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TOSH – Torino Shanghai. Dialoghi d’arte

Creato il 31 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
TOSH

Photo credit: Isaac Torrontera / Foter.com / CC BY-SA

Inaugurata Giovedì scorso, TOSH sarà allestita fino al 17 Novembre a Palazzo Saluzzo Paesana, Torino.

Il progetto è stato realizzato da IGAV ( Istituto Garuzzo per le Arti Visive) in collaborazione con la East China Normal University di Shanghai, a cura di Alessandro Demma e Wei Shaonong.

Giunti all’ingresso dello splendido palazzo Saluzzo Paesana, ci si accorge dal primo momento che TOSH non rientra nel classico concetto di mostra.

Dopo aver superato il cancello d’ingresso, si accede alla bellissima scala settecentesca. L’ accesso all’esposizione è diretto, senza troppi cerimoniali, silenzioso ma impressionante.

La prima delle quattro sale trasmette il sapore e il carattere della mostra:  l’ampia sala affrescata, sormontata da stucchi e decorazioni, è alleggerita da proiezioni video.  Sullo schermo di sinistra Torino, su quello di destra Shanghai.

Al centro si appoggia, leggero, un grande divano bianco cosparso di quotidiani e riviste.  Si tratta di un prototipo di sala che rompe con i soliti schemi espositivi, il visitatore può liberamente sedersi e godere al meglio delle opere.

Le sale successive contengono tele, installazioni, proiezioni, fotografie, sculture, il tutto all’ insegna della novità dei materiali e dei supporti.

L’atmosfera in ogni sala è studiata con cura, non si capisce se siano le opere a rendere più leggeri i massicci interni di palazzo Saluzzo Paesana, oppure sia il Palazzo ad impreziosire le opere.

Alcuni pezzi mostrano un livello di contaminazione davvero impressionante, non solo tra il passato ed il presente.  A colpire l’occhio del visitatore è soprattutto l’armonia di emozioni tra i giovani artisti cinesi e quelli torinesi, nonostante li separino migliaia di chilometri e millenni di cultura.

I materiali e i supporti mettono a nudo l’anima green del progetto.

TOSH – Torino Shanghai. Dialoghi d’arte” merita di essere visitata, sia se si è incuriositi dall’arte contemporanea cinese, sia se si vuole apprezzare come quella Torinese stia cambiando.


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