La sveglia suonò nel bel mezzo di una notte buia e tempestosa. O almeno così credeva. In realtà non erano tuoni ma i lavori di rifacimento della facciata e non era nemmeno buio, le tapparelle erano giù a causa dell'impalcatura.
Si era appena svegliato, stonato dalla sera prima. Ma non era mai stato un bravo cantante, anzi non era proprio un cantante. Era un detective.
Era sempre al verde e non solamente perchè era un legume. Era il suo essere legume pieno di ferro che gli impediva di attraversare il metal detector. Non era riuscito nemmeno a farsi dare la carta di credito perchè non era riuscito ad arrivare allo sportello per firmare i moduli. Non che i legumi sapessero firmare, sia chiaro.
Mentre cercava di alzarsi dal letto vide il telefono, dodici chiamate senza risposta. Il numero era quello del commissario, doveva sbrigarsi, era successo qualcosa.
"Sei in ritardo" disse il commissario.
"Io non sono mai in ritardo, capito sempre a fagiolo."
A terra c'era il corpo di un vecchio signore, un orologiaio. Qualcuno doveva averlo aggredito colpendolo in testa, con un pendolo. Per poi infierire con un oggetto contundente, contro un dente.
Accanto al corpo del'orologiaio un biglietto con scritto: "Il prossimo sarai tu Legume, hai le ore contate."