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TU SEI DIO , PRENDINE ATTO !! (… libro di Story Waters in PILLOLE )

Creato il 12 gennaio 2012 da Mente Libera

TU SEI DIO , PRENDINE ATTO !! (… libro di Story Waters in PILLOLE )

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Libro Completo

Però Va più che bene  leggere solo il testo che segue che qui è in –> in pdf

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Una persona è la scelta di Dio di sperimentare il potere di creare sotto forma di individuo… Sperimentare pienamente la tua divinità vuol dire connetterti con la forza creatrice racchiusa in te. Dio è qualunque cosa scelga di essere. Tu sei quel potere di ESSERE. La creazione non è esterna a te, è la tua esperienza di te stesso….

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Negando di essere il creatore rinunci al tuo potere di creare, il che ti porta a vivere esperienze che non riesci a credere di aver creato per te… riflettono un aspetto del tuo essere che stai rinnegando… Non puoi smettere di essere il creatore, dato che non puoi smettere di esistere, stai semplicemente manifestando la negazione del tuo ruolo di creatore. Per essere consapevolmente Dio, devi credere di esserlo. Quando arriverai a considerarti il creatore, vedrai che è stato scegliendo creativamente di rinunciare al tuo potere di creare che hai creato tutte quelle cose che non  riesci a credere che siano opera tua. Ogni esperienza è una scelta, anche quella di buttar via il tuo potere di scelta; sei tu che scegli di non scegliere, l’INFINITO è LIBERO DI ESSERE FINITO.

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Se vuoi far levitare un oggetto, il modo migliore consiste nel sollevarlo. tentare di farlo con la mente per dimostrare a te stesso che sei Dio equivale a negare la tua scelta di sperimentare la realtà fisica. C’è un motivo ben preciso per cui ti sei dotato di un corpo.

Amalo invece di combatterlo.

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Renditi conto che rinnegare la tua divinità è una scelta del tutto valida e ragionevole. Questa negazione conferisce all’esistenza un gusto insolito che tutti noi a un certo punto abbiamo scelto di provare. Negare la tua facoltà creatrice è valido quanto riconoscerla.

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Nascere in questa realtà significa entrare in una meravigliosa illusione… Tutte le realtà sono semplicemente diverse forme di illusione… all’interno di ogni illusione sperimentiamo la separazione tra il sé e gli altri. Questa illusione è una delle più sorprendenti creazioni di tutta l’essitenza. La presa di coscienza del tuo Sé divino implica il renderti conto di quanto questa realtà sia unica nel suo genere.
Il meccanismo basilare dell’illusione consisteva semplicemente nel permettere l’illusione della separazione laddove l’uno potrebbe essere molti. Inizialmente sapevamo che cosa eravamo (Dio) e dove eravamo (in un’illusione che ci garantiva il libero arbitrio individualizzato), ma nonostante possedessimo la nostra individualità, l’esperienza che ne facevamo era relativamente superficiale. desiderando esplorare ulteriormente l’esperienza della separazione, abbiamo scelto di dimenticare a livello collettivo la nostra divinità. Solo dimenticandoci di essere Dio abbiamo potuto identificarci in pieno con la nostra individualità e sentirci in pieno con la nostra individualità e sentirci separati e distinti; così facendo siamo diventati capaci di guardarci l’un l’altro senza sapere che stiamo guardando noi stessi. LA nostra realtà spazio-temporale è un gioco meraviglioso e ciascuno dei nostri corpi è come una sedia nella partita a carte… Sperimentando un aspetto di Tutto Ciò che E’ , creiamo nuove esperienze di esistenza. La separazione e la limitazione non sono “cattive”, sono il fondamento della nostra realtà e ci consentono l’infinita esplorazione di nuove espressioni dell’essere… Tu sei Dio che gioca il gioco più incredibile mai concepito.

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A prima vista potrebbe non sembrare così meraviglioso, ma avendo esplorato alcuni estremi profondi di separazione, ora siamo in viaggio per recuperare il ricordo della nostra divinità. Dall’interno dell’illusione è difficile capire l’unicità e la bellezza di questo stato attuale. Noi siamo Dio che sperimenta uno stato di esistenza che non solo è del tutto nuovo, ma da cui ne nascono continuamente di nuovi. Tutte le realtà sono in uno stato di espansione e questa realtà è letteralmente un’esplosione di realizzazione dell’essere.

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Non siamo qui per compiere una particolare missione. Non c’è possibilità di fallire. La vita non è un test. Siamo qui per ESSERE nell’espansione della nostra esistenza. Il nostro risveglio è l’attuale stato naturale dell’espansione della nostra esistenza collettiva. Ci stiamo svegliando. Stiamo ricordando.
…. Quindi mettiti comodo e goditi l’esperienza della tua esistenza. Goditi il viaggio della tua vita.
Sei parte dell’evento più stupefacente che si sia mai verificato… Non sei qui per assistere al prodigio. Tu sei il prodigio, l’esperienza è diretta. Permettiti di sentire quanto sei meraviglioso. Tu sei straordinario.

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Ciò che è stato, è e sarà… Non sati diventando superiore a quello che eri.  Stai ricordando sempre più aspetti di quello che sei sempre stato… Non stai diventando “più” libero: tu sei, sei sempre stato e sarai sempre infinitamente libero.  Attraverso l’illusione abbiamo esplorato la differenziazione. Attraverso la differenziazione abbiamo esplorato la scelta, la libertà di scegliere fra due cose distinguendole. Abbiamo creato queste polarità (gioia-infelicità, amore-paura, unità-alienaziona) e ci siamo divisi in esse per sperimentare l’unicità di esistenza che creano.
L’espansione (il flusso naturale) si sveglia, si ricorda, non si addormenta, ma addormentarsi non è sbagliato. ti espandi senza sforzo, ma ripiegarti  (dimenticare) non è un errore…

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LA VITA NON è UNA LOTTA…
Se lasci andare la tua resistenza al cambiamento ed entri nell’espansione del tuo essere, non hai bisogno di lottare per ciò che desideri.
Allora ti rendi conto che basta abbandonare la lotta perché le cose diventino FACILI.
E’ la convinzione di dover lottare che genera la lotta.
La convinzione che sia necessario sforzarsi si è radicata nel corso di talmente tante vite che all’inizio sembra inconcepibile poterne fare a meno.
A un certo livello vogliamo ancora sgobbare, vogliamo la certezza che se lavoreremo più sodo degli altri otterremo di più.
Siamo affezionati a un livello di competizione che va in pezzi non appena ci rendiamo conto che tutto quello che vogliamo può essere ottenuto con GIOIA e SENZA SFORZO.
La FACILITA’ minaccia di scardinare molti degli atteggiamenti di cui ci serviamo per sentirci meritevoli e superiori…

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Essenzialmente il nostro stato è quello della spontaneità dell’espansione, ciò che è quando ci permettiamo semplicemente di essere, lo stato di esistenza che sorge quando smettiamo di cercare di controllare la realtà. E’ la sensazione che fluisce dalla consapevolezza che non c’è niente di sbagliato, che non c’è alcun problema e che non c’è niente da riparare. Non c’è nulla che tu “debba” fare. Nell’espansione non c’è necessità, sforzo o lotta. Ciò non significa che non vi sia azione, solo che in essa  ogni azione è facile. L’espansione è lo stato in cui concedi pieno diritto di esistenza al tuo essere, in cui permetti alla tua realtà personale di essere così com’è e di esprimersi come vuole. Entrare nell’espansione è smettere di esprimere giudizi su se stesso e sulla tua realtà. Il giudicare un aspetto della tua esistenza proviene dall’attaccamento alla tua percezione di una polarità, per esempio dalla convinzione che il bello sia superiore al brutto. Quando giudichi brutta una parte di te stai opponendo resistenza al tuo essere, stai rifiutando te stesso. Tali giudizi su te stesso o sugli altri, che implicano l’esigenza di cambiare qualcosa, sono il contrario dell’accoglienza e ti tengono al di fuori dell’espansione. Quando abbandoni il giudizio e l’aspettativa di come “dovrebbe essere”  la realtà per accogliere “ciò che è” , permetti al tuo essere di ritornare al proprio stato naturale di unità in espansione… Accogliere il tuo essere equivale ad amarlo. Ciò che scaturisce da questo atteggiamento è meraviglioso, è guarigione, è gioia, è ciò di cui sei alla ricerca. Se lo scegli, è ora di accogliere il tuo essere, ora di amarlo, ora di esprimere l’amore che sei

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Gli altri sono te, e anche se esprimono una realtà diversa, in sostanza stai ancora agendo sul tuo essere… Ogni azione è svolta su di te, tutto è Dio

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Vivere in armonia con il mondo non permette a nessun codice morale “mentale” di determinare le tue azioni; lascia che le tue scelte scaturiscano dal tuo cuore. Renditi conto che nessun elenco di regole può essere usato con successo per determinare tutte le azioni… Nessun altro essere nell’universo può guidarti meglio del tuo cuore. Permetterti di sentire il tuo essere vuol dire fare esperienza del tuo Sé divino, poiché non appena apri il tuo cuore vi troverai la consapevolezza.  La mente da sola non ti può portare a questa presa di coscienza, neppure la logica e la dimostrazione possono farlo. Un cuore aperto non ti porta lì: se il tuo cuore è aperto ci sei già arrivato

Oltre alla’entusiasmo della creazione intenzionale proattiva, c’è la coscienza di vivere all’interno del flusso creativo dell’espansione come espressione della tua scelta. L’espansione è la volontà del tuo cuore. Non c’è separazione fra la tua evoluzione personale e quella del mondo… L’accoglienza comprende il non attaccamento, eppure non intende esserne staccata. essere in uno stato di accoglienza significa essere nel flusso della vita che scorre al di sotto dell’illusione della separazione. L’accoglienza è al di là della polarità attaccato-distaccato, consiste semplicemente nel permettere all’essere di essere. Accogliere è smettere di lottare contro la vita

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Risvegliandoti comincerai a sentirti meno separato, non solo da chi ti circonda, ma anche dall’illusione stessa. Ti accorgerai di come tutti siamo connessi, una storia di flussi intrecciati. Risvegliarsi non è fuggire dalla realtà, ma calarsi più a fondo nelle gioiose esperienze che essa ci offre. Ti rendi conto del tuo ruolo di creatore quando ti accorgi di com’è facile cambiare la tua realtà. Modificare la tua realtà vuol dire permettere all’esperienza di cambiare… Smettila di vederti in un solo modo e permettiti di sperimentare “TUTTI” i modi

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La sincronicità è il tuo Sé divino che ti parla, comunica con te per mezzo della tua realtà… Ti indica con forza l’interconnessione che sottende la vita e per questo costituisce una minaccia per il punto di vista puramente fisico.  Ogni sincronicità implica sempre una scelta di considerarla un caso fortuito o una potente conferma del fatto che la realtà è ben più di quella puramente fisica…  Il modo più semplice per introdurre le sincronicità nella tua vita consistenel cominciare afidarti della tua intuizione e del tuo istinto viscerale. Questa scelta di riconoscere la validità delle tue sensazioni interiori ti porta a sperimentare la sincronicità… Una notevole frequenza di sincronicità è incompatibile con una visione esclusivamente oggettiva della realtà. La realtà è un’esperienza soggettiva creata da te, non un’inevitabile esperienza oggettiva nella quale sei intrappolato… Aprirti alla sincronicità significa far entrare un profondo livello di comunicazione nella tua vita. La sincronicità può aiutarti in molti modo pratici, come a rispondere ad una domanda quando dubiti di te stesso… Non ci sono limiti alla comunicazione che il tuo Sé divino può adottare con te. Tutti i limiti che percepisci sono stati creati da te.
La profondità della richiesta di un segno evidente e il suo manifestarsi in maniera distinta nel giro di qualche istante non vanno sottovalutati; un simile avvenimento può dare un bello scossone alla tua visione della realtà. Permetti alle sincronicità di fluire nella tua vita a un ritmo che vada bene per te. Se chiedi di ottenere chiarezza mediante la sincronicità non potrai essere attaccato alla risposta che riceverai. Il tuo grado di attaccamento offuscherà la tua percezione di qualunque risposta ti arrivi… Spesso tendiamo a non vedere quello che non vogliamo… Essere in un flusso sincronico significa essere ricettivo all’ascolto del tuo Sé divino, qualunque cosa ti dica. Essere ricettivo vuol dire essere aperto a tutto. Un ascolto senza paura corrisponde ad una percezione chiara

Renderti conto che non ci sono limiti al tuo essere vuol dire abbandonare le convinzioni limitanti con cui lo definisci… Permetterti di creare in modi uovi vuol dire permettere alla tua storia di trasformarsi in qualcosa di nuovo. Liberare la tua storia equivale a liberare la tua facoltà di creare. Ridefinisci , rinomina la tua storia… Creare è nominare. Nominare è dare una definizione. Questa realtà è la creazione della definizione, è dove Dio sperimenta se stesso all’interno di una definizione. In questo mondo siamo circondati da enormi quantità di energia dotata di nome, ciò che è già stato creato… La nostra convinzione che questa realtà sia finita ha dato origine al nostro modo principale di creare…  E’ su questo che si basa il conflitto; se crediamo che l’energia sia limitata ci sentiamo obbligati a competere per ottenerla. La convinzione che la rivalità sia necessaria crea una realtà di competizione.
Di solito cerchiamo di cambiare qualcosa rifiutandolo, ma così facendo neghiamo che faccia parte di noi e ci priviamo quindi della nostra capacità di lasciarlo andare… Respingere qualcosa vuol dire interagire con quel qualcosa considerandolo un limite, per via del fatto che ne abbiamo una percezione ridotta.

Una delle più grandi intuizioni della nostra libertà è che non abbiamo bisogno di competere per l’energia.
Sei circondato da una riserva infinita di energia “neutra” alla quale non è ancora stato dato un nome. Il potenziale di questa energia è limitato esclusivamente dalla tua convinzione rispetto a ciò che sei in grado di fare. Questo campo energetico è un riflesso della nostra sorgente infinita. Solo la convinzione di essere uno schiavo delle circostanze della tua realtà ti impedisce di dare libero sfogo al potenziale di questo campo energetico. Attingere da questo potenziale vuol dire realizzare la tua sovranità, poiché equivale a sapere che disponi di qualunque cosa ti sia necessaria nel regno illimitato della tua autocreazione… Rifiutare la realtà significa esserne schiavo, accettarla vuol dire essere immerso nella sovranità del tuo ruolo di creatore e quindi essere connesso con il tuo potere di creare la tua esperienza senza bisogno di controllare o possedere nessun altro… Sei l’infinito potenziale di questo campo energetico, non ti occorre nient’altro per poter creare… Conoscere la libertà di scelta di cui disponi riguardo alle tue convinzioni vuol dire renderti conto che non sei legato ad alcun aspetto della realtà. Non esistono manette di cui tu abbia la chiava. Non c’è nulla che tu sia tenuto a servire e nulla che tu non possa lasciar andare… Sei libero e sovrano.

La resistenza è un freno all’espansione: lo puoi sperimentare in molti modi: come paura, come un ostacolo pratico o come le catene di un attaccamento… La resistenza è un tentativo di controllo sulla realtà che deriva dalla paura del dolore che credi di dover provare se emergerà un certo risultato… La realtà è uno specchio delle tue convinzioni E’ con esse che ti crei la tua realtà… Quando cerchi di controllare la realtà blocchi l’espansione, anche se il risultato che desideri stava per realizzarsi… Opporsi all’espansione vuol dire lottare. Se desideri rimanere nello stesso punto devi remare contro corrente: se non vuoi cambiare devi consumare energie. Seguire la corrente vuol dire smettere di remare: il cambiamento non richiede fatica…
Occorre un immenso dipendio di energie per tenere in piedi una storia immutabile. Cercare di bloccare l’espansione è come cercare di arginare un fiume che non smette mai di scorrere: alla fine il cambiamento emerge comunque… Le pareti con cui ti sei definito e delimitato impongono una struttura rigida alla fluidità del tuo essere. Quando elimini la fatica dalla tua vita queste pareti cominciano a disintegrarsi, non a causa dei tuoi sforzi, ma perché poni fine al dispendio di energie necessario alla loro creazione…

La co-dipendenza consiste nel voler restare in uno schema statico co-creato per paura di ciò che potrebbe accadere uscendone.

Aspettarti che sia il mondo a renderti felice vuol dire rinunciare al tuo potere di trovare la felicità; equivale ad attendere che sia qualcosa di esterno a colmare un vuoto interiore al tuo essere. E’ come guardarti allo specchio e decidere che non sarai felice finché la tua immagine riflessa non ti sorriderà…

Ogni convinzione che comincia con “Sarò felice quando…” non è solo una dichiarazione di infelicità, ma anche una manifestazione di fedeltà a quella scontentezza. Questa convinzione condizionata è diventata una pietra angolare comune a molte storie, e definisce la sensazione di infelicità identificandola con fattori esterni.

La scoperta della tua felicità implica anche il vedere chiaramente da dove trai la gioia; può darsi che tu la ricavi da esperienze che in genere non vengono considerate gioiose. Nessuno all’infuori di te può stabilire il tuo modo di essere felice. Un aspetto del conseguimento della pace interiore è l’abbandono dei preconcetti della società relativi a cosa sia la felicità. Non permettere all’idea di felicità di qualcun altro di convincerti che non sei felice.

Grazie ad un rapporto di piena apertura con la tua realtà puoi sentire l’esperienza diretta della tua energia… L’immediatezza dell’esperienza è ciò che sei, è dentro di te, è la realtà “senza freno”. Espanditi dentro di te e il mondo si espanderà con te… Sei tu a scegliere dove mettere la tua energia. Ti inserisci in ciò su cui concentri la tua attenzione, e questo a sua volta entra dentro di te; da questo stato di co-creazione si sviluppano nuove esperienze di esistenza.  La vita è l’esplorazione di qualunque cosa tu voglia per  sperimentare l’espansione… Fra tutti gli eventi, i simboli, le idee e le sensazioni che attraversano ogni giorno la tua realtà, sei tu a stabilire su quali concentrare la tua attenzione… Se ti concentri sulle cose che ti entusiasmano e ti ispirano, queste cominceranno a sviluppare la loro magia nella tua realtà. Se ti concentri su ciò che ti terrorizza , allora nella tua realtà si svilupperanno proprio le cose che temi.

L’esperienza di qualcosa che risuona come vero è un’esperienza bellissima. Essere in espansione vuol dire attrarre in continuazione esperienze che sono in risonanza con te.

Ogni paura è una paura dell’ignoto. Lasciar andare la paura equivale a lasciar entrare nell’esistenza questo ignoto temuto, a permettergli di esistere… Significa liberare quello che sei e permettergli di esistere… Vuol dire attraversare una parete di fuoco senza sapere cosa c’è dall’altra parte… Accogliere l’ignoto vuol dire lasciar andare il bisogno di sapere cosa succederà e di avere una risposta per ogni domanda. Non c’è nulla che tu abbia bisogno di sapere. Non esistono idee che ti possano sminuire se non le conosci. IL TUO STATO DI CONOSCENZA è SEMPRE PERFETTO. Se ritieni che ci sia qualcosa la cui conoscenza ti conferirebbe maggior valore, sei imprigionato nell’illusione di essere inferiore in questo momento.

Il bisogno di sapere crea una realtà controllata. In questo non c’è niente di male, se davvero lo desideri, ciononostante questo genere di realtà oppone sempre forti resistenze all’ingresso di nuove esperienze e ti permette di vivere solo quelle che ti risultano familiari, quelle che hai concepito anticipatamente mediante il tuo bisogno di sapere cosa succederà. In questo modo si forma una consuetudine, uno stato in cui continui a ripetere esperienze simili.

La tua autoidentificazione con il bisogno di sapere deriva dal desiderio di sentirti a conoscenza della “Verità”. Il bisogno di sapere limita l’esperienza della tua realtà a ciò che puoi concepire anticipatamente; equivale a circoscrivere la tua realtà opponendo resistenza a ciò che sei. Il bisogno di sapere è la paura di non sapere, il timore di non conoscere qualcosa da cui pensi dipenda la tua insicurezza o il tuo valore. Non c’è niente che tu abbia bisogno di sapere. Puoi liberarti dal bisogno di sapere? Puoi abbandonare la ricerca della verità assoluta? Sei in grado di vivere nella libertà di scegliere a cosa credere in base a come ti fa sentire? Puoi lasciare andare la struttura e la direzione imposta dalla ricerca della verità assoluta? Puoi mollare le tue domande contando sul fatto di essere al sicuro? Puoi lasciare che la vita sia un’imprevedibile sopresa? Puoi permetterti di entrare in un nuovo territorio senza aver idea di cosa vi troverai?

L’accoglienza del non-sapere è l’abbandono della paura dell’ignoto, è la trasformazione di una possibilità limitata in una possibilità infinita. E’ l’accoglienza di qualunque cosa succeda, l’accoglienza del caos. Perché farlo? Vuol dire abbandonare tutti i controlli del tuo io per consentire alla creazione della tua realtà di fluire dal tuo Sé divino, dal tuo cuore… La conoscenza non potrà mai condurti alla tua divinità. L’infinito è al di là di ogni definizione. La conoscenza è un modo di evitare l’essere. Dio non può essere contenuto in un’idea. Abbandona lo scudo della conoscenza , lascia andare il bisogno di sapere cosa sei e sii ciò che sei.

La parola Dio non è che un termine che indica la qualità dell’essere. Le parole sono suoni da noi stabiliti per identificare le nostre esperienze qui nella definizione. La sensazione che attribuiamo ad una parola è un riflesso del rapporto che esiste fra noi e il nostro essere, è un riflesso del modo in cui ci immaginiamo…  Tutte le parole cambiano a mano a mano che cambiano le tue sensazioni relative a ciò che esse indicano. Non c’è verità nelle parole, che tuttavia possono condurci al nostro sentimento. Quel sentimento è la nostra verità in quel preciso  momento. Non mettere il tuo valore nelle parole, renditi conto che esso si trova nel tuo sentimento. Non ripetere pedissequamente queste parole come se fossero la verità, parla invece delle sensazioni che hai provato… Ciascuno di noi crede in quello che sente. Solo tu puoi decidere dove investire la tua valuta, se nell’amore o nella paura, ed è lì che sarai… Il risveglio è la nostra più grande paura e la nostra gioia più grande, è il crollo della polarità di amore consizionato e paura condizionata, è l’abbandono dei limiti delle condizioni e la nascita dell’incondizionato, l’apertura del nostro cuore collettivo.

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