Torta di riso, zucca e timo.
Parto per Torino, nonostante tutto. Nonostante un virus che non vuole saperne di andarsene, nonostante la casa in disordine, una pila così di panni da stirare e la stanchezza del dopo festa che si fa ancora sentire.
Parto per il Salone e vi aspetto domenica alle 14 per un saluto allo stand Lenti: ci sarete? Si? Beh, fate male, peggio per voi: mi vedrete spadellare e balbettare impacciata, già lo so!
Parto per Torino, ma vi lascio un pensiero e una torta.
Il pensiero non è mio, ma di Carlin Petrini, fondatore del movimento Slow Food:. Non dobbiamo dimenticare che ogni anno ciascuno di noi in Europa spreca 179 chili di cibo, che un pasto medio percorre 1900 chilometri per arrivare sulle tavole occidentali e che servono 15 500 litri d’acqua per produrre un chilo di carne bovina.
La torta, invece, è mia. Una torta salata davvero buona: niente carne, solo ingredienti di riciclo.
Dopo la festa della Fotografa, mi era rimasta una ciotola della besciamelle alla zucca (latte, burro liguri, biologici e farina macinata in Piemonte) che mi era servita a preparare le ormai mitiche Lasagne d’oro, per il pranzo dei 40 ragazzi che si sono fermati anche il giorno successivo.
Oltre a questa, avevo in casa una discreta quantità di riso bianco vercellese, lessato al dente, frutto dell’eccesso di zelo della suddetta Fotografa che, amorosamente, aveva preparato il pranzo, ma le era scivolata un po’ la mano sul riso, diciamo!
179 kg di avanzi gettati, di cibo lasciato deperire in frigorifero, di frutta non consumata in tempo, di pane secco gettato; e poi km e km, in grandi tir inquinanti, per spostare merci. No, siamo seri, questa è vera politica: scegliere! Mentre si fa la spesa. Prodotti locali, quantità misurate e organizzazione della cucina in base a ciò che c’è nel frigo.
Non buttare gli avanzi, ancora perfettamente commestibili, significa anche riciclarli cambiando loro aspetto, rendendoli pietanza appetibile e gradevole, agli occhi e al palato.
E allora, due uova bio e parmigiano, una bella manciata di foglioline di timo del mio terrazzo e via, nel guscio di pasta matta!
Torta di riso, zucca e timo.
per la pasta:
250 g di farina
2 cucchiai di olio evo
acqua q.b.
sale
Per la bechamelle alla zucca:
300g di latte
30 g di burro
30 g di farina
noce moscata, sale
300 g di zucca
1 piccolo scalogno
150 g di riso al dente
2 uova
80 g di parmigiano grattugiato
Preparate la bechamelle alla zucca, come spiegato qui
Lessate il riso molto al dente, scolatelo e raffreddatelo.
Impastare, a mano o nella planetaria, farina, sale e olio, aggiungendo acqua fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico. Fatene una palla e lasciatela riposare per 30′ sotto una pentola calda rovesciata, abbastanza grande perché non tocchi l’impasto: questo servirà a rendere ancora più morbida ed elastica la vostra pasta e più facilmente lavorabile.
Dividete l’impasto in due. Tirate la pasta molto sottile,con il matterello e rivestite con una parte una tortiera leggermente unta di olio evo.
In una grande terrina, unite la besciamelle con le uova e il parmigiano: mescolate bene poi aggiungete il riso e le foglioline di timo.
Con questo ripieno, riempite il guscio di pasta, coprite con l’altra sfoglia, sigillate bene i bordi e chiudeteli a cordoncino: spennellate la superficie della torta con olio, o con latte.
Infornate a 190° per circa 40 minuti