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Troppi tonni in Sicilia, sarde e acciughe sempre più rare

Creato il 14 ottobre 2013 da Makinsud
Troppi tonni in Sicilia, sarde e acciughe sempre più rare

tonno-sardinaQualche anno fa, esattamente nel 2010/2011 l’Unione europea ha adottato un nuovo regolamento sulla pesca del tonno rosso nel Mediterraneo. In base a questo regolamento i pescatori dei Paesi membri dell’Ue possono pescare il re del Mediterraneao solo in alcuni periodi dell’anno e in quantità sempre più basse anno dopo anno.
Obiettivo delle cosiddette “quote tonno”, che hanno messo in seria crisi e difficoltà economica molte categorie di pescatori, è quello di incentivare il ripopolamento della specie per evitarne l’estinzione. Ma dopo soli due anni si può dire che i risultati sperati sono stati più che superati. Infatti, proprio la presenza di troppi tonni nelle nostre acque, dovuta al regolamento citato, sta mettendo in ginocchio i pescatori siciliani di sarde e acciughe, tipologia di pescato che sta cominciando a scarseggiare perché preda preferita dei grossi pesci.
Alcune aziende di trasformazione cominciano ad avere problemi, tanto che acquistano grosse partire di sarde e acciughe provenienti dal Tirreno o dall’Adriatico o addirittura da Spagna e Francia, con un considerevole aumento dei costi. Altre ditte, invece, hanno chiuso preferendo delocalizzare la produzione in Tunisia, Algeria e Marocco.
A lanciare l’allarme sono i pescatori di Sciacca, marineria dell’Agrigentino specializzata nella pesca di sarde e acciughe, che hanno chiesto aiuto al governo della Regione Siciliana.
Il mare di Sciacca è pieno di tonni, anzi è tutto tonno – spiega Gaspare La Rocca, armatore saccense -. Non c’è più pesce azzurro, da due o tre anni, da quando l’Ue ha deciso di limitare a un mese all’anno la pesca del tonno. Questi sono aumentati in maniera esponenziale”.
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Inoltre, secondo le associazioni di categoria, a farne le spese sono soltanto i pescatori italiani. Va ricordato, infatti, che mentre i pescatori degli Stati membri dell’Ue sono soggetti alle quote tonno, molti pescherecci provenienti dai Paesi dell’Est, Cina e Giappone su tutti, fanno razzia di tonno rosso in tutti i mesi dell’anno senza dover sottostare ad alcuna normativa, a discapito proprio dei nostri pescatori.
“È una legge assassina  – prosegue La Rocca -, che consente solo a pochi in Italia di pescare il tonno, mentre noi moriamo. Lo Stato deve intervenire per cambiarla. Pesce spada non ne prendiamo più, sarde nemmeno, i tonni non li possiamo pescare perché altrimenti commentiamo un reato. Stiamo morendo e si stanno producendo danni enormi all’ecosistema marino“.


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