Piuttosto in ritardo, causa vita piena (molto piena!) da vacanze italiane, eccomi con gli articoli più belli della scorsa settimana. Oggi due autori maschili…gli uomini si stanno prendendo spazio nel mondo blog!
Come sempre, in ordine di pubblicazione.
♣ “Innocence” del blog “Chottomatteo” da Parigi
Un post brevissimo, ma con un pieno di emozioni e magia dentro. La magia di una nuova vita e l’incredulità e la gioia di chi si trova ad essere genitore per la prima volta. Forse veramente uno dei momenti più pieni ed indescrivibili nella vita di un individuo. In questo post vediamo il punto di vista di un papà mentre si trova solo a casa e tutta la sua vita è ancora in ospedale. Ci parla dell’istinto alla vita del piccolo Saku, di come in un essere così piccolo ci sia già la forza e la determinazione per soddisfare i bisogni primari. E ci parla d’amore. Scrive:
“Adesso sono a casa e mi preparo la cena. In testa ho ovviamente solo lui e la sua meravigliosa mamma, Maiko. Li amo tutti e due e intendo godermi ogni minuto che posso insieme a loro.”
Ci scrive, come sempre, accompagnando le sue parole con bellissime citazioni.
♣ “Essere mamme, oggi, in Africa” del blog “La tana africana” dalla Costa d’Avorio
L’autrice parte da un report di “Save the children” su dove è meglio al giorno d’oggi essere madri per ricordarci che non ovunque certe condizioni di privilegio per madri e bambini, sono scontate. In particolare ci racconta, lei che le vive in prima persona, che non sono solo i problemi di povertà, clima e sanità a rendere difficile la vita a madri e figli, ma sono in gran parte anche problemi di cultura, ignoranza e disinformazione. Scrive:
“Spesso, oltre ad una mancanza concreta e purtroppo assolutamente reale di mezzi, ci sono anche ulteriori aggravanti culturali. La fascia più bassa della popolazione si fida ancora della medicina locale e dello stregone, più che del medico, con le conseguenze che immaginiamo. Molte donne si rifiutano di vaccinare i figli, nei villaggi.”
Barriere queste altrettanto difficili da abbattere che quelle di divario fra ricchi e poveri. Barriere dovute alla mancanza di informazioni e alla conseguente chiusura mentale di parte della popolazione in un mondo dove la natura stessa ha posto limiti difficili da colmare.
♣ “Perché a volte non scrivo” del blog “Worldwide Mom” da San Francisco
E’ questo un post molto sincero in cui l’autrice ci racconta il perché della sua poca attività sul blog. Un blog che rimane un suo angolo prezioso nonostante in questo momento lei abbia più bisogno di vita vera e reale. Ci sono due bimbi piccoli da seguire che richiedono inevitabilmente tempo e presenza. C’è un’attività con cui si è reinventata dal nulla oltreoceano che le sta dando tante soddisfazioni. Ci sono novità nell’aria che, si coglie dal post, un po’ la intrigano un po’ la destabilizzano. C’è, semplicemente, che a volte si ha tanta voglia di scrivere, a volte invece scrivere diventa difficile. Scrive l’autrice:
“Che vuol dire? Vuol dire che a volte mettere nero su bianco le mie sensazioni o ciò che sto passando mi apre una porta che non sono pronta ad aprire. Spesso aiuta. Spesso ti fa male.”
E poi tocca anche un argomento molto attuale, sul come ormai è più facile comunicare con blog e social che a parole vere. Io credo che, quando è possibile, il contatto fisico, il guardarsi negli occhi, il sentire il tono della voce e vedere le espressioni del viso, è un sistema di comunicazione che non ha rivali e sostituti. E’ l’essenza stessa della comunicazione. E’ però anche vero che, quando questo non è possibile come nel caso di noi che viviamo lontani, ben vengano tutte le altre forme di comunicazione “moderne”. Come sempre, la verità sta nella giusta misura senza esagerare né da un lato né dall’altro.
♣ “I miei auguri per te” del blog “Il frutto della passione” dal Brasile
Eccolo l’altro post maschile scritto eccezionalmente dal marito dell’autrice del blog. Pochissime righe che non vi riporto perché non voglio spezzarne la bellezza. Poche righe che ci parlano soprattutto di un amore grande e speciale. Ma anche di quanto il mondo virtuale possa essere vero e sincero e costituire esso stesso una forza ed un valore aggiunto.
♣ “Il mio compleanno” sempre del blog “Il frutto della passione”
A seguire, il post dell’autrice. Lei ha deciso di renderci partecipi di questa odissea che sta vivendo per realizzare il suo desiderio di sentire la vita dentro di sé e non deve essere facile continuare a scrivere e raccontare questo sali e scendi di emozioni forti che il destino le sta riservando. Le affronta come sempre con forza e determinazione affiancata da un marito straordinario ed un figlio dolcissimo. C’è ancora tanta paura ed incertezza, ma c’è anche qualcosa di unico ed assolutamente concreto come il battito di un cuore. Ed ora è giusto concentrarsi su quello, ma anche su una vita intorno che deve andare avanti a prescindere. E le sue parole e il suo modo di scrivere è come sempre bellissimo e toccante:
“Adesso il compito più importante, è ricominciare a chiamare vita quella che per noi è diventata attesa. Desidero riscoprire la mia vecchia routine, aggiungendo quel tocco di novità che questa gravidanza porta con sé. La paura non se ne andrà, così come i rischi sono ancora tanti e alti. Questa però deve essere una consapevolezza, non un pensiero fisso. Voglio fare l’irresponsabile e correre il rischio di essere felice.”
Non posso far altro che augurartelo!
♣ “La bamboccia” del blog “Squa” dalla Francia
Un post molto intimo che ci racconta il difficile percorso che l’autrice sta facendo per uscire dal suo tunnel personale. Un percorso che va inevitabilmente all’indietro, alla ricerca di quei problemi non risolti e non superati che non le permettono di andare avanti con serenità. Ci racconta di come un piccolo episodio nella vita di una bambina che pare insignificante, possa trasformarsi in un nodo difficile da sciogliere nel nostro animo. Che rimane lì, anche un po’ nascosto, fino a quando qualcuno ci fa capire che non era così insignificante e che è il momento di affrontarlo, elaborarlo ed andare avanti. Scrive l’autrice:
“Quella bambina ha messo un muro tra sé e gli altri impedendo a tutti di entrare davvero. Quella bambina è rimasta in attesa che qualcuno la vada a salvare. Dice, l’ultima matrioska, che l’adulta deve trovare il modo di consolare quella bimba piccola. Il fatto è che ad ascoltare il suo pianto si direbbe che sia inconsolabile.”
Con questo bel post, anche per oggi abbiamo finito. Vi auguro buona lettura e torno a vivermi questi pochi giorni italiani che so già voleranno velocissimi…