"La vita di Adele” è la storia di una giovane donna, Adele (Adele Exarchopoulos) dalla candida ed irrequieta bellezza alla scoperta di se stessa e del proprio ruolo nel mondo.Il film è sostanzialmente diviso in due capitoli, il primo, in cui Adele è un’adolescente che si scopre attratta da una ragazza dai capelli blu più grande di lei e con cui darà vita ad un’intensa storia d’amore, ed il secondo, quello della giovinezza, dell’insegnamento, della paura, della solitudine, del tradimento e del pianto.Difficile per la giovane Adele trovare pace dall’ ardente passione che la spinge, lei divoratrice insaziabile di letteratura, di cibo e d’amore.Un amore “diverso” ma anche l’imperfezione che la natura produce e figlia della natura stessa.Dopo “La schivata”, “Cous Cous”, e la “Venere Nera”, Abdellatif Kechiche torna alla regia con questo piccolo capolavoro che è riuscito a conquistare la Palma D’Oro a Cannes 2013 e il mio entusiasmo. Mi piace la scelta del regista di stare “addosso” agli attori, all’attrice, con la stessa voracità con cui la ragazza divora la vita, di seguirla mentre dorme, parla, cammina, balla, protesta, mangia e fa l’amore. Siamo vicini a lei con primi piani strettissimi, sui suoi occhi, sulla sua bocca, sulle sue ciocche di capelli scompigliati, con la forte sensazione di sentire i suoi sospiri, i suoi sorrisi, le sue lacrime come se stessimo ad un passo da lei. Anche il sesso con la sua amante, assoluto ed estremo è espressione di questa fame di vita e di emozioni.La forza di Kechiche è di raccontare la vita con i tempi della vita stessa, perciò non importa se il film dura quasi 3 ore, perché sarei stato ancora li, ancora adesso, a seguire “la vita di Adele” a seguirla mentre nell’ ultima inquadratura gira l’angolo e si allontana da noi e dall’ amore perduto.
Voto 8
Magazine Cinema
Tu sola dentro la stanza e tutto il mondo fuori
Creato il 31 ottobre 2013 da Presidenziali @PresidenzialiPotrebbero interessarti anche :