Chi si è ritrovato a passeggiare ieri per le strade del centro di Torino si sarà probabilmente imbattuto in ciclisti poco convenzionali. Il 6 luglio è stato infatti scelto come data per il Ciclonudista 2013.
La manifestazione, che incoraggia la nudità totale o parziale, ha visto una quarantina di persone pedalare dal Parco del Valentino fino a Porta Nuova.
Al passare dei ciclonudisti era visibile lo sconcerto, la sorpresa e anche il divertimento dei passanti, molti dei quali non hanno esitato a scattare qualche foto o girare un piccolo video.
Svestiti per manifestare contro l’uso del corpo come oggetto, contro l’inquinamento causato dalle emissioni delle automobili e per una città più a misura di ciclista.
La World Naked Bike Ride nasce ufficialmente nel 2004, prima manifestazioni ciclonudiste erano regolarmente organizzate da diverse associazioni in diverse nazioni come Germania, Spagna, Canada, Stati Uniti.
Inizialmente il messaggio della WNBR era la protesta contro la dipendenza dalla benzina e la celebrazione del cropo umano.
Nel 2004 l’evento si era svolto in 28 città in 10 diversi paesi per poi espandersi nel 2010 in 74 città in 17 diversi paesi.
I partecipanti, girando nudi, intendono manifestare il senso di libertà dell’individuo non vincolato dalle catene della società moderna, non solo catene materiali come l’automobile e la dipendenza dal petrolio, ma anche catene ideali che oggi dettano le regole dell’estetica e della moda.
Articolo di Olga Anna Furchì
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