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Tra Fellini e Grandville a banchettare

Creato il 16 gennaio 2012 da Theartship

Umberto Chiodi, Bentivoglio, 1981

Tra Fellini e Grandville a banchettare
Poetica dell’oggetto assente, diametro di una perfezione incompiuta dell’anima.

L’artista opera fondendo l’espressione dei colori con l’azione che mortifica l’origine del corpo stante, caricandolo così di una linfa arcana e tradotta, dalla gestazione pensata dell’altrove.

Dopo i figurini, simili per certi versi al compagno Ontani, Chiodi modifica il percorso artistico seguendo la sua personalissima cifratura per mappe e percorsi, di ombre che indicano l’esistenza sottaciuta di una luce,  baccanale del belletto.  La danza  degli oli fa scivolare gli occhi dello spettatore in un immaginario assorto e tremendamente a lui vicino, velo di maya squarciato con l’ironia del sogno.

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