Partecipazione G.
Mamma stasera arriva un po’ tardi a casa. Vieni che pensiamo un po’ a cosa fare per cena
Una torta!
Per cena? Beh la possiamo fare si, non come piatto principale magari
, ma una torta la possiamo fare.La voglio soffice. E la voglio da donna…con i fiori
Con i fiori? Mumble mumble…una torta con i fiori….beh potremmo fare una torta di rose.
Con le rose? Ma sono buone?
No è una torta che ha la forma delle rose. Aspetta vieni che ti faccio vedere una fotografia…ecco tipo così…ti piace?
Hmmmm…si però la nostra deve essere più da femmina…facciamola ROSA!
Perchè no? Il colorante alimentare dovrebbe esserci ancora in dispensa…si eccolo qui…
Alleggeriamo un pochino la ricetta tradizionale, perchè come tutti i dolci tradizionali è piuttosto ricca. Faremo una cosa molto buona comunque, ma un pochino più leggera.
Dai prendi la farina di farro che cominciamo
Eh si…se è per la mamma non si può usare quella normale…è intollerante
Già…devo sempre fare una pagina con due parole sulle farine alternative…giusto per essere evitare incomprensioni: il farro HA glutine, non è una ricetta per celiachi, solo per intolleranti al grano. Prometto che scrivo al più presto quella pagina…scusate, ma il tempo è davvero tiranno
Sai che questo è un dolce antico, originario di Mantova, e molto molto da donna. E’ nato in onore di una delle dame più famose del rinascimento: Isabella d’Este. I cuochi dei Gonzaga (i signori di Mantova) lo hanno creato proprio per il suo matrimonio….ma andiamo a farlo che ha bisogno di lievitare un po’, altrimenti non viene pronto per stasera
Gli strumenti:
- Planetaria con il gancio per impastare
- una tortiera rotonda da 26 cm con il fondo removibile
- spianatoia
- frusta a mano
Gli ingredienti:
- 500 g di farina di farro
- 1 uovo
- 100 g di latte
- 60 g di acqua
- 50 g di burro
- 25 g lievito di birra fresco
- 80 g di zucchero
- sale
- Qualche goccia di colorante rosso
- 100 g di burro
- 100 g di zucchero vanigliato
Innanzitutto mettiamo sul fuoco ad intiepider l’aqua e il latte mischiatio insieme. Quando sono tiepidi ci mettiamo dentro il burro e lo facciamo sciogliere.
G. mette quindi nella planetaria gli ingredienti liquidi (il latte-acqua-burro appena preparati e l’uovo…e ovviamente il COLORANTE ROSSO!), qundi il lievito sbriciolato con le mani, lo zucchero e si inizia ad impastare. Quando si comincia a formare la palla si aggiunge un pizzico di sale e si impasta ancora per qualche minuto fino ad avere un impasto liscio e lucido.
Lasciamo lievitare per 1 ora circa (o comunque fionbo a che l’impasto è più che raddoppiato).A questo punto prepariamo la crema di burro, sbattendo con la frusta il burro morbido (lo avevamo tolto dal frigo all’inizio della ricetta) e lo zucchero. G. come al solito si diverte molto con la frusta…facendo anche un discreto pasticcio tutto intorno, ma pazienza…fa parte del gioco
Dividiamo l’impasto in 12 o 13 palline della stessa dimensione, le stendiamo con il mattarello formando dei lunghi rettangoli, li spalmiamo con la crema di burro e li arrotoliamo formando delle chiocciole, che cuocendo diventeranno le nostre rose, e le adagiamo come in foto nella tortiera.
Lasciamo lievitare ancora 15 minuti circa e inforniamo a 180 gradi per 30 minuti.
Ideale per la merenda e la colazione, anche se noi l’abbiamo servita a fine pasto proprio come nel matrimonio di Isabella d’Este
Da bere: beh secondo me qui bollicine dolci sono l’ideale, ci vedo bene un malvasia dei colli piacentini spumantizzato. Ovviamente benissimo anche un bicchiere di latte