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Tindari, un’altra perla del nostro Sud

Creato il 24 gennaio 2014 da Makinsud

Uno dei motivi d’orgoglio del nostro Meridione è costituito dal fatto che offre bellezze e scorci sia paesaggistici che archeologici unici e, purtroppo, talvolta sottovalutati; tanto da indurci a riflettere sulle azioni appropriate da compiere affinché non venga sprecata l’opportunità di godere di tali splendori, per noi stessi e per gli altri. Come quello che è accaduto a Tindari, una frazione del comune di Patti, in provincia di Messina.

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I commercianti della zona hanno deciso di indirizzare una lettera al sindaco, con l’appello di valorizzare il territorio e renderlo più fruibile dal punto di vista turistico, dando così la giusta visibilità alle attrattive naturalistiche, culturali e artistiche presenti. La località dove sorge la frazione di Tindari infatti, ha un forte interesse, oltre che naturalistico e archeologico, anche religioso, tanto da essere meta di numerosi pellegrinaggi di fedeli grazie alla presenza del Santuario della Madonna nera.

Il Santuario, rimasto in piedi dopo la dominazione araba, è collocato su un promontorio a strapiombo sul mare. La statua della Madonna nera che si trova al suo interno è scolpita in legno di cedro e con molta probabilità arriva da Oriente. Le origini di questa statua particolare sono legate a una leggenda secondo la quale la scultura fu trasportata per mare, ma una volta arrivata a Tindari la nave non riuscì più a ripartire, tornando in mare solo dopo che la statua fu depositata sulla terraferma.

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Inoltre nel territorio di Tindari sono stati ritrovati numerosi mosaici, sculture e ceramiche che sono conservate in parte all’interno del Museo Archeologico di Palermo e in parte nel Museo locale. Degno di nota è anche il teatro antico, costruito alla fine del IV secolo, che è stato per lungo tempo abbandonato e riscoperto solo recentemente; valorizzandolo maggiormente in estate, grazie alla stagione teatrale: la vasta area archeologica che ricopre è ritenuta tra le più belle e suggestive dell’intera zona del mediterraneo.

Un altro luogo molto affascinante, infine, è la spiaggia di Marinello,

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che offre un paesaggio mozzafiato. A questa spiaggia sono collegate diverse leggende: secondo quella più popolare, la spiaggia, dalla forma rotondeggiante, si è formata per impedire la caduta di una bimba dalla terrazza del Santuario sovrastante. La vista sulla spiaggia è dominata da una grotta che, secondo la tradizione, era abitata da una maga che attirava i marinai per poi divorarli.

Tra leggende, cultura e religione si dipana quindi la storia di Tindari, che ci ricorda quanto sia importante contribuire alla valorizzazione del proprio patrimonio paesaggistico e culturale.


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