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Tomas Tisler, uno che sa cos’è il ghiaccio‏

Creato il 14 ottobre 2013 da Simo785

(by Renato Negro)

Quando da Innsbruck era arrivata la risposta Tomas aveva già la valigia pronta per salire sul primo treno. La sua richiesta di fare il volontario all’ edizione del Youth Olympic Games era stata accolta ma di certo non poteva immaginare che, dopo questo viaggio, niente nella sua vita sarebbe stato più come prima. Era arrivato a Innsbruck con il solo desiderio di  far parte del gruppo che gestiva il torneo di curling. Fu accontentato anche perché conosceva il curling.

Tomas Tisler uno che sa cos’è il ghiaccio‏ (by Renato Negro)

 

Questo amore era nato non molto tempo prima a Lubiana quando, insieme ad altri amici, Tisler era stato attirato da un cartellone ( foto sopra) che promuoveva un corso gratuito di curling. Per gli sloveni una prima occasione di avvicinarsi a questa disciplina. Buona iniziativa voluta dalla Royal Caledonian che aveva inviato sul posto la sua responsabile dello sviluppo Judith Mc Farlane insieme al tecnico del ghiaccio Mike Reid ( foto sotto) .

Tomas Tisler uno che sa cos’è il ghiaccio‏ (by Renato Negro)

 

Era stata un’iniziativa ben riuscita con l’aggiunta di un torneo Vip dove erano invitati ad imparare, e poi a giocare, alcuni personaggi famosi dello spettacolo e della televisione slovena. Il tutto arricchito da momenti singolari come la danza del ventre sulla pista di ghiaccio( foto sotto) .

Tomas Tisler uno che sa cos’è il ghiaccio‏ (by Renato Negro)

 

Di certo un grande successo con circa 400 partecipanti. Per Tomas Tisler è stato subito amore e poco dopo faceva già parte della squadra slovena. Con le Universiadi a Erzurum ( Turchia) del 2011 per questa squadra, dopo la rinuncia a partecipare della Cina, arrivò anche la prima opportunità di giocare in un importante torneo internazionale. Un esordio non  di poco conto se si pensa che in gara c’era anche la Svezia con lo skip Niklas Edin. In questa competizione Tomas  giocò nel ruolo di lead sotto la giuda del suo skip Jost Lajovec. Ma riprendendo il racconto da Innsbruk  aggiungiamo che , durante il Youth Olympic Games, Tomas ebbe la grande opportunità di conoscere il capo Ice maker Mark Shurek uno che di ghiaccio se ne intende. Shurek è un grande tra gli Ice maker canadesi e  mondiali. Nato a StoneWall ( già un segno del destino), un piccolo paesino a 25 km da Winnipeg , da molto tempo cura il ghiaccio nel curling center del Suburban Schoolmaster .Ma  8/10 volte l’anno viene chiamato a fare il ghiaccio per il Grande Slam o tornei sempre di   livello professionistico.

Shurek a Innsbruk capì subito che tra tutti gli assistenti volontari quel Tomas dimostrava di avere tanta curiosità e passione da vendere. Per questa ragione, contravvenendo alla regola del segreto professionale, diede più attenzioni e apprendimento al ragazzino sloveno. Dopo questa esperienza Tomas seguì il consiglio di Shurek e non esitò ad iscriversi al primo corso utile che il centro europeo federale di Fussen stava per organizzare. Dopo il corso Tomas mantenne i contatti con Shurek che non tardò nell’offrirgli l’opportunità di partire per Ottawa dove cercavano un assistente al ghiaccio. Siamo quindi in settembre del 2012 quando Tomas Tisler decide di accettare l’offerta ricevuta ed è pronto a lasciare nuovamente la sua città di Maribor per inseguire il suo sogno.

Arrivato al curling center di Ottawa si accorse subito che non era tutto rosa e fiori  ma strinse i denti perché la voglia di imparare , sotto la guida del tecnico Jon Wall, era  una grande opportunità. Cinque piste da preparare e mantenere quotidianamente efficienti. Per un primo lungo periodo gli era consentito solo il passaggio dell’Ice King e ci volle molto più tempo per ottenere la fiducia nel passare il pebble. Si sa quanto siano maniaci del ghiaccio i giocatori di curling canadesi e ancor di più gli ice maker. In tutti questi mesi di permanenza ad Ottawa non ebbe mai molto tempo a disposizione per conoscere il Canada  impegnato com’era dalla mattina alle 23 di sera. Si concesse solo una pausa di alcuni giorni per ritornare sul ghiaccio ma come giocatore.

L’occasione era il Mondiale doppio misto a Fredericton  che lo vide nuovamente in gara , come Nazionale della Slovenia, in coppia  con Nadja Pipan. Poi la nostalgia per gli amici, la famiglia e il proprio Paese spingono Tomas a cercare una nuova opportunità più vicina a casa. Decide quindi andare a vedere nel sito della WCF quali fossero i Paesi vicini alla Slovenia dove esistevano strutture per il curling e decide di scrivere alla Federazione Italiana proponendosi come Ice maker. La nostra Federazione invia  questa proposta a tutti  curling center italiani. Pinerolo è subito interessata e Tomas Tisler con la valigia in mano arriva a Torino, destinazione Pinerolo, a fine agosto.

Tomas Tisler uno che sa cos’è il ghiaccio‏ (by Renato Negro)

 

Di certo in molti avranno notato che qualcosa in meglio sul ghiaccio di Pinerolo è cambiato. Alla mia domanda “Ma chi fa il ghiaccio quest’anno” una mano indica  quel ragazzo  sempre indaffarato che salta da un punto all’altro della pista. E’ molto giovane ma con lo sguardo e l’atteggiamento di chi ha trovato la giusta maturità  prima del tempo. Tomas Tisler ,questo ice maker di cui ho voluto raccontare un pezzo di vita, ha un cognome che non termina con la  ”C” finale. Sloveno ma dalle chiare origini austro-ungariche. Preciso e severo per DNA  ma, come si richiede ad ogni ice maker, anche per mestiere. E’ contento di lavorare a Pinerolo “ I ragazzi sono molto attenti a non danneggiare il ghiaccio. Contrariamente a quello che si pensa invece in Canada ho visto gente avere pessimi atteggiamenti in pista. Spero di rimanere molto tempo qui da voi. Ovviamente mi piacerebbe vivere e lavorare in Slovenia ma i tempi non sono ancora maturi per il curling e non esiste ancora un impianto dedicato.”


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