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Trasformare le pietre in pane, no! Osare, sì!

Creato il 13 settembre 2011 da Cortese_m @cortese_m
Domenica 11 settembre si è concluso il 25esimo Congresso Nazionale Eucaristico.
Il Congresso si è chiuso con l’Omelia di Benedetto XVI davanti a centomila fedeli, presso i cantieri navali di Ancona (Fincantieri), nel corso della quale il Pontefice ha toccato come sempre grandi temi e grandi principi generali, condivisibili e in gran parte da far propri, da portare nel mondo, nella vita quotidiana per una crescita degli uomini.
La scelta del luogo è stata “mirata”, in questo momento di difficoltà della vita in generale, del lavoro in particolare, e dei cantieri navali stessi.
La rappresentazione si è svolta su un palcoscenico principe per il lavoro, quello dei cantieri navali che tante difficoltà attraversano, e dove i Lavoratori soffrono a piene mani le crisi del mondo, e del lavoro, anzi del non-lavoro oggi.
Il Papa ha condannato comportamenti quali la libertà di oggi intesa come “assenza di vincoli”, l’illusione dell’uomo di poter “trasformare le pietre in pane”, e la convinzione di poter organizzare la società con la forza del potere e dell’economia.
Tutti concetti condivisibili, anche laicamente, e certo attuali mai quanto in questa fase storica del mondo.
L’omelia prosegue con l’affermazione, della supremazia di Dio sull’uomo, della forza dell’Eucaristia, del potere della Parola e della bontà del Signore, ma non sono questi i temi che intendo qui approfondire.
Mi colpisce invece ciò che questa giornata, quest’evento, ha rappresentato o quanto abbia richiamato la quotidianità delle nostre vite, quanto possa avvicinarsi al tema del lavoro.
Il monito di Benedetto XVI “superare il precariato”, dare più dignità al lavoro, dovrebbe essere un canto di battaglia delle nostre giornate “normali”.
E prosegue: Avvenire incerto! “La difficoltà di trovare impiego stabile stende un velo d’incertezza sull'avvenire»
Noi Lavoratori, noi che ogni giorno cerchiamo di fare al meglio il nostro lavoro per portare a casa uno stipendio che ci permetta di vivere, non solo di sopravvivere, sappiamo bene le parole pronunciate dal Papa cosa significhino, ma soprattutto quale sia la loro traduzione nella realtà quando, come oggi, avviene l’esatto contrario.
Lo sappiamo perché ogni giorno dobbiamo averle ben presente per andare avanti, lo sappiamo perché portiamo i segni delle difficoltà e della fatica (ideale).
Oggi, siamo consapevoli di essere in un momento storico di forte regressione dove ci avviamo verso un mondo in cui i nostri figli staranno peggio di noi e noi passeremo gli anni dopo la pensione (se ci sarà..) peggio dei nostri padri!
Un mondo peggiore, ma attenzione non per la mera condizione economica, ma anche sociale, di rapporti e di relazioni.
Il Pontefice chiede di “restituire dignità ai giorni dell' uomo e quindi al suo lavoro”, di cercare «la conciliazione del lavoro con i tempi della festa della famiglia”, di impegnarsi a “superare l'incertezza del precariato e il problema della disoccupazione”.
E prosegue: “L' economia ha bisogno di un'etica della dignità umana”, mettere la persona al centro del suo sviluppo!
Evviva! Aggiugo io…
Sposo completamente queste affermazioni, auspico un futuro anche a breve termine, ma sono pronto ad accontentarmi del medio termine, dove la direzione della nostra società occidentale possa essere proprio questa.
La Chiesa ha tutta la forza per dare una spinta enorme al cambiamento!
La Chiesa è l’unica istituzione al mondo dotata di una forza sconfinata (senza confini geografici..), quella forza necessaria affinchè nel tempo, seppur lentamente, la nostra società possa rimettere al centro l’uomo e regolare tutti i sistemi, tutte le sovrastrutture ormai necessarie (ridondanti?), a misura d’uomo, far ruotare tutto intorno ai suoi bisogni. Certo rispettando le debolezze, le fragilità, le difficoltà, senza chiedere a chi non è in grado di correre di farlo, magari mettendo tutto il resto al passo con chi può solo camminare, portare i potenti ad aiutare i deboli.
La Chiesa osi di più!
Può farlo, certo influenzando la politica, ma partendo da un punto fondamentale, quello di dare l’esempio su tanti temi a partire da quello dell’etica prima e del lavoro poi...
nanniTrasformare le pietre in pane, no! Osare, sì!

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