Scade l’8 luglio il contest One Minute Torino: le trasformazioni di vent’anni in un video di un minuto.
Da città industriale al PRT
Torino e il cinema sono due elementi fortemente interrelati: proprio nel capoluogo piemontese, agli albori del Novecento, iniziò a svilupparsi la Settima Arte. La città fu un importante polo cinematografico nei primi anni del cinema muto, fino a raggiungere uno dei suoi culmini con Cabiria (1914), di Giovanni Pastrone. Nei decenni successivi, la città non ha mai rinnegato la sua anima cinefila; basti pensare al Museo Nazionale del Cinema che, all’interno della Mole Antonelliana, conserva e mostra al pubblico cimeli, spezzoni e curiosità che hanno a che fare con la storia della settima arte. Non solo il cinema, però, è una delle anime di Torino; soprattutto in un immaginario di alcuni decenni or sono, la città era percepita principalmente come polo industriale, dato soprattutto dalla presenza della FIAT, molto spesso grigio, spento, deprimente.
Negli ultimi vent’anni, però, la città è andata incontro a numerose trasformazioni dopo il PRT, il Piano Regolatore Torino, del 1995. Il contest “One Minute Torino: 20 anni di trasformazioni in un minuto”, promosso dall’associazione Urban Center Metropolitano (UCM) e facente parte del programma “Torino è un’altra città”, si propone proprio di mostrare in un video cos’è accaduto e quali trasformazioni sono state apportate alla città dal 1995 al 2015 attraverso un video, della durata esatta di un minuto.
Il PRT
Come già riportato, il 2015 è l’anno del ventesimo anniversario del PRT, il Piano Regolatore Torino, firmato da Vittorio Gregotti e Augusto Cagnardi. All’epoca, la città stava vivendo un periodo di forti cambiamenti, causati anche dal declino delle industrie più tradizionali. Nonostante un forte periodo di espansione tecnologica vissuta per tutto il Novecento, la crisi della FIAT a metà anni Novanta causò l’abbandono di numerose aree industriali, pari a circa 3 milioni di metri quadri. Il Piano regolatore era stato pensato già un decennio prima, a metà degli anni Ottanta, e fu preparato e perfezionato dal 1986 al 1995. I punti principali del piano comprendevano, tra gli altri, la ricerca di un nuovo riassetto urbano e di investimenti per le infrastrutture della mobilità per riqualificare alcune aree. Nel 1995, il Piano rendeva quindi necessario accettare la deindustrializzazione e accelerare una terziarizzazione della città.
Il Piano fu approvato dalla Regione Piemonte nell’aprile 1995, sostituendo definitivamente gli strumenti precedentemente in uso fin dal 1959. Tra i punti cardine si possono ritrovare la cancellazione delle aree industriali e l’individuazione della Spina Centrale, il cosiddetto “corridoio mediano” di Torino.
Ph. credits: http://www.urbancenter.to.it/
L’Urban Center Metropolitano e il percorso su Torino
Proprio in occasione del PRT, l’associazione Urban Centre Metropolitano ha deciso di inaugurare il progetto “Torino è un’altra città”.
L’associazione nasce nel settembre 2005 attraverso un accordo tra la Città di Torino, la Compagnia di San Paolo e l’Associazione Torino Internazionale. Si descrive come “un’associazione autonoma nata per accompagnare i processi di trasformazione di Torino e dell’area metropolitana. È uno strumento di comunicazione, ricerca e promozione, oltre che un luogo di confronto e informazione a disposizione di cittadini, pubblico esperto e operatori economici”. Il proponimento principale è diventare “luogo di confronto tra gli attori economici, sociali e culturali implicati nei processi di trasformazione della città” attraverso la divulgazione della trasformazione urbana di Torino.
Proprio in quest’ottica, l’UCM ha ideato il calendario culturale “Torino è un’altra città”, in programma fino a dicembre 2015 e definito come “programma di attività culturali per conoscere più da vicino la trasformazione vissuta da Torino negli ultimi 20 anni”, in cui si inserisce il contest “One Minute Torino”.
One Minute Torino
Il contest, di cui è possibile scaricare il bando, è solo una delle molte attività legate alla rassegna dell’UCM. L’assunto di base è piuttosto semplice: i partecipanti devono raccontare, in un video di un minuto, i principali cambiamenti
di Torino avvenuti negli ultimi vent’anni. Si possono sviluppare i temi più disparati: “dal rapporto tra il centro e le periferie, ai confini della città, dalla nuova mobilità, agli ultimi progetti architettonici realizzati. Tutto ciò che si può catturare attraverso l’occhio della telecamera”. Il contest è promosso dall’UCM in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte, Torino Film Festival, Museo Nazionale del Cinema e Città di Torino. Partner operativi del contest sono Coorpi – Coordinamento Danza Piemonte e Cinedumedia Centro di Ricerca Interdipartimentale – Laboratorio Multimediale G. Quazza dell’Università di Torino.
Secondo Paola Virano, Direttore di Urban Center Metropolitano: “Oltre alla dimensione fisica della trasformazione vorremmo che fosse colto, attraverso le immagini, il respiro e l’anima della nuova Torino, ovvero quegli elementi che restituiscono l’autentico carattere della città.” Il contest durerà fino all’8 luglio 2015, la partecipazione è gratuita ed è rivolto a chiunque. Dal 16 settembre i video saranno messi online e il pubblico potrà esprimere il proprio parere. Il 20 novembre 2015, durante la serata di inaugurazione del Torino Film Festival, verranno dichiarati i vincitori, scelti da due giurie, una di esperti e una popolare.