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Gli analisti pensano agli arbitraggi in vista della fusione con Unipol, a una manovra difensiva contro Axa, ma anche a una manovra dei Ligresti.
Fonsai e Unipol ancora su di giri a Piazza Affari con scambi, che anche il 6 febbraio, si mostrano nettamente superiori alla media mensile. Poco dopo le 10 entrambi sono stati nuovamente sospesi per eccesso di rialzo: Fonsai con un teorico +14,62%, dopo aver raggiunto un massimo di 1,154 euro per azione, mentre il titolo della compagnia bolognese è finito in asta di volatilità quando segnava +15,23%, dopo aver toccato un massimo di 0,275 euro.
In forte rialzo anche Premafin e Milano Assicurazioni. L’andamento dei titoli coinvolti nell’operazione ha già spinto Consob nei giorni scorsi ad alzare il livello di attenzione sugli scambi in Borsa. Sempre nelle ultime
quattro sedute, Unipol ha guadagnato il 40%, Milano Assicurazioni +21,4%, mentre Premafin non ha subito particolari variazioni durante l’ultima settimana dopo il rally di inizio gennaio.
ARBITRAGGI IN VISTA DEI CONCAMBI. La domanda è: chi compra? Le ipotesi vanno dagli arbitraggi in vista dei concambi che saranno stabiliti con la fusione delle due società, al possibile ingresso di altri azionisti. La francese Axa (che ufficialmente ha negato un’interesse di questo genere) avrebbe presentato un’offerta per acquistare FonSai a Mediobanca, che però l’avrebbe rispedita al mittente. Se però i titoli Fonsai continuano a correre l’eventuale Opa rischierebbe di diventare troppo onerosa per i francesi. A giustificare l’ennesimo strappo delle quotazioni può aver contribuito la notizia della chiusura del consorzio di garanzia messo in piedi da Mediobanca (con Barclays, Credit Suisse, Deutsche Bank, Morgan Stanley, Nomura, Ubs e Unicredit) che dovrà sostenere l’aumento di capitale di Fonsai e di Unipol (1,1 miliardi di euro ciascuno).
«Potrebbe essere il consorzio che porta le azioni Fonsai fino a 1,5 per poi fare l’aumento a 1», commenta l’analista di una sim milanese aggiungendo che fra i trader sono in pochi a scommettere su un’Opa in arrivo da Parigi.
GLI ACQUISTI SUL TITOLO COME PROTEZIONE DA SCALATE OSTILI. Mentre c’è attesa di conoscere i concambi dell’operazione di fusione fra le due compagnie sui quali la trattativa si aprirà fra il 7 e l’8 febbraio.
Ma dietro al rally, secondo quanto riferito da fonti di mercato, ci potrebbero essere dunque mani amiche. Ovvero società di gestione del risparmio, fondi e sim, considerate vicine alle banche che stanno curando l’operazione, che hanno l’obiettivo di sostenere le quotazioni, sia per rendere più difficili le condizioni di una scalata, che oggi appare ancor meno concreta, quanto per rendere più appetibile il titolo al momento del lancio dell’aumento di capitale, grazie alla possibilità poi di applicare ai titoli di nuova emissione uno sconto maggiore. Il che spiegherebbe anche l’euforìa sul titolo Unipol.
MA C’È CHI IPOTIZZA ACQUISTI TARGATI LIGRESTI. Nelle sale operative spunta, intanto, un’altra ipotesi assai più suggestiva. Ovvero che sia la stessa famiglia Ligresti a fare shopping di azioni attraverso fondi comuni e gestioni separate.
Sbattuto fuori dalla porta della compagnia, l’inossidabile Ingegner Salvatore potrebbe dunque rientrare dalla finestra pur di restare in partita.
Magari sfruttando il diritto di recesso concesso agli azionisti Premafin con cui la famiglia potrebbe monetizzare la quota di azioni rimasta in suo possesso e incassare per questa via la famosa buonuscita per cui ha tanto combattuto. fonte
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