Torino: scuderia di cavalli correva e vinceva ma non esisteva per il fisco.

Ieri il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino ha scoperto una famiglia di proprietari di cavalli da corsa che dal 2006 ha sottratto a tassazione i premi delle vincite dei propri animali. All'individuazione della scuderia i finanzieri sono arrivati attraverso l'incrocio di una serie di dati, insieme a sopralluoghi presso l'ippodromo di Vinovo, dove sono risultati operare abitualmente i componenti della famiglia che gestiscono i cavalli da corsa.
Le Fiamme Gialle, che hanno ipotizzato la costituzione di una societa' di fatto tra il padre 65enne, la madre 62enne e i due figli di 33 e 40 anni, hanno contestato l'omessa dichiarazione al fisco, dal 2006 ad oggi, di un importo complessivo pari ad oltre mezzo milione di euro. Entrate che, secondo i finanzieri, derivano dai premi intascati partecipando alle gare ippiche presso vari ippodromi nazionali. Da quanto accertato la famiglia nel corso degli ultimi cinque anni e' stata proprietaria di 34 cavalli da corsa. 

Nell'attivita' ognuno aveva un ruolo ben definito: il padre era l'allenatore e il figlio il fantino, mentre la madre e la figlia si occupavano dell'allevamento degli equini. Secondo i militari per non destare sospetti negli agenti del Fisco, i componenti della societa' avevano cancellato da tempo la partita Iva pur proseguendo la gestione delle attivita' ippiche senza alcuna interruzione dell'attivita' d'impresa, allo scopo di evadere le imposte. Ma lo stratagemma formale non e' sfuggito ai finanzieri del Gruppo di Orbassano.