Come aveva annunciato, Alfano si è cimentato ieri in uno dei più brutali atti da quando è ministro degli interni, ovvero esortare le prefetture ad annullare le trascrizioni dei matrimoni omosessuali all’estero in quanto atti “contro la legge”. Inizia così il comunicato pubblicato oggi dall’associazione ANDDOS, Associazione Nazionale contro le Discriminazioni da Orientamento Sessuale.
Il presidente della ANDOSS, Mario Marco Canale (anddoss.it)
Le parole di Mario Marco Canale, Presidente Nazionale ANDDOS. “Il ministro – spiega Canale, presidente nazionale ANDDOS – dimentica che solo un giudice può annullare questi atti amministrativi e che i tanti comuni che stanno procedendo in questo modo hanno messo in pratica un sentenza specifica in materia, quella del tribunale di Grosseto. Un Ministro, in altre parole, non può sostituirsi alla magistratura. Noi ribadiamo che trascrivere un matrimonio tra due persone dello stesso sesso celebrato in un altro Paese è un atto dovuto, poiché la legge italiana sulle nozze all’estero dice chiaramente che la loro legittimità è legata alle leggi del Paese in cui vengono celebrati.”
“Alfano più che un ministro assomiglia ad un califfo”. Un membro del governo – continua la nota della ANDDOS – che si permette, con il silenzio del Premier, di fare il bello e il cattivo tempo pretendendo di calpestare in maniera diretta le decisioni dei magistrati somiglia più ad un califfo che ad un ministro, avvicinandoci pericolosamente ad un modello di Stato etico che non conosce distinzione tra i poteri dello Stato. Infine, ciò che risulta davvero assordante, in questa vicenda, è il silenzio di quella destra che fino a pochi giorni fa si era scoperta “illuminata”. Dove sono ora Berlusconi e Pascale? Dove è Mara Carfagna con il suo dipartimento diritti civili?
“Dopo il trambusto mediatico di cui tutti sappiamo – conclude il presidente Canale -, ci si aspetterebbero svariate dichiarazioni e almeno una interrogazione parlamentare in merito. Evidentemente, e ci duole dirlo, se questo silenzio si protrarrà nei prossimi giorni, anche chi nel movimento LGBTI ha avuto fiducia in loro dovrà rendersi conto di avere sbagliato.”