Tipologie di leadership carismatica
Creato il 07 aprile 2013 da Malvino
Abbiamovisto perché il carisma non debba essere inteso come una sorta di grazia della quale un leader possa essere dotato o meno, ma come quella sorta di disgrazia nella quale incorrono quanti si fanno seguaci di un leader dalla personalità severamente disturbata (Il cosiddetto carisma – Malvino, 13.12.2012) e quindi abbiamo preso a esempio un caso clinico che illustrasse eloquentemente l’assunto (Uno spaccato clinico – Malvino, 30.1.2013). Poi, abbiamo spiegato perché occorre che una leadership di tipo carismatico debba giocoforza assumere un carattere messianico per fidelizzare seguaci (Formazione a vocazione settaria – Malvino, 29.12013) e perché a tal fine le torni estremamente utile una dimensione relazionale prepolitica e una struttura comunitaria di tipo organico (Se ieri era un pericolo, oggi è una minaccia– Malvino, 19.2.2013).Questo percorso non aveva alcuna pretesa sistematica, anzi, era intenzionalmente frammentario perché prendeva il passo dall’analisi di alcuni elementi della leadership carismatica colti in uno specifico precipitato, che, se poteva essere esemplare, aveva tuttavia i limiti del caso empiricamente trattato. Anche per questo – soprattutto per questo –non si è potuto fare a meno di fare un largo uso del rimando ai lavori scientifici che negli ultimi decenni hanno trattato il tema in ordine ai problemi posti in ambito psicologico e sociologico, senza fare mistero che i risultati più convincenti in tali ambiti ci sembravano quelli ottenuti, rispettivamente, da Otto Kernberg e da Neil Smelser. Superfluo rammentare al lettore abituale di questo blog che gli spunti di riflessione sono stati offerti dalla cosiddetta galassia radicale che ruota attorno a Marco Pannella e al cosiddetto non-partito di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.Ora, se vogliamo approfondire la questione, ci tocca operare una distinzione tra i due più frequenti stili di leadership carismatica – quella di tipo narcisistico e quella di tipo paranoideo – che trovano corrispettivo in due diverse forme di settarismo e in due diversi quadri di psicopatologia di gruppo, ma prima occorre fare due importanti premesse. In primo luogo, non di rado l’esperienza ci offre quadri psicopatologici misti, anzi, è assai frequente che in uno stesso leader carismatico siano sensibilmente rappresentati, seppur in varia misura, aspetti narcisistici e aspetti paranoidei, che in ogni caso trovano espressione strettamente conseguente nei moduli relazionali che caratterizzano il legame tra leader e seguaci, e quello tra i membri del gruppo. In secondo luogo, si avrà modo di cogliere il tenore emozionale che sostiene il piano sul quale si strutturano le relazioni in oggetto, se si tiene conto del fatto che, proprio come i gruppi a leadership carismatica di impronta religiosa hanno forte caratterizzazione politica, quelli a impronta politica hanno forte caratterizzazione religiosa.Per l’elemento di discrimine che qui si prenderà in oggetto ci tornerà utile il lavoro di Otto Kernberg che qui è estratto da più contesti (Internal World and External World, 1980; Severe Personality Disoders, 1984; Ideology, Conflicts and Leadership in Groups and Organizations, 1998). Perché sia conservata l’uniformità di percorso dell’analisi come fin qui condotta nei post cui ho fatto cenno all’inizio, consiglio dileggere queste pagine pensando ai radicali, quando il discorso è centrato sul modello di leadership carismatica a impronta narcisistica (a), e ai grillini, quando l’impronta è di tipo paranoideo (b). Ma senza dimenticare quanto si è già detto: non di rado l’esperienza ci offre quadri psicopatologici misti.
(a)
(b)
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