Timeshifters - Questioni d'affari
Da Lerigo Onofrio Ligure
@LerigoOLigure
L’appartamento di Grove era silenzioso e fin troppo pulito rispetto alla torre di Illdaar o alla cappella nel neomedioevo, persino spazzare in terra era una cosa talmente lontana in quel luogo che neanche il pavimento si aspettava qualcosa di diverso dalla moquette autopulente che sentivo sotto i piedi nudi, ancora umidi dopo la doccia del mattino.
– Trovo questo luogo un’ostentazione della follia umana. – commentò Revlis fermo a fissare le vetrate che davano sulla città degli alberi, la sua figura argentea era opaca e apparentemente più solida del normale, come se fosse stanco o ammalato – La tua epoca è la mia preferita: l’umanità è così caparbia e giovane, crede di essere diventata adulta, ma in realtà è ancora alla pubertà. –
– Come mai queste similitudini stamane? –
L’alieno mi fissò con ironia – Sono passati alcuni mesi da quando siamo qui e sembra passato un bel po’ dall’ultima volta che hai dovuto dimostrare il tuo potere a qualcuno, eppure la dea Morrigan è ricordata sempre come una minaccia, cosa rappresenti per questa gente? –
– Qui so che posso andare in giro senza essere considerata pazza o pericolosa, molte delle invenzioni del TSC sono realtà a Grove e c’è abbastanza rispetto per i forestieri, come te ad esempio. –
– Certamente. – annuì Revlis appoggiando una mano sulla vetrata – Io preferisco il tardo cretaceo qui sulla Terra, più o meno è il periodo in cui la mia razza si è estinta. –
Per quanto avessimo parlato e dopo tutte le confessioni che l’alieno composto di mercurio mi aveva fatto, la notizia che fosse l’ultimo della sua specie mi sconvolse a tal punto che non riuscii a dire nulla, se non balbettare qualcosa d’incomprensibile. Sapere di avere davanti l’ultimo esemplare di una razza senziente mi portò immediatamente a vedere la mia situazione, la situazione degli esseri umani: non c’era dubbio che l’uomo fosse prospero e Grove lo dimostrava ampiamente, ma persino per l’umanità poteva arrivare la fine, prima o poi – Non dispiacertene Morrigan. – mi richiamò l’uomo di mercurio, ritrovando la solita lucentezza nelle forme – La mia razza è vissuta per milioni di anni, siamo stati in grado di fare qualsiasi cosa e arrivati alla nostra massima aspirazione ci siamo resi conto di non essere più in grado di fare altro, se non estinguerci. –
– Vi siete suicidati? –
– No è stato piuttosto lento come processo, ma è complicato da spiegare, noi non siamo come voi esseri a base carbonio. – ammise Revlis con un sorriso amaro – Per semplif… –
Una ragazza con un lungo mantello e un cappuccio sul capo entrò dalla porta di corsa, ruzzolando a terra con il fiato corto, interrompendo l’uomo di mercurio e forzandomi a far trasmutare l’aria intorno alla mia mano nella falce che avevo adoperato nel neomedioevo – Chi diavolo sei? – gridai puntando la lama contro l’intrusa – Come sei entrata? –
Un serpentello fece capolino dal cappuccio sibilando minaccioso, seguito da un paio dei suoi fratelli, prima che Clenia si rimettesse in piedi – Morry! – salutò come se il suo ingresso fosse del tutto normale – Sono contenta di vederti! –
– Clenia? –
– Per Artemide! Sono riuscita a salvarmi per un pelo, c’erano un paio di guardie che cercavano di spararmi con le armi soniche ed ero troppo lontana per inizializzare la stanza. Certe volte ancora faccio fatica a mettere a fuoco il luogo dove voglio arrivare, ci ho messo un sacco di tempo per uscire dall’overlift del XL secolo e quelle guardie non erano per nulla impaurite dai miei serpenti! Comincio solo ora a cap… –
– Dunque lei è la tua protetta. – la interruppe Revlis, rimanendo nella sua forma naturale.
Clenia si tolse il cappuccio, rivelando la selva di serpentelli e senza distogliere lo sguardo da quello di Revlis annuì fiera – Io sono Clenia. – l’aspetto del tutto singolare dell’alieno non disturbava affatto la ragazza, la quale tenne fisso lo sguardo anche mentre l’altro la squadrava da capo a piedi – Chi è il tuo nuovo amico, Morry? – chiese, senza riuscire a trattenersi.
– Un nuovo amico. – commentò Revlis sogghignando – Una vera gorgone come non si vedevano da tempo, per alcuni periodi storici potresti essere anche una prelibatezza, sai? –
Clenia scosse il capo – Sono qui per affari, uomo di mercurio. Morry non ti ha detto che è stata lei a farmi diventare una timeshifter? Oppure non leggi la sua banca dati? –
– So chi sei Clenia. – rispose paziente Revlis – Il problema è che non vado molto d’accordo con la tua politica di lasciare che tutti sappiano chi sei e cosa puoi fare: farsi pubblicità non è sicuro per il TSC e per chi lo controlla, quindi per te! –
– Morry possiamo parlare? –
– Revlis ha ragione. – fui costretta a ribadire – Non è sicuro! –
– Le guardie mi inseguivano perché ho osato far notare che i bambini non dovrebbero mai patire la fame, ma soprattutto perché ho offerto loro del cibo, assicurandomi che nessuno li scacciasse. –
Sapevo quanto fosse di buon cuore la ragazza che avevo addestrato e quanto poco sopportasse i soprusi sulle minoranze disadattate, ma non potevo che essere d’accordo con Revlis nel considerare quelle dimostrazioni un rischio per la linea temporale – Non ti aiuterò a sfamare la gente del XL secolo Clenia, non possiamo interferire con la linea temporale, neanche per sfamare dei bambini! –
– Questo lo so. – ammise la gorgone lasciandosi cadere sulla sedia che avevo trasmutato per lei – Non vengo per questo, ma per una cosa molto più complicata: non riesco a trovare un’informazione che cerco da anni, nella banca dati non c’è! –
La fissai senza capire, la biblioteca della stanza era l’estensione della leggendaria biblioteca di Alessandria, era la somma di tutto il sapere e pertanto era impossibile che mancasse qualcosa – Potresti aver cercato male. –
– No. – negò l’altra, facendo penzolare la lingua tra le zanne – Se credi che non sia stata a sentire durante le lezioni sbagli di grosso Morry: ho avuto anni per mettere a frutto i tuoi insegnamenti, la tua allieva è esperta abbastanza da sapere cosa e come cercare, semplicemente quell’informazione non c’è o non è mai stata scritta nella banca dati! –
– Potresti avere un errore nella banca dati, il tuo TSC è rimasto sepolto per secoli. –
– Dubito. – intervenne Revlis, interessatosi al discorso – In ogni caso dovremmo dare un’occhiata e non credo che potremo girare per Grove tutti insieme senza dare nell’occhio. –
Clenia fissò l’alieno con sufficienza – Fai i tuoi giochi di magia e diventa un umano, oppure neanche questo va d’accordo con le linee guida del TSC? – domandò poi, sprezzante.
– Mi ci vorrà del tempo, devo recuperare energie. – ammise l’uomo di mercurio, ritirandosi e lasciandomi insieme a Clenia – Datemi un’ora e sarò pronto. –
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