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Tornare indietro per proiettarsi in avanti: Nathan Never #250

Creato il 11 aprile 2012 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Per una serie dove la cosiddetta continuity ha un ruolo importante, più aumentano i numeri, le pagine edite, gli albi, gli spin-off, Tornare indietro per proiettarsi in avanti: Nathan Never #250> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="307" width="234" alt="Tornare indietro per proiettarsi in avanti: Nathan Never #250 >> LoSpazioBianco" class="alignright size-full wp-image-49098" />gli speciali, più è difficile mantenere coesa e credibile la storia e più è facile dimenticare eventi o personaggi lungo la strada. È lo stesso problema che sta alla base delle tante operazioni di reboot [1] , di azzeramento delle origini, di creazione di universi paralleli o collane editoriali indipendenti, che sono ben note agli appassionati di fumetto supereroistico.

Se la storia editoriale di Nathan Never è certo più breve di quella dell’Uomo Ragno o dei Fantastici Quattro, la mole di tavole che compongono la timeline della serie, ideata oltre vent’anni anni fa da Medda, Serra e Vigna, è comunque monumentale e probabilmente fa concorrenza a quella di personaggi più “anziani”. Così, essa si ritrova a essere la prima serie italiana a dovere fare i conti seriamente con questa dimensione di problematiche. Problematiche non solamente narrative, ma anche economiche: il peso di tante storie, personaggi, accadimenti passati può rappresentare uno scoglio difficile da affrontare per i potenziali nuovi lettori.

Tornare indietro per proiettarsi in avanti: Nathan Never #250> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="252" width="550" alt="Tornare indietro per proiettarsi in avanti: Nathan Never #250 >> LoSpazioBianco" class="aligncenter size-full wp-image-49099" />

Nel fumetto popolare USA questo si risolve, oltre che con le pratiche elencate sopra, anche con il cambiamento di team artistici, con il coinvolgimento di autori di grido che si tirano dietro fan ad personam; questa è una opzione che, per quanto in questo caso formalmente attuata

Tornare indietro per proiettarsi in avanti: Nathan Never #250> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="245" width="250" alt="Tornare indietro per proiettarsi in avanti: Nathan Never #250 >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-full wp-image-49101" />(il trio dei sardi ormai ha lasciato in gran parte il testimone a una nuova “generazione” di sceneggiatori), non rappresenta una pratica commerciale che trova spazio nell’editoria italiana, dove i nomi degli autori difficilmente guadagnano l’onore della copertina e restano comunque subordinati alla forza del personaggio.
La testata dedicata a Nathan Never si trova quindi a far fronte a una situazione nuova per il lettore italiano, che, specie nel caso del fumetto popolare ha abitudini spesso consolidate e settoriali ed è poco incline a stravolgimenti. Come questa ripartenza sarà accolta probabilmente peserà anche nelle future valutazioni della gestione dell’eventuale rilancio di altre testate o personaggi.

Erano molte le supposizioni su come sarebbe stato realizzato in pratica questo “nuovo inizio”, anche se nei mesi precedenti si era già esclusa l’eventualità di una vera e propria cancellazione di anni di storia e storie. Eppure la scelta operata da Mirko Perniola e Davide Rigamonti, attuali sceneggiatori tutelati del mensile, pur sotto la supervisione di Antonio Serra, lascia spiazzati ed è certamente coraggiosa e non banale.

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Il segreto di Sigmund” si inserisce infatti tra le righe dei primissimi episodi di Nathan Never, risultando quasi come un numero uno “alternativo”, presentando personaggi e situazioni viste nella prima manciata di numeri, ma con la consapevolezza delle rivelazioni emerse col passare degli anni, come fosse la prima volta che vengono messi in scena. > LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="277" width="220" alt="Tornare indietro per proiettarsi in avanti: Nathan Never #250 >> LoSpazioBianco" class="alignright size-full wp-image-49096" />Non siamo, è bene chiarirlo, di fronte alla banale riproposizione dell’avventura d’esordio, ma la storia in sé ha tutte le caratteristiche di un numero uno, con le introduzione ai personaggi e agli antagonisti, al contesto e i ganci per i futuri sviluppi. Un balzo indietro nel tempo, quindi, con la visuale leggermente spostata rispetto alle prime avventure, volto a ripresentare tutto il loro spirito, ciò che sono stati i personaggi, e svelando “in diretta” elementi allora nascosti e rivelati poco per volta.

La sceneggiatura di Perniola è solida, lineare, senza particolari trovate narrative, per certi versi fredda e piatta, ma tenuta insieme da una discreta dose di azione e da una carrellata di personaggi e situazioni che, se pare eccessivo definire frenetiche, certo si susseguono una dopo l’altra senza molti momenti di pausa. Questi sono dosati con gusto e mestiere nei momenti più intimi dei protagonisti, stendendo sulla loro caratterizzazione una patina di tristezza e  malinconia decisamente azzeccata e intensa.
Proprio il lavoro sui vari personaggi si rivela particolarmente attento e curato, per come ricordo più che nell’originale, dove era Nathan a prendere tutta la scena relegando gli altri al ruolo di personaggi secondari. Qui invece spartisce la scena con la combattiva Legs e il geniale Sigmund e così facendo emergono la loro affinità:

Tornare indietro per proiettarsi in avanti: Nathan Never #250> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="200" width="200" alt="Tornare indietro per proiettarsi in avanti: Nathan Never #250 >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-full wp-image-49093" />sono infatti tutti personaggi prigionieri delle rispettive solitudini, che sfogano nel lavoro la mancanza di un rapporto affettivo.

I disegni sono affidati a Sergio Giardo, che è anche il nuovo copertinista della serie. Il suo è uno stile classicheggiante, attento alla leggibilità delle tavole e all’espressività dei personaggi. Di contro, le sue vignette appaiono piuttosto statiche, nelle scene d’azione quanto nelle pose e nei visi.

Non è facile immaginare l’effetto sui nuovi lettori, che comunque si trovano lanciati nel bel mezzo delle azioni e successivamente vengono edotti del contesto in cui i personaggi si muovono, con un uso tutto sommato parco degli “spiegoni”, raramente invasivi [2] .
Ma per un lettore assiduo, o per chi torna a comprare un numero di Nathan Never dopo averlo abbandonato da tempo, l’effetto è straniante. Immaginate di rivedere Blade Runner, ma con inquadrature completamente rifatte, un montaggio cambiato, personaggi presentati sotto un’altra luce, leggermente diversa;

Tornare indietro per proiettarsi in avanti: Nathan Never #250> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="235" width="250" alt="Tornare indietro per proiettarsi in avanti: Nathan Never #250 >> LoSpazioBianco" class="alignright size-full wp-image-49097" />i replicanti inseguiti da Harrison Ford non sono quelli che ricordate e la trama non prosegue nello stesso modo. Immaginatelo e forse intuirete cosa significhi immergersi in questo albo conoscendo già i personaggi e i loro rapporti narrativi. A consolidare l’impressione, la copertina, come pure il frontespizio, che riprendono gli originali presenti sul numero uno, disegnati da Claudio Castellini.

Lo stacco dalla saga della guerra dei mondi terminata nel 249 è netto, brutale. Ci si era trovati a chiedersi cosa sarebbe successo dopo la fine della guerra, ci si ritrova catapultati a venti anni (di letture) prima. Dall’anteprima del prossimo episodio si intuisce che ci sarà un piccolo salto in avanti nel narrare il passato della serie, ed è naturale immaginare che si procederà per qualche numero così, con albi centrati su eventi/periodi/atmosfere cardine della storia di Nathan Never.

Difficile immaginare come questa sorta di digressione/riassunto si ricollegherà alla cronologia del “presente” nathanneveriano, eppure questo rappresenta lo snodo principale di tutta l’operazione. Abbandonata la sorpresa iniziale, riprendere il filo della storia senza allontanare i lettori di ritorno o quelli nuovi sarà una vera sfida.

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Abbiamo parlato di:
Nathan Never #250 – Il segreto di Sigmund
Mirko Perniola, Sergio Giardo
Sergio Bonelli Editore, aprile 2012
98 pagine, brossurato, bianco e nero – 2,70€
ISBN: 9771121573001

Note:

  1. si dice reboot un’operazione di attualizzazione delle origini di un personaggio che porta spesso a cancellare o modificare pesantemente avvenimenti narrati in precedenza [↩]
  2. A questo prova a dare risposta la brevisione a firma Andrea Bramini, che potete leggere qua: www.lospaziobianco.it/49050-nathan-never-250-segreto-sigmund-perniola-giardo [↩]

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Puoi leggere anche:

  1. Nathan Never #250 – Il segreto di Sigmund (Perniola, Giardo)
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  3. Le vie dei colori: intervista a Fabio D’Auria
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