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Tulipani e papere

Creato il 23 aprile 2013 da Unarosaverde

Venerdi pomeriggio stavo seduta di fronte al computer, in ufficio, fissando lo schermo con l’inerzia che mi accompagna da troppo tempo ormai e contavo i minuti che mancavano prima di potermene andare. Quando non si prova più’ interesse intellettuale per il proprio lavoro ogni secondo e’ vita persa.

Non appena fuori, invece, e’ ricominciato il turbinio febbrile delle mie mille attivita’ che, declinate in faccende di bucati e compiti di spagnolo, mi hanno inghiottito fino a sera. All’alba di sabato ero su un aereo, direzione Amsterdam: all’arrivo il sole splendeva e i milioni di fiori di Keukenhof aspettavano solo di essere contemplati. Mezza Europa del nord aveva avuto la stessa idea: era il giorno della parata dei fiori, Blumencorso, e ci siamo ritrovati tutti li’, pigiati come sardine, ipnotizzati dalle screziature dei petali attorno ai pistilli o di una tazzina da caffe’ ricreata in scala gigante con mille e mille narcisi.

Il primo giorno di questa vacanza e’ durato a lungo, nel traffico congestionato e deviato per i viottoli tra i campi fioriti e i terreni bruni su cui si posavano aironi bianchi. Finalmente raggiunto il cottage appena fuori Amsterdam che fara’ da base e riparo fino a giovedi, un’altra meraviglia aspettava sotto la luce chiara della sera nordica: un paesino di pescatori, composto da una sola via, affacciato sul mare; un intervallarsi di casine basse di legno, una piu’ storta e carina dell’altra, una fila di colori in festa. Qui, accanto a questo minuscolo ed incantevole cottage, scorre un canale frequentatissimo da papere,anatre e svassi che quaquaquano queruli giorno e notte. Qui, appena oltre il canale, pascolano due cavalli, si posano centinaia di uccelli, saltano i leprotti e brucano gli agnellini. Qui il rumore lo fanno solo gli animali, la pioggia che cade, il vento che fa ruotare le pale di un mulino eolico. Qui ogni sera torno, stravolta e con il ginocchio in fiamme, dopo ore di scoperte.

Domenica sono stata a L’Aja a vedere un Vermeer, La veduta di Delft, e poi a Delft per percorso logico. Ieri ho passeggiato per Amsterdam e ho rimirato i Van Gogh accolti temporaneamente all’Hermitage. Amsterdam mi e’ parsa priva di anima: il Rijksmuseum lo vedro’ in un’altra occasione. Oggi, tra un acquazzone e l’ altro ci sono tanti polders, mulini, dighe e paesini da esplorare ma, per un attimo ancora, resto qui, sotto questo tetto bianco inclinato di antico fienile, a guardare l’acqua che scorre e il traffico dei pennuti, avanti ed indietro, un tuffo per cercare cibo, la riemersione qualche metro piu’ in la’.


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