da dietro le mie spalle, si strinse al mio collo, mentre venivo tirata giù dal mio cavallo. Più venivo trascinata, più lei mi entrava nella carne, facendomi mancare il respiro. Presto, l’uomo che mi trascinava mi portò via dalla scena della battaglia, i soldati semplici mi disarmarono e mi legarono i polsi. Una figura scese da cavallo, doveva essere la stessa che mi aveva lanciata la corda alla gola, e mi osservò ridendo. Aveva sull’occhio sinistro una benda, un ciuffo nero gli copriva la guancia destra e un volto molto affascinante.Mi caricò sulla sua spalla, poi mi pose sul suo stallone nero a pancia sotto, risalì e partì al galoppo.Fu quasi notte quando arrivammo all’accampamento degli Wei e mi scaricò nella tenda di Cao Cao, che appena mi vide mi volse un sorriso caloroso. Alla fine, il Primo Ministro era riuscito ad avere quello che desiderava, ma io non l’avrei mai aiutato nella sua causa.
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