Le cellule staminali sono utili nel trattamento di numerose malattie. Date le potenzialità di queste cellule, la ricerca si è concentrata sul possibile utilizzo delle staminali per contrastare la progressione di alcune patologie, come le malattie neurodegenerative. Gli studi in merito al trattamento sclerosi multipla con cellule staminali.
La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa che, solo cinquant’anni fa, metteva a serio rischio l’indipendenza fisica del paziente: essere ammalati di questa patologia significava, nella maggior parte dei casi, doversi rassegnare ad un futuro in sedia a rotelle.
La condanna alla sedia a rotelle si profilava anche a causa della diagnosi tardiva: secondo le statistiche, in media si diagnosticava questa patologia a sette anni dalla comparsa dei primi sintomi, che molto spesso venivano male interpretati.
Oggi questa patologia autoimmune colpisce oltre 2 milioni di persone al mondo, ma grazie al progresso della medicina sono stati fatti numerosi passi in avanti, soprattutto sui possibili trattamenti da utilizzare per arrestare la progressione della malattia.
Uno studio recente ha inoltre dimostrato che il trattamento sclerosi multipla con cellule staminali è un’opzione possibile. Le cellule staminali sono delle importanti risorse presenti nell’organismo, in grado di moltiplicarsi e di differenziarsi, dando vita a nuove cellule e tessuti: con il trapianto di cellule staminali è oggi possibile contrastare numerose patologie, molte delle quali anche molto gravi ed invalidanti.
Secondo alcuni studi recenti, un metodo interessante per contrastare la sclerosi multipla consiste nell’uso dei chemioterapici e del trapianto di cellule staminali: attraverso la chemioterapia, si abbatte il sistema immunitario dei pazienti, il cui organismo diventa ‘terreno fertile’ per le staminali. Una volta che il sistema immunitario è stato messo fuori gioco, esso viene riattivato con le cellule staminali del sangue: esse rigenerano l’intero sistema immunitario, comportando risultati importanti dal punto di vista della sintomatologia della sclerosi multipla.
Due le ricerche interessanti in merito: la prima è una ricerca tutta italiana, condotta da Giovanni Mancardi (Università degli Studi di Genova) e dal dottor Riccardo Saccardi (Azienda Universitaria-Ospedaliera Careggi di Firenze), e pubblicata su Neurology; la seconda è una ricerca britannica, condotta dai ricercatori del Royal Hallamshire Hospital di Sheffield e del Kings College Hospital di Londra (e pubblicata su JAMA).