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Tragedia a Lecce

Creato il 29 gennaio 2014 da Makinsud

Drammatica scoperta a Lecce. Nella mattinata di lunedì, sotto le macerie di un edificio diroccato, sono stati ritrovati i corpi di una coppia di clochard: Riccardo Martina di 51 anni e Veronica Pigini di 47, entrambi originari di Milano ma conosciutisi a Lecce. I due stavano insieme da circa 30 anni e abitavano all’altezza del civico numero 200 di via Taranto.

I soccorsi sul luogo della tragedia
La tragedia risalirebbe a poco meno di un mese fa ma solo lunedì è avvenuto il rinvenimento. Stando ai risultati delle prime ricostruzioni, sarebbe crollata una parte della pavimentazione dello stabile. Il cedimento (non visibile dall’esterno) ha fatto precipitare nel vano-cisterna uno dei due clochard e l’altro, nel disperato tentativo di soccorrerlo con un vecchio cavo di antenna, non è riuscito ad evitare la caduta nel vuoto. Ad accorgersi di tutto è stato un vicino di casa dei due, anche lui senzatetto. L’uomo, che stava andando a raccogliere ortica per i suoi canarini, ha avvertito uno strano rumore di acqua proveniente dalla casa della coppia e quando ha aperto la porta d’ingresso ha visto la voragine, lunga 1,5 metri e larga 2. Immediatamente sono scattati i soccorsi e intorno alle 15, dopo un lungo lavoro, i vigili del fuoco coadiuvati dall’autospurgo hanno recuperato i corpi dei senzatetto, oltre a quelli dei due cani che vivevano con loro, immersi da giorni nei liquami del pozzo.

L’edificio incriminato era composto da cinque stanze, tutte situate al piano terra. Un locale era abitato da un’anziana donna regolarmente residente nello stabile, un altro da un uomo che vendeva canarini al mercato, il terzo fungeva da deposito mentre gli ultimi due risultavano chiusi. Proprio in uno di questi ultimi le due vittime avevano trovato riparo, a quanto pare all’insaputa della proprietaria, Rita Capaldo, come da lei stesso dichiarato agli investigatori.

crollo lecce-2

Riccardo e Veronica erano molto noti in città ed entrambi si mantenevano con lavori saltuari: lui si occupava delle consegne al mercato di Porta Rudiae mentre lei aveva una bancarella di monili nel centro storico di Lecce. Per un po’ di tempo si erano accampati in una tenda in via Adua, prima di essere sfrattati a inizio gennaio. Il Comune di Lecce, che in precedenza li aveva aiutati riparando la loro Ape Car, ha quindi offerto loro una sistemazione temporanea presso l’Ostello della Gioventù di San Cataldo. Ma la lontananza del luogo non era adatta ai loro mestieri così i due hanno preferito “trasferirsi” nel dirocatto stabile di via Taranto che con il suo pozzo nero li ha condotti sino alla morte.

La Procura di Lecce ha posto sotto sequestro l’immobile e aperto un’inchiesta la cui ipotesi di reato è quella di omicidio colposo a carico di ignoti. Si dovranno attendere i prossimi giorni per i risultati dell’autopsia che dovranno chiarire se la morta è sopraggiunta a causa della caduta o dell’annegamento nei liquami. “I due corpi – ha fatto sapere Cataldo Motta, capo della Procura di Lecce – risultano saponificati, un particolare che potrebbe far risalire la tragedia a 20 – 30 giorni fa“.

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