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Torna l’asse PDL-Lega su Semipresidenzialismo e legge elettorale mentre il PD protesta

Creato il 28 luglio 2012 da Candidonews @Candidonews

Torna l’asse PDL-Lega su Semipresidenzialismo e legge elettorale mentre il PD protesta

L’approvazione del semipresidenzialismo al Senato sembra essere il primo passo verso la ricostituzione della coalizione di CentroDestra Pdl-Lega. Berlusconi poi sta gia progettando il nuovo partito, si chiamerà Grande Italia:

In realtà, ed è ciò che conta davvero, mentre Alfano brinda al semipresidenzialismo, il Cavaliere sta a palazzo Grazioli a preparare la campagna elettorale in una girandola d’incontri. L’ex premier lavora scommettendo sul voto nella primavera 2013 («Non ci conviene andare alle elezioni prima, ma in ogni caso dobbiamo farci trovare pronti già dal prossimo ottobre», ha confidato ai suoi ospiti) e ha tenuto continue riunioni per mettere a fuoco il format elettorale. Il logo della ridiscesa in campo (anche se i sondaggi che ha sul tavolo non sono molto incoraggianti) ancora non c’è, i bozzetti da vagliare sono svariati ma il nome della (eventuale) riscossa sembra sia stato scelto: Grande Italia. Etichetta preferita, per ora, al Tutti per l’Italia che Giuliano Ferrara continua a caldeggiare.

«Io sono l’uomo dei sogni e ci vuole un nuovo sogno», è la riflessione a voce alta del Berlusconi new-combat. A veicolare il sogno 2013 (o autunno 2012), quello del no Imu, no Equitalia, niente nuove tasse e vendita del patrimonio immobiliare dello Stato, sarebbe questo slogan: «Il debito pubblico non lo pagheranno gli italiani». Agli italiani la carezza piacerà?

A sugellare il nuovo patto Berlusconi-Maroni sarà forse la legge elettorale?

Inoltre, il Cavaliere ha capito che la legge elettorale, dopo lo scambio tra presidenzialismo e Senato federale, può essere un ottimo terreno per ricucire i rapporti con la Lega di Maroni.

Ieri il vertice del Pdl a palazzo Grazioli ha partorito la decisione di presentare, martedì prossimo, un disegno di legge in Senato. La proposta conterrà i “desiderata” del Pdl, e cioè tutti i punti che non convincono il Pd: un premio di maggioranza al primo partito del 10%, la soglia di sbarramento al 5%, con una clausola salva-Lega che consenta di ottenere deputati anche a chi supera il 5% solo in alcune regioni. Lo schema prevede il 30% di parlamentari eletti con liste bloccate e il 70% con le preferenze. Ma apre a un’ipotesi “dinamica”, già prevista dal testo leghista firmato Calderoli, e cioè che le preferenze possano salire percentualmente in base al numero di elettori che effettivamente le utilizzano. Insomma, un testo perfetto per essere approvato dalla vecchia maggioranza nell’aula del Senato.

Ed il PD protesta. Vuoi vedere che tra un anno saremo qui a recriminare sul ‘treno’ perduto dal Partito Democratico che invece di andare ad elezioni anticipate ha deciso di sostenere Monti dando la possibilità a Berlusconi di riposizionarsi per poi far saltare il banco ed incassare una legge elettorale penalizzante per la Sinistra? Riusciranno di nuovo a fare gli interessi del Cavaliere?


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