C’è un signore tutto d’oro, lì sul corso, che sta fermo immobile. C’è un signore tutto d’oro, lì sul corso medioevale, con una cinepresa tutta d’oro. Il signore tutto d’oro fermo e immobile qualche volta però si muove. Basta un tin tin particolare, e lui si muove. E muove anche la cinepresa tutta d’oro. Appena sente il “tin tin particolare” inizia a filmare tutto quello che gli sta davanti, chi passa, chi si ferma e chi lo osserva. Così l’uomo tutto d’oro, con la cinepresa tutta d’oro, d’improvviso si muove e filma come se non fosse mai stato immobile.
Tutti i bambini che lo vedono si incuriosiscono e non appena qualcuno lancia una monetina facendo quel tin tin particolare, loro si imbambolano davanti al signore tutto d’oro che inizia a muoversi. Così l’uomo d’oro appena aziona la cinepresa tutta d’oro d’improvviso immobilizza tutto quello che gli passa intorno. Come se fosse il tempo ad aspettare che l’uomo tutto d’oro si muova per potersi un attimo riposare. Ma perché aspettare un uomo d’oro, probabilmente anche folle, a cui pochi sembrano prestare attenzione? La gente che passa di lì fa finta che lui stia fermo lì sul corso e fa anche finta che lui si muova con la cinepresa davvero per filmare. Ma io lo vedo quando sta fermo immobile e quando si muove, non lo si può non notare, e soprattutto credere di fare tutto per finzione.
Come è possibile che quando sta fermo sta fermo per davvero e quando si muove per filmare, filma per finta? Quando lo guardo stare immobile, sta immobile per davvero, mica scherza! E anche quando si muove, si muove veramente! Perché allora non credere che quando si muove per filmare non si muove per filmare per davvero?!
C’è un signore tutto d’oro, lì sul corso medioevale, fermo immobile, con una cinepresa tutta d’oro e riprende il mondo, riprende tutto quanto, soltanto quando gli pare. Un giorno l’ho rivisto, sempre lì sul corso, ma non era tutto d’oro: faceva finta di passeggiare.