In occasione della première di The theory of everything (in uscita nelle sale italiane il 15 gennaio 2015) durante la 32° edizione del Torino Film Festival, il giovane attore britannico Eddie Redmayne ha ricevuto il prestigioso Premio Maserati in qualità di Migliore Attore Rivelazione. Eddie Redmayne si era già distinto per la sua interpretazione di Jack il Costruttore nella trasposizione televisiva del famoso romanzo di Ken Follett I Pilastri della Terra e per la più recente partecipazione al blockbuster Les Misérables nei panni del rivoluzionario Marius Pontmercy.
“Interpretare Stephen Hawking è stato uno dei più grandi privilegi della mia vita, e anche una delle più spaventose e terrificanti esperienze della mia carriera” ha commentato il protagonista durante la breve intervista che ha preceduto la proiezione del film. Dopo quattro mesi di preparazione, Eddie Redmayne ha avuto l’opportunità di incontrare Stephen Hawking in persona: inizialmente è rimasto spiazzato di fronte ai lunghi silenzi che comporta una conversazione con lui. Il professor Hawking, infatti, comunica attraverso un sintetizzatore vocale che legge i movimenti del volto e degli occhi trasformandoli in parole e suoni attraverso un apposito computer. Questo metodo gli permette di scrivere dalle 10 alle 15 parole al minuto. Hawking, che detiene i diritti sulla propria iconica voce computerizzata, ha permesso che venisse utilizzata dalla produzione durante alcune scene del film. Lo stesso Hawking si è detto molto soddisfatto della riuscita del film, ammettendo che in alcune scene si è completamente riconosciuto nell’interpretazione di Eddie Redmayne, credendolo quasi lui stesso.
The theory of everything racconta la vita di Hawking a partire dagli esordi all’Università di Cambridge fino all’incontro con la Regina d’Inghilterra per l’investitura a cavaliere dello scienziato, onorificenza che poi lui rifiutò. La pellicola ritrae un giovane Hawking appena laureato a Oxford, in cerca del progetto sul quale incentrare il proprio dottorato. Ribelle e scostante, si mette immediatamente in luce grazie alle sue intuizioni matematiche relative alla teoria dei buchi neri e della creazione dell’universo a partire da una singolarità spazio-temporale. Le musiche di Wagner e le splendide vedute del complesso architettonico quattrocentesco dell’università di Cambridge fanno da sfondo alle vicende della straordinaria vita del protagonista e dei personaggi che lo affiancano nel suo percorso.
Il cuore pulsante del film è il profondo legame tra Stephen e quella che diventerà la sua prima moglie e che lo accompagnerà nei lunghi e faticosi anni del decorso della malattia, Jane Wilde, interpretata da Felicity Jones (Chéri, Hysteria, The Invisible Woman, The Amazing Spider-man 2). Il tema del tempo, così rilevante per chi come Hawking si ritrova ad averne pochissimo (quando la malattia viene diagnosticata, i medici gli pronosticano due anni di vita), è il filo rosso che lega la vita dello scienziato all’argomento delle sue ricerche. Chi è affetto dalla malattia del motoneurone, patologia degenerativa che colpisce progressivamente le cellule cerebrali che controllano l’apparato muscolare volontario, è soggetto alla graduale perdita della capacità di compiere azioni quotidiane come camminare, parlare, deglutire e respirare. Improvvisamente, la vita di Stephen rallenta a causa della malattia, che lo rende dipendente da un aiuto esterno.
Tuttavia, grazie al suo profondo amore per la vita, al suo peculiare e pungente senso ironico e al sostegno costante e premuroso della moglie, Hawking continuerà la sua instancabile ricerca della “teoria del tutto”, ovvero di una semplice, elegante equazione che possa spiegare tutte le leggi che governano l’universo.
The theory of everything è una storia d’amore, d’amicizia e di coraggio. È il ritratto di un uomo che ha scelto di non arrendersi davanti alle difficoltà e di sfidare continuamente la vita e le apparenze, in nome della sua personale ricerca di una risposta all’esistenza e ai segreti che regolano l’universo.
“There shall be no boundaries to human endeavour. While there is life, there is hope.”
Tags:eddie redmayne,premio maserati,stephen hawking,Tff,the theory of everything