Magazine Lifestyle

Tinder, ovvero, quanto mi annoia abbordare live.

Da Retrò Online Magazine @retr_online

Nasce negli USA nel 2012 l’app per iphone e android finalizzata – parliamoci chiaro anzi chiarissimo – all’abbordaggio via app. Non é facebook, non é twitter, non é instagram. Su Tinder vai proprio perché sei a caccia grossa di prede pigre come te che non intendono uscire ed andare in giro per locali per conoscere gente nuova.

Se sui social network canonici ti diverti a scrivere quanto hai odiato La Grande Bellezza e a fotografare le tue prime colazioni a base di latte e Coco Pops su Tinder non c’è da perdere tempo: ti localizzo, mi localizzi, mi piaci, ti piaccio, ci vediamo.

Ma come funge in pratica? Tinder non funziona come un qualsiasi altro social network. Ti iscrivi però via facebook (si, furbone, non puoi farti un profilo indipendente/falso/ispirato a Batman, devi proprio essere tu) il che rappresenta per molti uno step invalicabile.

Già all’inizio pensi che tutti i tuoi contatti potrebbero vedere che la tua voglia di flirt é inversamente proporzionale alla tua voglia di uscire di casa ma, no. Tinder le ha pensate tutte e se non lo desideri nessuno dei tuoi amici-di-facebook scoprirà mai quanto sei vogliosa/a e soprattutto pigro/a.

Descrizione di te e foto sono a tuo carico ovviamente. Lasciamo perdere quanto la creatività umana riesce ad essere stupefacente in questi casi, leggasi qualità fisiche e caratteriali inesistenti, foto ritoccate, interessi inventati di sana pianta, e passiamo direttamente alla fase aggancio.

Tinder ti comunica gli amici in comune che avete tu e il tuo possibile futuro flirtino, ti comunica anche se tu e il tuo possibile futuro flirtino avete fatto ‘match‘, aka se vi piacete a vicenda. Quando é si, potete iniziare a chattare. Una chat finalizzata all’incontro, é chiaro.

Tinder lascia che i contatti-di-tinder vedano quando sei attivo, nel senso di online, non in altri sensi. Tinder lascia che gli altri iscritti possano geolocalizzarti, geniale trovata dell’app cugina (gay) Grinder. In questa maniera, gli interessati non sapranno mai, chiaramente, se stai in pigiama sul divano di casa tua (probabile) o a bere cocktail champagne nel locale più figo d’Italia (meno probabile, non saresti iscritto a Tinder) ma, solo e soltanto a quanti metri ammonta la distanza che vi separa: trenta metri, cento metri e via dicendo.

Ovvio, puoi chattare anche con gente che sta a kilometri di distanza ma, siccome siamo tutti sinceri, se stai su Tinder non é per discutere della Critica della Ragion Pura di Kant e passi alla preda più vicina (ricordati che sei pigro.)

Molti affermano di essersi iscritti a Tinder per passare il tempo, questi molti dovrebbero sapere ormai che esistono delle robe di carta con su scritte delle parole che si sfogliano e che si chiamano libri, per dirne una. La cosa certa é che se prima tra gli stimoli principali per buttarsi sotto una doccia, vestirsi bene ed uscire c’era la gioiosa probabilità di incontrare qualcuno di interessante, Tinder ha annullato la fase pessimismo&fastidio, così puoi uscire solo quando la preda é già tramortita, senza sforzi aggiuntivi.

Print Friendly

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :