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Tradimento e responsabilità

Creato il 23 novembre 2011 da Controcornice
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Tradimento e responsabilità

Posted on 23 novembre 2011 by Tradimento e responsabilità

Tradimento e responsabilitàC’è una regola non scritta, nei rapporti tra donne, su cui vorrei ragionare con voi.

Riguarda il tradimento da parte del  proprio partner con un’altra donna.

Quello che mi ha sempre lasciato perplessa è che molto spesso le donne tradite, si scagliano con violenza inaudita contro la rivale in amore e non contro il partner fedifrago.  

Gli uomini, in una situazione complementare, ovvero la propria compagna li tradisce con un altro uomo, mi sembra restino più solidali tra loro e, tanto per cambiare, se la prendono anche loro con la “lei di turno”.

Credo che  a tutte, come primo istinto, venga di insultare pesantemente l’altra donna e magari fargliela pagare. E’ un po’ come se avesse tradito la categoria!

In un momento di profonda delusione e dolore, è comprensibile avere una simile reazione. Se non fosse che non è lei ad averci giurato fedeltà. In tutta questa baraonda emotiva, è come se questo particolare diventasse secondario.

Diverso sarebbe se la “lei” di turno fosse una nostra amica. In questo caso il tradimento sarebbe doppio e non ci si potrebbe nascondere dietro la scusa del “Io non lo sapevo!”.  Quindi considererei lecito l’istinto di scagliarsi su tutti e due i traditori.

Invece se è una perfetta estranea, ad esempio una collega di lui o una frequentatrice della sua stessa palestra, come mai ci viene di scagliare lo stesso i nostri fulmini principalmente verso di lei?

Ovviamente lui non è esente da ripercussioni, ma ho come l’impressione che spesso venga quasi messo in secondo piano rispetto all’offesa inflitta dall’altra.

Come se un uomo, che entra nelle mire  di un’altra donna che, quindi, cerca di sedurlo, alla fine non ha poi questa grande responsabilità. La colpa è di lei che, cosciente della grande debolezza d’animo maschile, non si è fatta scrupoli di invadere un territorio che non era suo.

L’uomo, si sa, di fronte ad una donna che si offre, per sua natura non può né resistere né rifiutarsi!

Il problema è che non sono d’accordo.

Se lavoriamo per costruire relazioni basate sulla responsabilità e consapevolezza di entrambi i partner, come conciliamo il nostro  impegno con queste reazioni “istintive”?

Sicuramente non è corretto fare il filo ad un uomo impegnato, ma è l’uomo in questione che ha preso l’impegno e dovrebbe rispettarlo anche di fronte alle tentazioni.

Lo so, mi direte che vivo fuori dal mondo e che non mi rendo conto di come vanno davvero le cose.

Forse è vero.

Ma se mi impegno a portare avanti concetti come equilibrio di genere e parità, come posso non considerare questo aspetto? Infatti, questo modo di “proteggere i propri uomini” come fossero incapaci di scegliere di fronte all’offerta di un’altra donna, li mette su un piano di inferiorità dal punto di vista di maturità e presa di responsabilità. Come si fa, con uomini del genere a costruire relazioni basate sull’equilibrio? Inoltre, considerare le altre donne come le uniche responsabili alimenta la spaccatura all’interno del genere femminile, creando competizione, contrapposizione e diffidenza che non aiutano a progredire. Con questa visione del mondo al femminile infatti, siamo destinate a stare “sole” tra donne, isolate dalla diffidenza verso le altre, privandoci del reciproco aiuto e vedendo l’altra come nostra potenziali rivale.  

Se è l’unione che fa la forza, cosa può fare questo modo di pensare?

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