Solitamente i trend rappresentano quello che il senso comune riconosce come “vento che tira”, sui social diventano addirittura topic e nella moda rappresentano l’evoluzione destinata a ripetersi . Nel turbinio ciclico del fashion nessun atto creativo si perde, tutto viene archiviato per risplendere di nuova luce e tornare in auge . Quando una giovane Madonna cantava spavalda per le vie di Manhattan “Papa don’t preach” era il lontano 1986, e non c’e’ da stupirsi se oggi , quei 501 Button-fly sapientemente coniugati con felpa oversize non fanno più “vecchio stile”.
Mai come adesso la felpa sembra aver ritrovato il suo momento di gloria , non più foggia per le sportive incallite o per le pigrone del venerdì sera , ma capo versatile in grado di conferire ricercatezza ed originalità ad ogni outfit.
Già la scorsa stagione Kenzo aveva anticipato con brillante lungimiranza il concetto di lusso casual realizzando felpe tiger-print che hanno fatto l’en plein di vendite assicurandosi un posto di prima posizione nella classifica delle fashion-victim . Forti di un così grande successo , Humberto Leon e Carol Lim per la prossima stagione non rinunciano all’iconico capo riproponendolo in una versione mistica con tanto di stampa di occhio scrutatore.
Immagini fantasiose,stampe di madonne e di innocenti Bambi caratterizzano invece le felpe oversize realizzate da Riccardo Tisci per la nuova stagione di Givenchy . La comodità e lo street-style incontrano il gipsy vittoriano così da realizzare connubi forti e vincenti , in cui le sweatshirts si sovrappongono ad abiti ricchi di balze ed a gonne a matita in rete.
Ma c’è chi alla felpa ha riservato una posizione fissa nella propria collezione: è il caso di Mister MSGM, Massimo Giorgietti che si proclama indiscusso graphic designer delle sweatshirts : campiona stampe vintage, motivi hawaiani e floreali su capi ironici e mai banali.
Declinate in molteplici varianti:borchiate o a tinta unita,con scollo tondo o fumetto ma sempre logatissime, sono quindi le felpe che vedremo anche nella prossima stagione. Si, perché, in un’epoca dove tutto passa attraverso la rete, dove farsi vedere e “instagrammare”la propria vita è più importante di qualsiasi altra cosa; esporre un brand diventa essenziale , poiché dimostrare di essere in possesso di un oggetto cult genera enorme gratificazione.
La pensa diversamente Brian Lichetenberg, ben distante dall’ossessione del brand, prende le giuste distanze dalla “logomania” e realizza un’ irriverente e geniale collezione di t-shirt e felpe in cui grandi nomi da Hermès a Cèline vengono ironicamente storpiati in Homiess o nel più divertente Feline. Una parodia rivolta indubbiamente anche al mondo del contraffatto, una nuova moda che fra le star di Los Angeles non ha tardato a diffondersi in maniera epidemica da Rihanna a Paris Hilton, da Miley Cyrus fino all’eclettico Jay-Z.
Maria Francesca Milardi