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The Wrestler

Creato il 25 maggio 2013 da Giuseppe Armellini
The WrestlerLa folla grida:
RAM RAM RAM RAM RAM RAM RAM
Randy the Ram guarda per l'ultima volta là in fondo alla sala ma lei non c'è più. Gli occhi di Randy sono bagnati dal pianto della fatica, del dolore, della tristezza, della rassegnazione, della paura.
Quegli occhi hanno dentro tutte queste cose ma la gente non lo sa, la gente vede il loro idolo sopra le corde pronto per spiccare il volo e schienare l'avversario.
Una volta per tutte.
Perchè finiscono tutti così gli incontri di Randy, lui salta da là e schiena l'avversario.
E' sempre finita così,ci finirà anche adesso.
Ma forse stavolta c'è qualcosa in palio più importante di una vittoria di wrestling, concordata o no.
RAM RAM RAM RAM RAM RAM RAM
E Ram salta.
Chissà che gli starà passando per la testa in quei 2 secondi scarsi prima che il suo corpo martoriato, dopato, provato e devastato finisca sopra quello del suo avversario, l' Ayatollah ("Schienami" gli aveva detto poco prima vedendo Ram stare male in quel modo, "Schienami", una sola parola così dolce, così disperata, di un amico che ne vuole salvare un'altro).
Chissà che starà pensando Randy mentre vola giù.
Forse penserà alla sua vita da wrestler, un incontro dopo l'altro, la cresta dell'onda che sale e scende di continuo, dal milione e mezzo di spettatori al camerino dentro un asilo.
Penserà a quanto lo amano quei tifosi, quanto ancora lo amano, malgrado la vita inevitabilmente l'ha portato ad essere la caricatura di sè stesso, un corpo da 50enne che vuole volare come 20 anni prima.
Penserà che alla fine così doveva andare, la sua vita è stata il ring, lo può essere anche la fine.
Forse, ormai ad un secondo dall'impatto, penserà a lei che solo 10 minuti prima gli ha detto "io sono qui", penserà che sfiga, se me lo aveva detto ieri adesso magari stavamo bevendo una birra al bar e magari ci riscappava un altro bacio e magari stavolta ce lo davamo fino in fondo e magari, magari, chi lo sa, magari ricominciavo da capo con lei, magari, e invece ormai mi sono tuffato e sto volando e il cuore mi batte da morire, ho paura, se me lo diceva ieri adesso magari il cuore mi batteva per lei, non per lo sforzo e la paura di morire. Però chi lo sa, magari faccio 1 2 3, mi rialzo e lei è ancora lì.
Ayatollah è lì, a nemmeno un metro, la forza di gravità è così pesante, così verticale, gli sto andando addosso con tutti i miei 90 kg.
Ma come ho fatto a finire così?
Con una calzamaglia, le meches ai capelli, una vita senza alcun senso, un vuoto così grande attorno?
Io che avevo soldi, gioventù e migliaia di persone che mi adoravano?
Fallito, sono un fallito.
Con una calzamaglia addosso per giunta.
Ormai arrivato giù, a pochi centesimi di secondo dall'impatto, magari Ram penserà che la sfiga non è solo sfiga, ci sono errori nella vita che con la sfiga non c'entrano nulla.
E allora proprio alla fine ripenserà a sua figlia, quella figlia persa per anni e riconquistata quasi completamente in una sola ora, con quell'abbraccio così inaspettato, con quel ballo nella sala fatiscente.
Sono uno stronzo penserà alla fine Randy, forse bastava che quel sabato mi ricordavo di andare da lei invece di ubriacarmi e sbattermi una puttanella qualsiasi.
Ma io sono Randy the Ram, un uomo che ha sbagliato quasi sempre tutto.
Ma qui in questo ring sono io la star, sono io quello che vince. Sempre. Anche sapendolo prima per giunta.
Ayatollah, arrivo.
Poi, se poi ci sarà, lo vedremo poi.
( voto 9 )

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