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Totò Riina è capace di intendere e di volere. Le patologie compatibili ai processi.

Creato il 10 febbraio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

Folletto
Totò Riina è capace di intendere e di volere. Le patologie compatibili ai processi.Ci ha sperato fino all’ultimo ma ieri si è appreso che Totò Riina è capace di intendere e di volere. Ad affermarlo sono i periti nominati dalla Corte d'assise d'appello di Caltanissetta Vito Milisenna, medico legale, Pasquale Guzzo, medico psichiatra e Felice Di Buono, psicologo. I periti, dovevano stabilire le condizioni psichiche di Riina, impossibilitato, secondo la difesa, a stare in giudizio. 
Secondo gli esperti Riina non ha problemi psichiatrici, anche se è affetto da alcune patologie che però non gli impediscono di poter partecipare ai processi in cui è imputato. La richiesta di sottoporre il boss a una perizia psichiatrica è stata avanzata dai suoi difensori, Flavio Sinatra e Luca Cianferoni, e accolta dalla Corte, presieduta dal giudice Andreina Occhipinti. 
Ma, notizia di qualche settimana fa, il medico legale nominato per la perizia del 23 gennaio era stato Paolo Procaccianti di cui oggi, non c’è più traccia. Il dottore ribattezzato “prezzemolino” è stato sempre presente in veste di perito in molti dei casi eclatanti italiani. A partire dall’ancora discutessimo caso di Roberto Calvi, Presidente del Banco Ambrosiano, il dottore ha partecipato al processo di Andreotti, Dell'Utri, Peppino Impastato, Salvo Lima e, tgra gli altri anche nel processo per la strage di Via D'Amelio. 
Era sembrato assai curioso che fosse stato nominato anche per la perizia di Riina e, ancora più curiosa la sua “uscita di scena”. Senza voler insinuare niente di particolare, è legittimo farsi però qualche domanda. Intanto, domani riprenderà il processo per l'omicidio del politico ennese della Dc Giovanni Mungiovino, ucciso il 9 agosto dell'83 nei pressi di Enna. insieme al Padrino, sono chiamati a rispondere anche Giuseppe Madonia di Vallelunga Pratameno, al capomafia di Enna Gaetano Leonardo e ad altri due esponenti di Cosa nostra, Giacomino Sollami di Villarosa (Enna) e Pietro Pernagallo di Grammichele (Catania). 
  


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