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Torta marmorizzata con crema Chantilly & "lingue di gatto" dell'Artusi

Da Patiba @patiba1

Torta marmorizzata con crema Chantilly
x 4

per la torta marmorizzata
200 gr di farina 180 gr di zucchero 180 gr di burro 1 bustina di lievito per dolci cacao q b 3 uova latte q b 1 bustina di vanilina.
per 250 gr di crema Chantilly 100 gr di crema pasticcera 100 gr di panna montata 50 gr di zucchero a velo Liquore dolce Gran Marnier o Bayles. per guarnire Biscotti "Lingue di gatto"

Preparare la crema Chantilly.
La ricetta originale venne creata da François Vatel nel 1671 e prevede l'uso di panna montata
e zucchero a velo, nello specifico l'utilizzo di
5 parti di panna fresca da montare, 1 di zucchero a velo e vaniglia per aromatizzare. Fu il principe di Condé a chiedere a François Vatel di organizzare "la più grande festa del secolo"
in onore di Luigi XIV. Vatel per ornare le coppe di fragoline, creò questa crema che battezzò
con il nome del castello di Chantilly, dove si svolgeva l'evento.


Preparare la torta:
Impastare il burro con lo zucchero. Unire le uova, un pizzico di sale e il latte. Dovrà essere un composto abbastanza solido. Dividere l'impasto a metà: una metà va messa a mucchietti in uno stampo per torte
e all'altra metà va aggiunto il cacao.
Quando questa sarà una crema omogenea aggiungerla a mucchietti nello stampo, alternandoli a quelli già messi. (Si presenteranno mucchietti alternati di due colori). Infornare a 180 gradi per 40 minuti. Raffreddare.
Confezione della Torta
Alla torta tagliare la calotta e scavare togliendo la mollica che verrà messa da parte.

Riempire di crema con un pò di liquore

Rimettere la calotta.

Spennellare la torta con il liquore e coprire con la crema rimasta e spolverare di mollica sbriciolata.


Nel piatto da portata guarnire con le "lingue di gatto" leggermente inumidite di liquore. Asti Spumante (Piemonte), Prosecco (Veneto), Recioto di Soave (Veneto). Lingue di gatto di Pellegrino Artusi Sono pastine pel the, tolte da una ricetta venuta da Parigi. Burro, grammi 100. Zucchero bianco a velo, grammi 100. Farina d'Ungheria, grammi 100. Una chiara d'uovo. Ponete in un vaso il burro così naturale e cominciate a dimenarlo col mestolo; poi versateci lo zucchero, indi la farina e per ultimo la chiara d'uovo, lavorando sempre il composto per ridurlo una pasta omogenea. Ponetela nella siringa con un disco di buco rotondo o quadro della grandezza di circa un centimetro, e spingetela in una teglia, unta leggermente col burro, in forma di pezzetti lunghi un dito, tenendoli radi perché, squagliandosi, allargano. Cuoceteli al forno da campagna a moderato calore. Con questa dose ne otterrete una cinquantina.

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