“Ti amero’ per sempre!”, “Anch’io, tesoro!”. Bacio appassionato e lucchetto dell’amore pronto a suggellare e – simbolicamente – sigillare la promessa di eterno amore e fedelta’ con l’aggancio alla balaustra di un ponte. Che a Roma era Ponte Milvio.
Dapprima il lucchetto veniva agganciato ai lampioni, prima di affidare la chiave al Tevere; dal 2007 in avanti – a seguito del cedimento di alcuni lampioni – a delle catene su dei pilastri installati dall’amministrazione comunale.
Ma a Ponte Milvio, in riva al Tevere, sono entrate in azione delle maxi tenaglie a recidere quelle centinaia di promesse di amore. Tronchesi che hanno, con un velo di tristezza, messo in atto la volonta’ popolare, ma allo stesso tempo fatto crollare un autentico mito per molti giovani, quello della promessa d’amore in ferro, esaltata dal libro di Federico Moccia del 2004 (pubblicato una prima volta nel 1992) “Tre metri sopra il cielo”.
Tuttavia, secondo la leggenda, non sarebbe Roma a detenere tale primato, bensi’ la citta’ serba di Vrnjačka Banja, distante 200 chilometri da Belgrado. I primi lucchetti sarebbero stati dunque agganciati proprio lungo il parapetto del fiume Vrnjačka. La leggenda racconta di una giovane donna, Nada, innamorata di Relja, militare che durante la Prima Guerra Mondiale fu costretto a partire per la Grecia dove si innamoro’ di un’altra donna. Nada, ogni giorno andava sul ponticello, dove solitamente si incontrava con il suo amato, fino a quando mori’, consumata dal dolore.
A mito di Ponte Milvio crollato, la polemica infuria circa la nuova collocazione dei lucchetti. Probabile la sistemazione all’interno del museo Preistorico Etnografico Pigorini. Per l’ideale prosecuzione del fil rouge della nostra storia. Intanto verranno depositati in un magazzino del XX Municipio, in zona Cassia. Anche se c’e’ chi spinge per l’accumulo del ferro e la vendita successiva a scopo benefico.
Nel frattempo i giovani innamorati capitolini sono alla ricerca di nuovi “siti” utili per i lucchetti. A Vicolo del Forno, nei pressi della fontana di Trevi, gia’ ve ne sono in discreto numero. Lo Zodiaco di Monte Mario, il piu’ suggestivo balcone romano, rischia ora grosso sotto questo profilo.
Francesco Rella @Fallo Sapere
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