Il giudizio di Marco GoiSummary:
La nuova serie di HBO Togetherness come drama funziona piuttosto bene, peccato ci sia solo un piccolo problemino: Togetherness è una comedy. Per chi è alla ricerca di una visione leggera, di una sitcom sullo stile di 2 Broke Girls o di How I Met Your Mother, questo non sembra allora il prodotto giusto. Togetherness è consigliata piuttosto a chi apprezza lo stile indie dei fratelli Jay e Mark Duplass, registi e sceneggiatori di pellicole amate negli ambienti alternativi come Baghead, Cyrus e A casa con Jeff, che hanno creato la serie insieme a Steve Zissis. Guardando Togetherness si ride davvero poco e anche quando lo si fa è un riso amaro.
Una volta premesso tutto questo, la novità di HBO non è comunque da buttare nella spazzatura. Togetherness ha il pregio di raccontarci una Hollywood lontana dal glamour dei super divi che di solito siamo abituati a vedere. Il protagonista principale è Brett Pierson, un tecnico del suono interpretato da Mark Duplass che viene trattato dai registi come l’ultima ruota del carro. Non bastasse ciò, il suo matrimonio non sta certo andando molto bene. La mogliettina Michelle (Melanie Lynskey) per ravvivare il loro rapporto prova a metterci un pizzico di pepe sadomaso alla Cinquanta sfumature di grigio, ma non basta. La loro vicenda da quasi-quarantenni in precoce crisi di mezza età non appare comunque nuova e ricorda quanto visto in un’altra serie recente come Married e anche nel film di Judd Apatow Questi sono i 40.
Se i due protagonisti al momento non si segnalano in maniera particolare, a convincere di più sono i due comprimari. È una cosa che spesso succede nelle serie, pensiamo ad esempio a Dawson’s Creek in cui, ai due lagnosi protagonisti Dawson & Joey, in molti preferivano gli outsiders Pacey & Jen. A risollevare le sorti di Togetherness ci pensano allora la scatenata e frivola sorella di Michelle, la sexy Tina (Amanda Peet), e Alex Pappas (Steve Zissis), un aspirante attore pelato e grassoccio che cerca di farsi largo in quel di Hollywood nonostante non assomigli esattamente a Brad Pitt. Anche in questo caso niente di troppo nuovo sotto il sole. Un ruolo del genere l’abbiamo visto ad esempio nell’ultima pellicola di Zach Braff, quello di Scrubs, Wish I Was Here, così come il gettare un occhio sul dorato mondo di Hollywood dal punto di vista dei “losers” anziché delle superstar ricorda quanto fatto da un’altra serie HBO recente come Hello Ladies.
Dopo i primi sei episodi andati in onda negli Stati Uniti, Togetherness appare come una serie non troppo originale alla ricerca di una sua identità, alla ricerca di un guizzo che la trasformi in un appuntamento imperdibile, ma che per adesso non è ancora arrivato. Impreziosita da una bella colonna sonora che mischia nuovi pezzi indie con vecchi brani anni Ottanta, Togetherness pur con tutti i suoi limiti è comunque una serie cui non si riesce a voler male. Già confermata da HBO per una seconda stagione, nonostante risultati d’ascolto non troppo strabilianti, la serie firmata dai fratelli Duplass per ora resta nel limbo delle serie con del potenziale non ancora espresso. Riuscirà prima a poi a diventare un cult vero e proprio?
di Marco Goi per Oggialcinema.net
Togetherness, la nuova comedy poco comedy di HBO ultima modifica: 2015-02-26T11:44:20+00:00 da Marco Goi