Tra Liegi e Firenze

Ieri improvvisamente l'Italia e il Belgio sembravano lo stesso paese. Per un emigrato che ora sta tra le due nazioni, la cosa avrebbe il suo perché.
Senonché queste ultime si assomigliavano per la ragione sbagliata.Due stragi, a Liegi e a Firenze.IL Belgio è governato da pochi giorni da un premier di origine italiana. Il killer di Firenze, sembra leggesse Tintin.Le coincidenze finiscono qui, i legami sono più apparenti che reali.Ciascuno può chiedersi perché uno metta una granata in un luogo pubblico o si metta a sparare su degli inermi in nome dell'odio razziale. Non so che dirne. Ma mi colpisce un fatto.La strage di Liegi è stata compiuta da un cittadino belga di origine araba e musulmano. La reazione di sdegno a questa carneficina ha preso purtroppo anche i toni della xenofobia. Per questo, Le Soir oggi scrive:"La tragedia di Liegi è quella di un disperato o di un pazzo, forse un po' di tutti e due. Evitiamo di cadere nella stigmatizzazione su larga scala di una provenienza, di una cultura o di una civiltà, perché non è la soluzione."A Firenze, a sparare è stato un italiano di estrema destra. Si è alzata una voce dalla comunità senegalese: «Non vogliamo sentir dire che a uccidere e ferire i nostri fratelli è stato un pazzo. I pazzi non se ne vanno a giro con una pistola a sparare alle persone».Non esiste simmetria tra queste due storie. Ma è meglio restare aggrappati alla realtà dei fatti e chiedere verità, piuttosto che sciogliere il nodo umanissimo della violenza in non-ragioni di follia, di origine, di "tragica fatalità".da TEMPI FRU FRU http://www.tempifrufru.blogspot.com