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Timeshifters - Come il Lupo comanda

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
Vedere Duncan rientrare fu un sollievo, anche mentre Sunzi inveiva contro di lui, fui contenta di vederlo e quando il Generale cinese lo fece entrare nella stanza dove pianificava le sue operazioni ero già decisa a combattere il timeshifter per salvare la vita dell’uomo. – Le tue azioni mi costano molto, Macbeth. – – Signore le mie azioni hanno pregiudicato l’esito del compito a me assegnato? – – Un attentato. – protestò Sunzi – Se le regole non sono chiare e gli ordini non vengono compresi, la colpa è del generale. Se le regole sono chiare e gli ordini non vengono eseguiti, allora la colpa è degli ufficiali. – Duncan sembrò preoccupato da quelle parole – Se le mie azioni hanno arrecato danno, sono pronto a pagare con la vita, Generale. – – In effetti, dovrei ucciderti per questa tua leggerezza. – – Lascialo in pace. – tuonai affiancando Duncan, intenzionata a dimostrare a Sunzi quanto potessi essere determinata in ciò che volevo – Abbiamo eseguito i tuoi ordini, io stessa ho assecondato la tua volontà per il bene della linea temporale. Prendere la vita di quest’uomo non è necessario. – Il timeshifter mi fissò senza mostrare emozione, come fosse impegnato nel trovare una frase a effetto, ma dandomi le spalle ammise – Questa leggerezza minaccia la nostra stessa missione: con l’attentato di oggi Lift12 chiederà aiuto, la restaurazione spaziale si è allontanata di almeno un decennio. – – Pensavo avessimo posto rimedio ai danni di Clenia. – – La tua protetta ha messo lo zampino in tutti gli eventi storici del pianeta per anni. La mia missione è di garantire la continuità della linea temporale, ma dubito che tu capisca Morrigan: la tua figura è ambigua e scommetto che la tua influenza abbia infiacchito persino Macbeth. – Sunzi si avvicinò al suo galoppino, afferrandolo per le spalle e pronunciando qualcosa in un dialetto che non riuscii a comprendere. L’altro mi fissò con impotenza, ma tornando a guardare il suo superiore annuì, parlottando nella stessa lingua. Compresi con un attimo di ritardo che l’argomento del discorso tra i due ero io e allo stesso tempo seppi che la mia vita era di nuovo in pericolo, messo alle strette Duncan non poteva abbandonare il suo signore e padrone, non riusciva a vedere l’ingiustizia a cui lo sottoponeva Sunzi. – Cosa state confabulando? – – Il tuo aiuto non è più richiesto, dea della violenza. – Fissai Sunzi con disprezzo, consapevole che il Generale mi volesse fuori dai piedi per proteggere la propria influenza sul suo galoppino, come se temesse che convincendo uno dei suoi uomini a tradirlo, si creasse un precedente pericoloso. Fin’ora non hai mai pensato a quanto potesse essere pericolosa questa collaborazione per Sunzi, eri troppo concentrata nelle tue crisi d’astinenza da TSC! – Dobbiamo proteggere la linea temporale, impedire i paradossi. – feci notare con rabbia – Ogni cosa perde importanza, rispetto alla minaccia di cancellare tutto. – Duncan s’irrigidì a quelle parole e strinse il polso dove gli avevo visto il bracciale, ma si costrinse ad abbassare lo sguardo quando Sunzi gridò – Quando il grande lupo mi ha informato del vostro arrivo ho temuto il peggio, Clenia da sola non avrebbe potuto competere, ma avere contro anche la potentissima Morrigan era troppo. – – Il grande lupo? – – La guerra si fonda sull’inganno e Fenrir è il maestro dell’inganno. – ammise Sunzi – Per tutto questo tempo io ti ho usata come uno strumento, ma la tua presenza è ancora troppo pericolosa, influenzi i miei uomini. – Feci un passo indietro, consapevole di poter combattere, finché avessi avuto la forza del TSC dalla mia parte. Anche senza la strumentazione di Sunzi, avevo una buona riserva e potevo avere la meglio di Duncan, tanto mi bastava per ritirarmi e combattere un altro giorno. Revlis sapeva come sarebbero andate le cose, perché non ti ha avvertita? Quei pensieri persero importanza mentre una squadra di soldati entrava dalla porta, puntandomi le armi contro – Deduco che la nostra collaborazione sia finita Duncan, mi dispiace tu sia dal lato sbagliato dello schieramento. – ammisi balzando addosso al galoppino di Sunzi. Duncan scartò di lato, rotolando a terra ferito dalla mia falce. Il Generale cinese ridacchiò a quella scena, rimanendo a guardare da una distanza di sicurezza, mentre i soldati iniziavano a bersagliarmi con le armi a energia. Scartai di lato e trasmutai la falce in due falcetti per lanciarli contro il fuciliere più vicino. – Arrenditi Morrigan. – mi consigliò Duncan reggendosi il ventre sanguinante, mentre arrancava verso il suo signore – Sunzi risparmiala, ti prego. – Il Generale cinese sorrise al proprio servo, ma non fece nulla. In quello spazio ristretto e privo di riparo i soldati di Sunzi mi colpirono più volte e se riuscii a ucciderne la maggior parte, i sopravvissuti mi costrinsero alla resa. Dolorante e con la collana di controllo ormai allo stremo, seppi che sarei finita di nuovo in crisi di astinenza. Con l’unica differenza che nessuno mi avrebbe dato un’altra possibilità. Revlis sapeva di tutto questo e non ha detto nulla. Pensai di nuovo. – Assistere alla lotta di una vera dea è sempre piacevole, peccato che persino le divinità come te possano cadere, Morrigan. I miei soldati sono stati addestrati bene e di questo non posso che ringraziale il fedele Macbeth. – Duncan era di nuovo in piedi, la fontana della giovinezza aveva curato la ferita e gli aveva restituito lo sguardo energico che mi aveva ammaliato – Signore mi scuso per la mia debolezza. Morrigan ha offuscato i miei pensieri. – Fissai quel dannato traditore con odio, semmai fossi riuscita a liberarmi l’avrei ucciso con le mie mani, dimostrando quanto mi appartenesse il titolo di dea della violenza – I tuoi pensieri sono ancora offuscati, marionetta. Sunzi avrà la tua vita in pugno per sempre. – – La tua sconfitta segna un giorno propizio, Morrigan. Anche con le tue interferenze la mia missione sarà un successo: la restaurazione spaziale verrà accelerata, l’uomo si concentrerà verso lo spazio tralasciando la Terra e l’utopistica Grove scomparirà per sempre! – Chinai il capo, sentire quelle parole mi provocava dolore: ammiravo l’umanità per quello che era diventata nel tempo, i piani di Fenrir miravano a distruggere quell’armonia per distorcere la linea temporale – Potresti annientare il TSC con le tue azioni. – – Il grande lupo ha la vista molto lunga, Morrigan. – ammise Sunzi – Macbeth strappale di dosso la collana e portala in cella, che venga considerata una prigioniera come tanti: non esiste più alcuna dea della violenza. – Sarà fatto signore. –

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